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www.ildialogo.org Dopo le raccomandazioni dell'ONU l'Italia ancora indietro,di Agenzia NEV del 15/06/2011

Diritti umani.
Dopo le raccomandazioni dell'ONU l'Italia ancora indietro

di Agenzia NEV del 15/06/2011

Lo dice il Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani


Roma (NEV), 15 giugno 2011 - A un anno dalle raccomandazioni del Consiglio dell'ONU per i diritti umani, l'Italia ancora non raggiunge gli standard internazionali quando si tratta di garantire alcuni dei più fondamentali diritti a migranti, richiedenti asilo, rifugiati, carcerati, omosessuali, sinti e rom e altre minoranze. E' quanto emerge, tra le altre cose, dal Primo Rapporto di Monitoraggio del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani, una rete di 81 ONG e associazioni, tra cui la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), presentato lo scorso 9 giugno a Roma (www.comitatodirittiumani.net). Poi ci sono i diritti delle donne, dei bambini, dei disabili, ma anche la libertà di espressione e l'indipendenza dei media radiotelevisivi pubblici... E ancora: oltre alla mancata introduzione nel diritto penale italiano del reato di tortura, manca ancora la ratifica del Protocollo aggiuntivo della Convenzione internazionale contro la tortura, che permetterebbe l'ispezione internazionale e indipendente dei luoghi di detenzione, compresi i Centri di identificazione ed espulsione (CIE). Amara la constatazione della portavoce del Comitato, Carola Carazzone: "Delle 91 raccomandazioni formulate un anno fa dal Consiglio dei diritti umani dell'ONU nell'ambito della Revisione Periodica Universale nei confronti dell'Italia, ad oggi nemmeno una è stata recepita. Ma soprattutto continua a mancare nel nostro paese un organismo nazionale e indipendente per i diritti umani, come invece previsto da diversi strumenti di diritto internazionale. E' vero che il governo ha quattro anni di tempo per attuare le raccomandazioni, ma dopo un anno non ha ancora nemmeno tradotto le raccomandazioni dell'ONU".
Non solo critiche ma anche suggerimenti per il futuro: il rapporto, lungi dal rappresentare una mera denuncia delle carenze ed inadempienze vuole anche contribuire ad instaurare un dialogo con le istituzioni, sollecitando lo sviluppo di strategie di rafforzamento della promozione e protezione dei diritti umani in Italia. Il Comitato infatti intende dare un contributo concreto ad una nuova consapevolezza della centralità dei diritti umani e alla elaborazione di politiche coerenti e trasparenti in questo campo. Importante in questo senso la traduzione (non ufficiale) in lingua italiana delle raccomandazioni, considerata dal Comitato una conditio sine qua non per la divulgazione dei contenuti della Revisione Periodica Universale presso l'opinione pubblica italiana. In seguito al lancio del Rapporto il Comitato è stato invitato oggi dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, a partecipare ad una audizione. (gc)


Venerd́ 17 Giugno,2011 Ore: 15:36
 
 
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