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www.ildialogo.org Bonafede: “Non possiamo stare a guardare! Confessiamo il nostro peccato, garantiamo solidarietà ed accoglienza”,di Agenzia NEV del 7/04/2011

LAMPEDUSA - 250 annegati a largo dell'isola
Bonafede: “Non possiamo stare a guardare! Confessiamo il nostro peccato, garantiamo solidarietà ed accoglienza”

di Agenzia NEV del 7/04/2011

COMUNICATO STAMPA
 

Roma, 7 aprile 2011 (NEV-CS19) - La pastora Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese (organo esecutivo dell'Unione delle chiese metodiste e valdesi), in seguito alla strage consumatasi ieri nel canale di Sicilia, ha dichiarato quanto segue:

"La morte in questa notte di circa 250 profughi a poche miglia da Lampedusa è una strage annunciata che, di nuovo, scuote ed interroga le nostre coscienze. Quello che sta accadendo non è un incidente occasionale ma l’ennesima prova di quello che in tante altre occasioni ci siamo detti: le condizioni di vita nei paesi africani continuano a peggiorare drammaticamente e la caduta di alcuni regimi che avevano limitato i flussi migratori apre quelle porte che sin qui sono state gestite discrezionalmente a seconda degli interessi contingenti di chi le controllava.

La strage era annunciata perché da settimane sappiamo che la forza della disperazione di chi fugge è tale da ignorare ogni rischio e spinge a tentare qualsiasi avventura. Come Chiesa affermiamo che quello che accade nel Mediterraneo è un segno del 'peccato' di cui tutte le nostre società sono corresponsabili. Il tempo liturgico che stiamo vivendo è quello che ci prepara alla Passione e alla Resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo: oggi, di fronte alla passione di migliaia di profughi disperati, alla morte di centinaia di persone, tra cui tanti bambini indifesi, come Chiesa riceviamo il messaggio della morte e della resurrezione di Cristo come un messaggio che ci mobilità nei confronti di esseri umani che hanno il diritto a una vita piena e sostenibile. Non possiamo stare a guardare!

Per questo, d’intesa con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), stiamo cercando di dare un segno di accoglienza a chi oggi arriva sulle nostre coste. Al tempo stesso, però, chiediamo al Governo ed al Parlamento di assumere questa situazione con senso di responsabilità e di solidarietà, riconoscendo subito a questi profughi il diritto a permanere nel nostro paese per ragioni umanitarie".



Giovedì 07 Aprile,2011 Ore: 14:52
 
 
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