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www.ildialogo.org “Mos Maiorum” e l’irrigidimento europeo,di Agenzia NEV del 19/10/2014

MEDITERRANEAN HOPE: Lo sguardo di Lampedusa
“Mos Maiorum” e l’irrigidimento europeo

di Agenzia NEV del 19/10/2014

Lampedusa, Agrigento (NEV), 15 ottobre 2014 - A pochi giorni dalle commemorazioni del 3 ottobre, data in cui l’anno scorso persero la vita in un tragico naufragio 368 persone vicino alle coste di Lampedusa, si comincia a delineare il sistema degli interventi di controllo delle frontiere europee.
Proprio il 3 ottobre scorso, sull’isola, diversi politici hanno fatto molte dichiarazioni impegnative per commemorare i morti in mare e offrire promesse di cambiamento. Lo stesso era già successo lo scorso anno. Ma quello che invece emerge ancora una volta è una netta distanza tra le parole e la realtà dei fatti. Le notizie di questi giorni ci dicono che dal 13 al 26 ottobre è partita “Mos Maiorum”, un’operazione congiunta di polizia, lanciata dalla Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, per controllare le principali rotte di immigrazione illegale all’interno delle frontiere d’Europa.
Un’operazione che a nostro avviso colloca ancora una volta il tema dell'immigrazione come questione di ordine pubblico, utilizzando la retorica della lotta agli “scafisti” come elemento giustificativo per portare avanti azioni che rischiano di colpire i più deboli. Una filosofia d'intervento che appare ben lontana dall’idea di progettare corridoi umanitari e sviluppare forme di accoglienza degna per difendere e tutelare migliaia e migliaia di profughi e richiedenti asilo che continuano a scappare da paesi in guerra.
Mos Maiorum avrebbe lo scopo, come espresso dal documento del Consiglio dell’Unione Europea (http://www.statewatch.org/news/2014/sep/eu-council-2014-07-10-11671-mos-maioum-jpo.pdf), di raccogliere informazioni sulle rotte migratorie, sulle pratiche illegali di passaggio delle frontiere e sulle organizzazioni criminali di trafficanti di uomini. Di fatto, con il dispiegamento di 18.000 funzionari di polizia, questa sembra essere più che altro un’ispezione capillare di tutti i migranti presenti nei paesi europei, con rigidi controlli alle frontiere, nelle stazioni, aeroporti, centri di accoglienza, alla ricerca degli “immigrati illegali” più che dei criminali o dei trafficanti. Migranti resi illegali dagli stessi paesi che dovrebbero garantire loro il diritto di richiedere asilo e protezione e che invece spesso, per lungaggini burocratiche o per un sistema che non permette libertà di movimento all'interno dell'Europa, li lascia in uno status precario da un punto di vista giuridico e umano.
Non è la prima volta che operazioni come questa vengono messe in campo. Diverse le associazioni, gli operatori, gli avvocati che stanno seguendo quanto sta accadendo in diverse parti d’Italia, dove, a differenza del passato recente, si è ricominciato a prendere le impronte digitali ai rifugiati, rendendo così impossibile per molti di loro ricongiungersi con le proprie famiglie in altre nazioni europee (http://lacittanuova.milano.corriere.it/2014/09/29/foto-e-impronte-adesso-i-profughi-vengono-schedati/#more-13912).
Mos Maiurom rientra a pieno titolo in questa nuova fase di controllo dell'immigrazione, dove pare che i migranti siano tornati ad essere il nemico pubblico, elemento che trova riscontro nella proliferazione di centri di reclusione nel vecchio continente. Questa nuova operazione, traducibile come “la morale degli antenati”, quasi a voler separare chi fa parte della storia europea e chi invece vi si intromette con una presenza “indesiderata”, sembra rappresentare perfettamente quell’atteggiamento di irrigidimento delle frontiere che spinge anche la decisione di cancellare Mare Nostrum e portare avanti invece Frontex Plus e Triton, operazioni queste ultime che non salvano e soccorrono ma controllano e respingono, aumentando ancora di più l'altissimo numero di morti.
Non si può che guardare con preoccupazione alla direzione che stanno assumendo le politiche di immigrazione europea, sia all’interno che all’esterno delle sue frontiere, politiche miopi e fallimentari che nascondono dietro a espressioni “antiche”, moderne violazioni dei diritti universali.
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Domenica 19 Ottobre,2014 Ore: 09:16
 
 
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