Roma (NEV), 13 luglio 2011 – La tendopoli di Manduria (TA) va chiusa. E' quanto affermano gli enti e le associazioni che compongono il Coordinamento antirazzista pugliese – tra cui Emergency, Babele, NO C.I.E. e la chiesa valdese tarantina. La richiesta è stata avanzata in una lettera indirizzata al presidente della Regione, Nichi Vendola, illustrata durante una conferenza stampa tenutasi sotto il sole cocente dello scorso 8 luglio davanti all'ingresso del campo profughi. Le critiche del Coordinamento riguardano il consorzio siciliano “Connecting people”, accusato di gestire male il campo, a partire dal trattamento alimentare, ma anche la Protezione civile la cui presenza a Manduria manterrebbe il campo in uno stato di emergenza mentre la sua gestione dovrebbe ricadere nella dimensione ordinaria riguardando “un fenomeno strutturale che va affrontato dotandosi di un sistema di accoglienza normato dalla legge e che preveda standard omogenei su tutto il territorio”, si legge nella missiva a Vendola. Particolare sconcerto desta il fatto che l'accesso al campo sia precluso sia alle associazioni – con l'eccezione della Caritas - sia alla stampa, cosa che impedisce di conoscere le effettive condizioni in cui vivono gli immigrati. Il fatto che solo una 'associazione cattolica abbia diritto d'ingresso solleva una questione di discriminazione religiosa. Come ha fatto notare il pastore valdese Winfrid Pfannkuche ai giornalisti del “Nuovo Quotidiano di Puglia” a Manduria chi non è cattolico non ha alcun punto di contatto con rappresentanti della propria fede. La visita di un proprio ministro di culto, ha sostanzialmente affermato il pastore, è concessa ai detenuti delle carceri italiane, mentre viene negata a persone che non sono accusate di alcun crimine e che stanno vivendo un dramma e un'emergenza personale.

Giovedì 14 Luglio,2011 Ore: 06:58