Milano, 15 luglio 2010. L'Argentina ha compiuto un importante passo di civiltà. Nel mattino di oggi, è diventata il primo paese dell'America Latina ad approvare i matrimoni gay, grazie al voto del senato trasmesso in diretta tv. A nulla sono servite le proteste della chiesa cattolica, che ha portato in piazza 60 mila persone che esibivano cartelli ispirati a omofobia e intolleranza. L'Argentina, la cui popolazione è per il 91% cattolica, ha saputo resistere alle pressioni e ha riconosciuto un diritto che dovrebbe essere sancito in tutto il mondo e che invece riguarda solo nove stati, oltre all'Argentina:  Belgio, Canada, Islanda, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Sudafrica. Gli attivisti del Gruppo EveryOne si sentono parte del trionfo dei Diritti Umani in Argentina, poiché da anni intrattengono una relazione viva e costruttiva sia con i movimenti Lgbt che con le autorità politiche locali, che hanno sostenuto le nostre campagne per la vita e la libertà dei profughi gay fuggiti da regimi omofobi, l'azione contro la discriminazione dei gay da parte delle forze dell'ordine in Perù, la promozione di una Direttiva europea che tuteli le unioni omosessuali in tutti gli stati membri.