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www.ildialogo.org “La giusta verità” sulla Casa delle culture a Scicli,di Agenzia NEV del 05/11/2014

MEDITERRANEAN HOPE: Lo sguardo di Lampedusa
“La giusta verità” sulla Casa delle culture a Scicli

di Agenzia NEV del 05/11/2014

Lampedusa, Agrigento (NEV), 5 novembre 2014 - Ieri sera presso la chiesa metodista di Scicli si è svolta un'assemblea aperta alla cittadinanza organizzata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), per ripristinare “la giusta verità” rispetto all'apertura di Mediterranean Hope - Casa delle culture. All'assemblea, moderata dall’operatrice di Mediterranean Hope Giovannella Scifo, erano presenti il presidente della FCEI, pastore Massimo Aquilante, e il pastore di Scicli Francesco Sciotto.
Questo incontro, organizzato a qualche giorno di distanza da quello indetto dalla cittadinanza il 31 ottobre, aveva il principale obiettivo di incentivare il dialogo con quanti in questi giorni hanno raccolto delle firme contro l'apertura del centro.
Massimo Aquilante ha iniziato l'assemblea ricordando quando a fine settecento Wesley scrisse al parlamentare inglese William Wilberforce, che aveva iniziato la battaglia contro la tratta degli schiavi, queste parole “a meno che Dio non ti abbia messo in movimento per questa cosa specifica, tu andrai incontro all’opposizione degli uomini e del diavolo. Ma se Dio è per te chi sarà contro di te?”. Il pastore Aquilante ha utilizzato il racconto di questo scambio epistolare per ricordare il lavoro che da decenni la chiesa di Scicli svolge nel territorio, configurandosi come “una risposta a Dio che ci mette in movimento”.
Aquilante ha proseguito: “noi non siamo interessati a giochetti di politicanti, giochetti di parte, divisioni ideologiche. Ci interessa invece lavorare insieme ai nostri connazionali, ai nostri concittadini di Scicli, per contribuire alla crescita culturale, civile, sociale, e perché no, spirituale della città”.
Non serviva aspettare la tragedia del 3 ottobre scorso per dare vita a un progetto come Mediterranean Hope, questo era già nella mente della FCEI, che ormai da molti anni si spende con programmi di accoglienza e integrazione per i migranti.
Questo progetto si sta sviluppando in due direzioni di impegno. La prima riguarda l’informazione attraverso l’Osservatorio a Lampedusa, intesa come capacità di raccontare la questione delle migrazioni oggi, con tutte le sue sfaccettature e cambiamenti. Il pastore Aquilante ha sottolineato come le persone che arrivano nel nostro paese non siano più in prevalenza migranti economici ma quanti sono costretti a scappare da violenze, guerre e persecuzioni. La peculiarità dell’Osservatorio a Lampedusa è quella di parlare non solo all’Italia ma anche fuori dal nostro paese, per raggiungere le chiese sorelle in Europa affinché si possano cambiare insieme le attuali politiche di immigrazione, risvegliando la coscienza di ogni credente e cittadino.
Il secondo aspetto di Mediterranean Hope è invece legato al lavoro di Scicli. A Scicli Mediterranean Hope intende lavorare sull'integrazione, ma – ricorda Aquilante – superando i semplici slogan. “L'integrazione è una sfida faticosa che tende a costruire non solo l’incontro ma la crescita, la convinzione che si può vivere insieme mettendo a frutto ciò di cui ognuno è portatore. E noi vogliamo essere portatori del principio democratico. Quello che vogliamo fare con la Casa delle culture - ha proseguito il presidente della FCEI - è mettere a disposizione ciò che abbiamo affinché la cittadinanza di Scicli possa crescere rispetto al problema specifico delle grandi migrazioni, perché è questa la storia che ci troviamo a vivere in questo tempo.”
Aquilante ha inoltre ribadito che il progetto Mediterranean Hope è interamente sostenuto con i fondi dell’8 per mille delle chiese valdesi e metodiste, smentendo l’accusa rivolta in questi giorni che l’intento del lavoro che si svolgerà a Scicli sia quello di approfittare di soldi statali speculando sulla pelle dei migranti.
Il pastore Francesco Sciotto è poi intervenuto per sottolineare l’importanza di utilizzare per la Casa delle culture uno spazio storicamente importante per la città, situato nella zona centrale e commerciale e ora adibito per qualcosa di nuovo e interessante. “Noi questo spazio lo stiamo restituendo alla città. E lo vorremmo riempire dialogando con la città di Scicli, immaginandoci insieme spazi di socializzazione, che non siano solo risposte alle esigenze del territorio ma anche spazi di divertimento, di gioia e condivisone.” Il pastore Sciotto ha poi riflettuto su come la presenza di migranti in alcuni luoghi abbia permesso la scoperta di nuove e antiche abilità che i territori non si immaginavano di avere: “noi non vogliamo fare assistenzialismo ma riattivare vitalità e fantasia.” Il pastore di Scicli ha anche ribadito che per noi è forte la consapevolezza che l’immigrazione sia diventata un business, aspetto che abbiamo sempre criticato e denunciato, ma “con il nostro lavoro vorremmo dimostrare che è possibile attivare forme di accoglienza senza lucrare sulla pelle dei poveracci”. Inoltre, le accuse che sono state rivolte alle nostre chiese in questi gironi, cioè di occuparci solo di migranti e non pensare agli italiani, sono inaccettabili, ancor di più in un territorio come quello siciliano dove i progetti di sostegno per le fasce più deboli della popolazione sono numerosissimi.
Tra gli intervenuti all’incontro il presidente del Consiglio Comunale Guglielmo Ferro ha rimarcato come l’assenza dei firmatari della petizione popolare contro la Casa delle culture sia stata un’occasione persa e un gesto sminuente verso la sensibilità di tutta la cittadinanza.
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Sabato 08 Novembre,2014 Ore: 18:41
 
 
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