Roma (NEV), 28 marzo 2012 - La primavera araba e i recenti eventi del Sud del Mediterraneo hanno accentuato il bisogno dell’Unione Europea (UE) di dotarsi di una politica di migrazione globale e coerente. E' quanto scaturisce da un documento, ancora in via di definizione, dal titolo “L'approccio globale per la migrazione e la mobilità", stilato dalla Commissione Europea ed ora al vaglio delle istituzioni europee, tra cui il Comitato delle Regioni (CdR) che raccoglie i rappresentanti regionali e locali della UE. Lo scorso 21 marzo a Bari si è svolta una consultazione indetta dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, incaricato dal CdR di preparare un Parere sul documento, consultazione alla quale è stata invitata ad intervenire la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), insieme ad altre cinquanta realtà della società civile italiana, tra associazioni, ONG ed enti locali.

La FCEI ha espresso un giudizio complessivamente positivo sulla bozza proposta dalla Commissione UE. "Questo documento definisce la strategia dell’Unione Europea per una governance mondiale dell’immigrazione, nel tentativo di rendere coerente la dimensione esterna della politica di immigrazione e di asilo con la politica di cooperazione allo sviluppo dell’UE", spiega la pastora battista Gabriela Lio, membro del Consiglio della FCEI, intervenuta in occasione della consultazione. Per la FCEI il documento riconosce due verità da tempo evidenti: la realtà di flussi migratori sempre più complessi e diversificati da una parte e, dall'altra, l'esigenza di normative sempre più flessibili legate alle specifiche esigenze dei singoli stati, dei singoli migranti e dei singoli paesi di provenienza. "Il testo pone l'enfasi sulla salvaguardia e la tutela dei diritti umani dei richiedenti asilo - prosegue Gabriela Lio -, è un tema importante che ha imposto, proprio all'Italia, una brusca ridefinizione di strategia dopo quella dei respingimenti". A Bari la pastora Lio tuttavia ha sottolineato che "per le chiese evangeliche un approccio globale non può prescindere dai temi dell'ambiente, della salvaguardia del creato e della distribuzione delle risorse. È in questi nodi che affondano le radici dell'ingiustizia economica e sociale che spingono milioni di persone ad abbandonare la propria terra e le proprie relazioni. Su questi punti riteniamo il documento sia suscettibile di rilevanti miglioramenti". Il rapporto tra condizioni ambientali e migrazioni sarà parte integrante del Parere, ha assicurato Nichi Vendola, che terrà conto dei suggerimenti confluiti nel corso della consultazione.

Il Parere, intitolato “Migrazioni e sviluppo: un approccio globale”, sarà discusso il prossimo 27 aprile a Bruxelles dalla Commissione cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni (CIVEX) del CdR e successivamente dalla sessione plenaria del CdR i prossimi 17 e 18 luglio.

Giovedì 29 Marzo,2012 Ore: 19:23