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www.ildialogo.org "DUE VOLTE GENITORI".,di Carlo Castellini

La proiezione del film di Claudio CIPELLETTI
"DUE VOLTE GENITORI".

Incontro presso Villa Grasseni Di Flero(BS), con i rappresentanti dell’AGEDO, Associazione dei genitori di ragazzi omosessuali e ragazze lesbiche.


di Carlo Castellini

Il regista, presente in sala, con la signora Rita (coniugata, 5 figli, di cui uno omosessuale), in rappresentanza dei genitori. Hanno dialogato e risposto alle domande sollevate dal film ed alle questioni poste dal pubblico presente. La cronaca di Carlo Castellini che ha fatto il suo intervento.


 Cari amici / care amiche,
vorrei condividere con voi l’incontro (reale e virtuale), che ho vissuto (nel film e in sala), con i genitori di ragazzi omosessuali e ragazze lesbiche, che è stato organizzato, a pochi passi dal CARCERE DI VERZIANO, presso la Villa GRASSENI DI FLERO. Sono andato come curioso e come cronista. Una ottantina di persone, non di più,erano presenti alla proiezione del film-documentario di CLAUDIO CIPELLETTI, presente in sala, con la signora RITA di GHEDI, (coniugata, 5 figli, di cui uno omosessuale) come rappresentante dell’AGEDO (ASSOCIAZIONE GENITORI DEGLI OMOSESSUALI).
 “2 VOLTE GENITORI”, il titolo del documentario, presenti giovani donne, un po’ meno gli uomini, una bella visione, seguita da un vivace dibattito, ricco di spunti, riflessioni personali e culturali, e proposte politiche. L’AGEDO ha un suo calendario di incontri con la popolazione di tutta Italia, cui vuol fare conoscere il problema delle famiglie che vivono questa esperienza della genitorialità fisica, sì, ma anche psicologica, del figlio diverso e della figlia lesbica.
 Il problema viene affrontato in termini psicologici ed umani, prima che in chiave culturale e politica; per questa chiave di lettura, la sequenza delle immagini di genitori che vanno in crisi, alla notizia della dichiarata omosessualità del proprio figlio, sono costretti a mettersi in discussione, fino ad accogliere i loro figli, per la seconda volta, appunto come recita il titolo, perché omosessuali; ed alla fine riescono a fornire una serie di riflessioni e consigli, che riescono utili anche alle famiglie che hanno figli eterosessuali.
 Aiutati dalle loro assistenti sociali, il gruppo di genitori si trovano in gruppi di reciproco aiuto dove stimolati dalle loro operatrici sociali, riescono a formulare e ad esternare per tutti i presenti, le loro perplessità e difficoltà incontrate in questo cammino di coscientizzazione personale, di conversione culturale, psicologica e pedagogica, per accogliere la diversità che fisicamente non avevano previsto, e che ha colto quasi tutti di sorpresa.
 Per cui hanno condiviso sentimenti di novità e stupore, di rifiuto e di perplessità, di blocco psicologico e chiusura, ma anche di accoglienza e apertura liberante. La grande novità positiva del filmato consiste proprio in questo: non sono degli esperti che ti parlano, che non sono toccati dal problema, come spesso avviene; ma sono i protagonisti, che hanno e vivono questo problema, che ti parlano, a te in quanto padre, madre, figlio, o uomo o donna. Per questo sembrava, che i genitori del filmato, fossero presenti in sala. In questo modo alcuni genitori, che hanno già “risolto” il problema, hanno la possibilità di aiutare altri a percorrere qualche tratto di strada in comune di un cammino non sempre facile, per potere giungere insieme, all’ambito traguardo di una piena accettazione della diversità sessuale.
 Il dramma non lo si legge soltanto sul volto dei giovani, che sono pure protagonisti, specie nei colloqui con i loro genitori o nelle lettere-confessione rivolte agli stessi, in famiglia; ma quanto piuttosto sul volto dei genitori, che però cercano di mettersi in discussione, quando si trovano nella riflessione di gruppo e di condivisione tipica del circle-time.
 I sentimenti sono espressi con pudore, le paure e le ansie escono a volta con difficoltà dalla loro bocca e dal loro cuore colpito, dai loro stati d’animo, e stentano a trovare le parole giuste e la cadenza del parlare; però sono parole sofferte, antiretoriche, che il pubblico accoglie, come se quei genitori fossero presenti ed ascoltati singolarmente nel momento in cui si confidano.
 Il gruppo è ormai affiatato ed anche col CLAUDIO CIPELLETTI, regista hanno conseguito un buon rapporto dialogico, per cui si capiscono, e non hanno più paura della cinepresa. I loro volti sono stati ripresi più volte, e risaltano bene anche sulla copertina che ricopre il DVD che veniva venduto a 15 euro davanti alla scalinata di Palazzo Grasseni.
 L’AGEDO, mi ha fatto una buona impressione,come anche la festa popolare celebrata a Milano, con la presenza di varie famiglie di figli omosessuali ma anche di eterosessuali, che hanno scoperto la gioia di un percorso inatteso, e conseguito la piena coscienza di non essere soli, o peggio di pensarsi come genitori falliti o di seconda serie, solo per il fatto di avere figli diversi sessualmente.
 Il dibattito dei presenti. Qualcuno (un signore), ha fatto presente, come nel film sia quasi tutto filato liscio, senza drammi, senza suicidi, senza sconfitte, mentre nella realtà questo avviene. Un’altra signora, ha espresso la sua perplessità, su alcune testimonianze: perché, affermava essa, a fior di pelle avrei grandi difficoltà a concepire che un bambino o un bambina potesse trovarsi di fronte a due donne, o a due uomini: mi sembra una cosa contro natura.
Alcuni dubbi comunque rimangono ed altri problemi restano comunque aperti. In questo senso però il film intende tracciare un percorso di formazione possibile, che potrebbe portare a sbocchi positivi di comprensione del proprio Io, di accoglienza dell’altro diverso, da parte della coppia, dei genitori, della società. Genitorialità quindi piena perché accoglie il figlio così come è stato partorito dai genitori e creato da Dio. E ben voluto da entrambi.
 La battaglia per i diritti umani, politici e sociali, che le famiglie dovranno sostenere, dovrebbero essere una naturale conseguenza, di questa apertura e accoglienza del diverso. Ma prima va assimilato e accolto l’aspetto psicologico ed umano, per poter incidere su quello culturale e politico. (CARLO C A S T E L L I N I)


Venerdì 30 Aprile,2010 Ore: 22:40
 
 
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Cristianesimo ed omosessualita'

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