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www.ildialogo.org Un bilancio del progetto di accoglienza delle chiese evangeliche,di Agenzia NEV del 29/02/2012

Profughi dal Nordafrica.
Un bilancio del progetto di accoglienza delle chiese evangeliche

di Agenzia NEV del 29/02/2012

Massimo Aquilante, presidente FCEI: "Sperimentiamo nuove modalità di vivere la diaconia"


Roma (NEV), 29 febbraio 2012 - Oltre cinquanta persone accolte in una decina di comunità locali o di opere delle chiese evangeliche italiane: è questo il bilancio del programma straordinario di accoglienza dei profughi promosso e finanziato con un progetto 8 per mille della Tavola valdese, e realizzato dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) negli ultimi sei mesi. Se ne è parlato in un convegno svoltosi presso il Centro metodista di Ecumene (Velletri, RM) dal 24 al 26 febbraio. "E' stata l'occasione per incontrare i responsabili delle varie iniziative di accoglienza e per discutere le prospettive future” - spiega Pina Grosso che per conto della FCEI ha coordinato il progetto a livello nazionale. "Con questo progetto sperimentiamo una nuova modalità di vivere la nostra diaconia - ha affermato il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI - costruendo una rete tra esperienze locali e nazionali. La FCEI è stata pronta a rispondere a una sfida che interrogava le nostre coscienze di cristiani e di cittadini europei".

Dopo una introduzione sulla situazione nordafricana e quindi sulle ragioni che negli ultimi mesi hanno portato migliaia di profughi a tentare la traversata del Mediterraneo, i partecipanti hanno discusso il passaggio "dall'emergenza all'integrazione". Il tema è stato introdotto da Paolo Naso, politologo dell'Università di Roma "La Sapienza" e responsabile di "Essere chiesa insieme", il programma interculturale della FCEI che ha collaborato con il progetto di accoglienza dei profughi: "Emergenza è una parola sbagliata - ha affermato - perché lascia intendere che siamo di fronte a un fenomeno eccezionale e catastrofico mentre i flussi migratori dall'Africa sono e resteranno il prodotto di una crisi economica, ambientale e politica di cui l'Europa è corresponsabile. Dopo la prima accoglienza entriamo comunque in una seconda fase che deve puntare alla definizione del progetto migratorio di ogni profugo e quindi, se intende fermarsi in Italia, alla costruzione di un percorso di integrazione". In questa linea Naso ha richiamato le principali linee guida europee.

Molto importante, a seguire, l'intervento del prefetto Riccardo Compagnucci che al Ministero dell'Interno coordina i programmi di accoglienza dei rifugiati. Dopo aver riferito sull'iniziativa del Governo su questa materia, ha sottolineato l'importanza della collaborazione con l'associazionismo per costruire percorsi variegati di accoglienza e di integrazione. "I modelli sono diversi e non tutti positivi" ha ammesso.

Il programma del convegno prevedeva anche alcune comunicazioni su progetti specifici: il Centro di accoglienza richiedenti asilo (CARA) di Castelnuovo di Porto, il Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) della Basilicata, la Commissione sinodale per la diaconia (CSD).

L'ultima parte dell'incontro introdotta da Silvia Zerbinati del progetto "Essere chiesa insieme" è stata dedicata a come avviare a conclusione un progetto necessariamente a termine e a costruire un nuovo percorso per coloro che intendono fermarsi in Italia. "L'evangelo ci impone di aprire le porte a chi soffre ed è perseguitato - ha affermato la pastora Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese - e in questa esperienza abbiamo dato ma abbiamo anche ricevuto. E' in questo spirito che la Tavola valdese intende sostenere le iniziative delle chiese locali e della FCEI in questo settore".



Venerd́ 02 Marzo,2012 Ore: 16:29
 
 
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