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www.ildialogo.org ANCHE SUI GAY LA CHIESA È INDIETRO DI 200 ANNI. 3 PRETI E UNA SUORA SCRIVONO AL CARD. BETORI,da Adista Notizie n. 33 del 22/09/2012

ANCHE SUI GAY LA CHIESA È INDIETRO DI 200 ANNI. 3 PRETI E UNA SUORA SCRIVONO AL CARD. BETORI

da Adista Notizie n. 33 del 22/09/2012

36840. FIRENZE-ADISTA. Prima dell’estate (v. Adista Notizie n. 28/12), ci eravamo occupati di uno “speciale” del settimanale diocesano Toscana Oggi, datato 24 giugno e dedicato al tema dell’omosessualità e delle coppie di fatto. Il numero conteneva alcuni articoli e diverse lettere al direttore, Andrea Fagioli, alcune piuttosto perplesse, quando non apertamente critiche, nei riguardi della posizione ufficiale del magistero ecclesiastico sui gay. I contenuti dello speciale, ma soprattutto le risposte di Fagioli, avevano scatenato una serie di reazioni e proteste, in parte testimoniate dal gran numero di interventi pubblicati sul sito del giornale.

Passate la vacanze estive, le polemiche non sembrano affatto sopite. A replicare, nei contenuti, ma anche in “punta” di teologia ed esegesi biblica, alle affermazioni di Toscana Oggi sono ora tre preti della diocesi di Firenze, don Alessandro Santoro (cappellano alle Piagge), don Fabio Masi (parroco di Paterno a Bagno a Ripoli), don Giacomo Stinghi (parroco della Madonna della Tosse) e una religiosa, Stefania Baldini, suora domenicana di Prato.

Vista “l’ufficialità” della testata su cui era stato pubblicato lo “speciale” su gay, matrimonio e coppie di fatto, i quattro hanno deciso di rivolgersi direttamente all’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori: «Ci sembra – scrivono in una lettera aperta del 6 settembre scorso – che gli articoli del settimanale diocesano non facciano che ripetere sull’omosessualità le norme ecclesiastiche di sempre, senza approfondire l’argomento che negli ultimi anni si è notevolmente sviluppato e chiarito e che ha ancora bisogno di ricerca». In questo senso la Chiesa, invece di «dichiarare verità assolute» che poi, «come avvenuto tante volte in passato, dovrà riconoscere come errate», farebbe meglio a «riconoscere il cammino della scienza nella conoscenza dell’uomo». Anche perché, in questi ultimi anni, «è maturato un modo di comprendere l’omosessualità radicalmente diverso, che ormai, con varie sfaccettature, è accettato da quasi tutti. Si parla dell’omosessualità come di un elemento pervasivo della persona che la caratterizza nella sua profonda identità e le fa vivere la sessualità in modo ‘altro’». E se «su questo tema la Bibbia non dice, né poteva dire nulla» è semplicemente «perché non lo conosceva, così come non dice nulla sull’ecologia e sull’uso della bomba atomica». Anche perché, nella cultura biblica, come in tutta l’antichità, «è totalmente assente l’idea di “persona omosessuale”; si parla solo di “comportamenti” e non di “condizione omosessuale”, ed è chiaro che vengono condannati non solo perché infecondi, ma anche in quanto legati alla violenza o alla prostituzione sacra».

Così, se è vero che Paolo definisce “contro natura” il rapporto omosessuale (Rm 1,26-27), «bisogna tener presente che egli si riferisce, più che all’aspetto fisico, al fatto che l’omosessualità minava l’ordine sociale di allora, quando era la donna, per natura, a dover essere “sottomessa” all’uomo». Ma quell’idea stessa di natura «come realtà già conclusa non corrisponde più al modo di sentire odierno». Stesso discorso per quegli episodi dell’Antico Testamento «su cui ancora si basa la condanna dell’omosessualità»: questi hanno un altro significato. Infatti, «negli episodi di Sodoma (Gn 19) e di quello simile di Gabaa (Giu 19), il crimine non sta tanto nell’omosessualità, quanto nella violenza e nella volontà di umiliare e rifiutare lo straniero».

Al contrario di questa logica “escludente” attraverso la quale si vorrebbe leggere la Bibbia, «Dio “sceglie” il popolo ebraico perché sia segno, in mezzo agli altri popoli, della sua volontà di giustizia che vuole salve tutte le creature». Certo, è vero che «Israele, con l’illusione di essere sempre più all’altezza della missione che Dio gli ha dato, al suo interno opera altre “scelte” emarginando gruppi considerati “impuri”», ma il «cammino verso i tempi messianici è un cammino verso l’inclusione, perché i tempi messianici sono per tutti». Per questo, «non ha alcun valore davanti a Dio lo stato oggettivo di natura o di cultura in cui uno si trova: uomo, donna, omosessuale, eterosessuale, bastardo, straniero, genio o di modesta intelligenza; ciò che conta è osservare il diritto e praticare la giustizia, ciò che conta è amare il Signore e i fratelli». Non dovremmo forse vedere anche l’omosessualità in questa luce? «Compito della Chiesa è allargare le braccia, includere e non emarginare, amare le persone piuttosto che salvare i principî». «Di questo cambiamento hanno preso atto anche i capi della Chiesa cattolica che più volte hanno dichiarato di non condannare gli omosessuali ma l’omosessualità, e questo per loro è un passo in avanti». Ma «in realtà non se ne capisce il significato!». «Sarebbe come dire ad uno zoppo: “Non abbiamo nulla contro il tuo ‘essere zoppo’, basta che tu cammini diritto o che tu stia a sedere!”».

Infine, a proposito dell’essere sterili o fecondi, «Gesù ha detto che è il cuore che deve essere fecondo e Paolo dirà che si entra nel popolo di Dio per fede, non per diritto ereditario. Ma allora chi può onestamente definirsi fecondo? Chi può farsi giudice della fecondità altrui o della propria? La sterilità ci può colpire tutti». E poi: «Due persone che si amano non sono un attentato alla società né il tradimento del Vangelo. Gli scandali vanno cercati altrove!». Noi, concludono i 4 firmatari della lettera al card. Betori, viviamo «queste differenti forme di amore. Le sentiamo parte integrante del nostro cammino di comunità di fede e di vita, e con loro, così come con tutti gli altri, partecipiamo insieme alla Comunione sacramentale e comunitaria». (valerio gigante)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 Roma Telefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24 Fax +39 06 686.58.98 E-mail info@adista.it Sito www.adista.it



Sabato 22 Settembre,2012 Ore: 21:24
 
 
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Cristianesimo ed omosessualita'

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