- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (297) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Per i diritti dei bambini,di Augusta De Piero e Chiara Gallo

Per i diritti dei bambini

di Augusta De Piero e Chiara Gallo

Caro direttore,
forse devo scusarmi per la mia monotematica insistenza ma è l’unico modo che ho avuto e ho per rompere il muro da cui a volte emergono notizie orrende e cruente di morti e violenze. Ma quel muro, che pure ha le sue brecce, normalmente nasconde le zone oscure in cui si radica la violenza che non trascorre immediatamente alla fisicità della devastazione, in cui si forma quella cultura diffusa che accetta senza trasalimenti che vi siano bambini cui è possibile dire, nel momento in cui nascono nel nostro paese: “Tu non esisti”.
L’otto luglio avete pubblicato nell’Osservatorio sul Razzismo e le migrazioni una nota a proposito della mozione  approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Udine in merito alla garanzia del certificato di nascita, da assicurarsi secondo un principio di uguaglianza oggi negato dalla legge italiana.
Oggi invio un articolo pubblicato da Il Gallo e firmato anche dalla consigliera udinese prima firmataria della mozione poi approvata.
http://www.ilgallo46.it/per-i-diritti-dei-bambini/
Augusta De Piero  
Da Il Gallo luglio-agosto 2016 – numero 7
Per i diritti dei bambini di Augusta De Piero e Chiara Gallo 
Nel 1991 l’Italia ratificò la Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che si basa su alcuni principi fondamentali – già presenti nella Costituzione della Repubblica – nel quadro di riferimento definito dalla Convenzione «superiore interesse del minore». Il comitato ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza verifica i progressi compiuti dagli Stati che hanno ratificato la Convenzione e il gruppo Convention on the Rights of the Child (gruppo CRC) ne riferisce in Italia in un rapporto annuale la cui lettura oggi suscita non poche preoccupazioni.
Ormai dal 2012, anno del suo quinto rapporto, il gruppo CRC chiede all’Italia di assicurare con legge la registrazione alla nascita di tutti i bambini nati in Italia, indipendentemente dall’estrazione sociale ed etnica e dallo status soggiornante dei genitori.
La richiesta è mossa dalla necessità di rimediare alla ferita introdotta nel 2009 quando fu imposta dalla legge 94 la presentazione all’anagrafe del permesso di soggiorno per registrare la dichiarazione di nascita. La norma italiana da rimuovere discrimina di fatto i migranti irregolari che, privi del titolo di soggiorno, possono, per paura di essere identificati e conseguentemente espulsi, non presentarsi agli uffici dell’anagrafe. È vero che il 7 agosto 2009, appena approvata la legge, il Ministero dell’Interno emanò una circolare escludendo l’obbligo della esibizione dei documenti inerenti il soggiorno per attività riguardanti le dichiarazioni di nascita. Tale circolare, però, è scarsamente pubblicizzata e comunque può essere disapplicata in quanto solo la legge può vincolare convenientemente il diritto di ogni bambino, sia esso figlio di italiani o di stranieri, ad avere un nome, un’identità, una vita di relazione giuridicamente riconosciuta, a partire dalla famiglia e a non essere escluso dai sistemi sanitari, sociali e di istruzione.
Il Consiglio comunale di Udine si è reso conto che questa contraddizione con il superiore interesse di ogni minore ferisce anche il ruolo del sindaco, quale garante della presenza di ogni persona nel territorio che egli rappresenta. Con una espressione di dignità costituzionale, che vorremmo altri imitassero, il 31 maggio lo stesso Consiglio ha approvato all’unanimità una mozione per impegnare il sindaco stesso e la giunta a richiedere al Senato della Repubblica il completamento dell’iter legislativo – già all’attenzione della prima Commissione Affari Costituzionali – che ripristini la certezza delle situazioni giuridiche, nel riconoscere a ogni bambino il diritto a un nome, all’appartenenza familiare e all’identità.
È ben vero che molte associazioni si adoperano con generosità e competenza nel sostegno dei minori italiani e stranieri, ma il riconoscimento all’identità precede ogni azione di solidarietà e fa onore al Comune di Udine essersi fatto carico del diritto fondamentale di persone in assoluta condizione di fragilità, impossibilitate a ogni esposizione di sé.



Domenica 10 Luglio,2016 Ore: 16:16
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sul razzismo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info