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www.ildialogo.org Continua l'illegale “prigionìa” dei profughi siriani al PalaCannizzaro  ,Di Rete Antirazzista catanese

Continua l'illegale “prigionìa” dei profughi siriani al PalaCannizzaro  

Di Rete Antirazzista catanese

Stamattina ( 23 settembre) dalle ore 11 abbiamo avuto modo di assistere al proseguimento di una vergognosa violazione dei diritti umani e del diritto d'asilo dei quasi 100 profughi siriani che da mercoledì notte sono stati trasferiti al PalaCannizzaro. Come già denunciato nei precedenti sbarchi, i siriani che fuggono dalla guerra, che riescono a sopravvivere ai naufragi, quando arrivano nelle nostre coste s'illudono di trovare un'accoglienza umana, si trovano invece ad avere subito a che fare con uomini in divisa che impongono loro cosa fare; proprio in quest'ultimo sbarco al porto abbiamo avuto un'animata discussione con un tutore dell'ordine che ci ha fatto allontanare, poiché avremmo intralciato il suo lavoro e che ha rifiutato di comunicare il suo nome, nonostante gli antirazzisti presenti avessero fornito il loro.
I profughi siriani sempre più di frequente rifiutano di essere identificati perchè non vogliono iniziare la procedura d'asilo in Italia e rivendicano la possibilità (prevista dal Regolamento Dublino III , che entrerà in vigore l'1 gennaio 2014) di chiedere il ricongiungimento familiare con i parenti che risiedono in altri paesi europei.
Per questi motivi oltre 70 siriani/e da venerdì scorso hanno iniziato uno sciopero della fame. Stamattina si è tentato di risolvere il problema con un'operazione di polizia, per fortuna non andata in porto; erano presenti alcune decine di agenti antisommossa, più carabinieri, guardia di finanza, polizia provinciale ,oltre a 2 autobus dell'AMT per trasferire i migranti altrove (forse nell'accogliente Cara di Mineo?).
I migranti sono ben informati dei lunghissimi tempi delle procedure d'asilo e delle vergognose condizioni del megaCara di Mineo, dove dall'inizio dell'anno sono raddoppiate le presenze/reclusioni (da 1800 ad oltre 3500 persone) con conseguente ulteriore prolungamento dei tempi per il riconoscimento del diritto d'asilo (da uno a 2 anni), e con conseguente aggravamento delle condizioni di isolamento e ghettizzazione al suo interno.
I profughi siriani hanno semplicemente urgenza di ricongiungersi ai loro familiari in altri paesi europei e se fuggono dai militari nel loro paese è una vergogna che altri militari in Italia intralcino e violentino quest'elementare urgente bisogno. Sia da Pozzallo che da Siracusa a centinaia i siriani fuggono dalle minacce e dalle violenze nella speranza che venga loro riconosciuto il diritto d'asilo a livello europeo.
Già da fine agosto è stata lanciata da numerose associazioni antirazziste la campagna per il diritto d'asilo europeo e proprio sabato scorso alcuni di noi hanno partecipato all'assemblea nazionale antirazzista a Firenze ( www.prendiamolaparola.org ), dove è stata assunta la nostra campagna. E' compito dell'associazionismo antirazzista, a livello locale e nazionale, esprimere l'incondizionata solidarietà alla giusta lotta dei profughi siriani del PalaCannizzaro e dei media darne informazione affinchè venga loro garantito il diritto alla vita ed a un futuro migliore, prospettiva annientata per la donna siriana morta pochi giorni fa nello sbarco a Siracusa, ai cui funerali siete invitati.
Dopo l'ennesima strage nell'agosto scorso di migranti nella Plaia di Catania, conseguenza delle vergognose leggi liberticide della fortezza Europa, garantire l'accesso alle procedure per il riconoscimento del diritto d'asilo nei paesi dei familiari rappresenterebbe una necessaria assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni italiane ed europee , di fronte ad una situazione così drammatica.
Ct 23/9 Rete Antirazzista Catanese
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Mercoledì 25 settembre alle ore 16,30 sul sagrato della Cattedrale di Siracusa in piazza Duomo
si svolgeranno i funerali, secondo l’usanza mussulmana, di
Izdihar Mahm Abdulla
ragazza siriana di 22 anni morta su un barcone durante la traversata che si è conclusa nel Porto grande della nostra città.
Il rito sarà presieduto dall’ Imam di Catania. Parteciperanno il Sindaco di Siracusa dott. Garozzo e l’Arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo.
La città di Siracusa e la Diocesi si stringono attorno ai famigliari di Izdihar e a tutti i fratelli e le sorelle che ci raggiungono dalla martoriata Africa e dal Medio Oriente, scacciati da fame, violenze e guerre che sembrerebbero non poter avere mai fine.
Onorando e salutando questa povera ragazza che non sarebbe morta se avesse potuto rimanere e curarsi in Siria, ci inchiniamo davanti alle migliaia di bambini e adulti inghiottiti dalla morte nel mar Mediterraneo, nel Sahara e nei loro paesi.
Con loro se ne vanno vaste porzioni della dignità di tutti e questo mondo rimane sempre più freddo, insensato, invivibile.
I cittadini che vorranno partecipare, a qualunque popolo, cultura e religione appartengono, non portino fiori ma solo un desiderio profondo nel cuore. Il desiderio di un futuro dove i bambini, tutti i bambini vengono portati in braccio, i vecchi sono accarezzati, i giovani danzano la gioia di vivere e tutti hanno una casa, un lavoro, il rispetto per la loro vita.



Martedì 24 Settembre,2013 Ore: 16:50
 
 
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