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www.ildialogo.org Alla ricerca dell’identità,di Agenzia NEV del 13/08/2014

Alla ricerca dell’identità

di Agenzia NEV del 13/08/2014

Lampedusa, Agrigento, 13 agosto 2014 (NEV) - Dopo qualche mese di vita e lavoro a Lampedusa si iniziano a conoscere le bellezze e le contraddizioni di questo scoglio in mezzo al mare. Dopo mesi di ascolto e attenzione si inizia a comprendere lo spirito lampedusano, dei suoi cittadini, spesso lampedusani per scelta. La storia che caratterizza l’isola, il suo destino di essere terra di transito, di approdo e salvataggio, sembra aver influito sulla stessa identità di Lampedusa. O meglio, sulla sua non ancora ben definita identità.
L’isola è però caratterizzata da una vivace varietà di associazioni e iniziative che in diversi modi cercando di restituire, o costruire, memoria e identità a questo luogo. Pensiamo all’Archivio Storico di Lampedusa o al Museo delle Migrazioni. Non meno interessante, in questa direzione, è la mostra fotografica organizzata dalla Chiesa, a un anno dalla visita del Papa a Lampedusa, nel luglio scorso. La mostra va però oltre tale singolo evento, è molto di più: è una metafora dell'isola, dei suoi rapporti storici con il mare, del suo essere terra di frontiera e quindi di salvezza. Molto interessante l’intervista fatta da Mediterranean Hope a Don Mimmo, Parroco di Lampedusa (youtube.com).
Lampedusa, ancor prima che con il fenomeno migratorio di questi ultimi decenni, ha dovuto fare i conti con gli elementi naturali, con la durezza di un vento che porta via la terra e scopre le rocce vive, togliendo speranza ai giovani arbusti. Un'isola segnata, così come la pelle di chi vive qui tutto l'anno, da sole, vento e mare. Un luogo dove da sempre il naufrago viene accolto e rifocillato. È la legge del mare, è una legge fondativa del concetto stesso di umanità che qui si afferma. Le piazze che si riempiono di migranti e le case che si aprono per accoglierli, forme familiari di solidarietà e spazi pubblici attraversati e riconfigurati da migliaia di persone, com'è successo nel 2011 con le primavere arabe. Lampedusa “Porto Salvo” - così si chiama il Santuario dedicato alla Madonna dell’isola - è molto più di un messaggio profondo di umanità accogliente e solidale, è una pratica concreta, perché Lampedusa in questi anni ha salvato molte vite, vedendone molte altre spezzate dallo stesso mare che la bagna.
Ed è proprio la tragedia del 3 ottobre che sembra segnare per la prima volta l'identità dell'isola, costringendo i suoi abitanti a misurarsi con un evento sconvolgente, che porta la sofferenza ad elemento tangibile, materiale. Nella mostra presso la chiesa di Lampedusa c'è tutta questa storia, una storia restituita questa volta non con le immagini dei media, che per anni hanno costruito e alimentato la cultura dell'emergenza, ma con gli “obbiettivi” dei lampedusani. Sguardi che si fermano nelle foto e raccontano una storia che è al tempo stesso ricerca e rielaborazione - anche se forse non troppo consapevole - di una identità collettiva in quanto lampedusani. Un'identità ancora incerta e di difficile sintesi, proprio perché attraversata da continui flussi di persone, che siano in fuga dalle guerre, cariche di speranze e sogni, in cerca di un luogo unico in cui costruire una vita diversa, in visita momentanea. Questa mostra, con molto coraggio, ha il pregio di lavorare in questa difficile direzione, ponendo domande senza fornire risposte, aprendo interrogativi seri su come affrontare la modernità del fenomeno migratorio, come trasformare l’industria dell'accoglienza in una pratica solidale e civile, come riappropriarsi di un’immagine dell'isola che i media troppo spesso deformano, come trovare una strada comune tra chi è in difficoltà, che sia nato in questa terra o che vi approdi.
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Giovedì 14 Agosto,2014 Ore: 07:57
 
 
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