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Libia.
Secondo "The Indipendent" Stati Uniti e Gran Bretagna stanno ricreando uno scenario afghano

L'amministrazione USA e quella britannica stanno tentando di ricreare in Libia quello che potremmo definire come lo scenario afghano. Gli Stati Uniti hanno chiesto all'Arabia Saudita di fornire armi ai ribelli libici ma finora pare che i sauditi non abbiano risposto all'appello. Lo scrive oggi Robert Fisk sul quotidiano britannico The Independent. "I sauditi - scrive il quotidiano - rimangono l'unico alleato arabo degli Stati Uniti in grado di fornire armi alla guerriglia in Libia. Il loro aiuto permetterebbe a Washington di smentire ogni coinvolgimento militare nella catena di rifornimento... le armi sarebbero americane e pagate dai sauditi". Si riperpetuerebbe così il meccanismo già adottato in altri interventi militari statunitnesi : dall'Afghanistan alla Bosnia, dalla Cecenia al Kosovo, teatri di crisi in cui gli USA hanno utilizzato i finanziamenti e i servizi sauditi per sostenere i gruppi armati ostili al nemico di turno. Il rischio è che - come nel caso di Al Qaida - gli USA stappino troppi vasi di Pandora che poi gli si ritorcono contro.

Il governo britannico è intanto impegnato a "mettere una pezza" su un incidente accaduto nel territorio controllato dai ribelli libici. Lo rivela il ancora quotidiano britannico "The Indipendent". Alcuni giorni fa, un gruppo di SAS (i corpi speciali inglesi) su un elicottero con a bordo un alto ufficiale del M16 (il servizio segreto britannico), è atterrato in "incognito" nei pressi di Bengasi suscitando l'allarme nei miliziani delle forze ribelli a Gheddafi che non ne erano stati informati. Questi ultimi hanno circondato l'elicottero e arrestato gli occupanti. A bordo dell'elicottero vi erano contenitori con dentro munizioni, esplosivi, mappe e passaporti falsi. E' dovuto intervenire l'ambasciatore britannico in Libia, Richard Northern, per dirimere l'incidente - che conferma però la presenza e l'interessamento degli agenti di servizi dei paesi NATO nel territorio libico controllato dai ribelli. Il gruppo di commandos e l'ufficiale dei servizi segreti alla fine sono stati riportati a bordo della nave militare inglese HMS Cumberland. Abdel-Hafidh Ghoga, portavoce provvisorio dei ribelli 'del Consiglio nazionale di transizione, ha detto:. "Il motivo per cui sono stati arrestati è perché sono venuti nel paese ufficiosamente senza precedenti accordi con la Libia che è una nazione indipendente, e noi abbiamo i nostri confini che ci aspettiamo vengano rispettati ". Ha aggiunto che non vi era "nessuna crisi" tra il Consiglio e la Gran Bretagna e che le forze anti-Gheddafi erano "più che disposte" a parlare con il commando britannico "in un modo legittimo".

In una dichiarazione, il Ministro degli Esteri William Hague, ha dichiarato: "Posso confermare che un piccolo team diplomatico britannico è stato a Bengasi, ove per "diplomatico" si deve intendere un commando di otto mastini della guerra e un ufficiale dei servizi segreti di Sua Maestà. Ma il Ministro britannico ga detto anche qualcosa di più "Abbiamo intenzione, in consultazione con l'opposizione, di inviare una squadra di rafforzare ulteriormente il nostro dialogo a tempo debito. Questo sforzo diplomatico è parte del più ampio lavoro del Regno Unito in Libia, compreso il nostro continuo sostegno umanitario". Come a dire: i commandos e gli istruttori inglesi torneranno a collaborare con i ribelli libici, solo che stavolta li avvertiranno prima. (fonte: The Indipendent, traduzione cura di Contropiano

www.contropiano.org 



Luned́ 07 Marzo,2011 Ore: 19:42
 
 
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