- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (372) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Action by Churches Together al lavoro per l'emergenza umanitaria,di Agenzia NEV del 30/03/2011

Libia.
Action by Churches Together al lavoro per l'emergenza umanitaria

di Agenzia NEV del 30/03/2011

Secondo le stime dell’ONU presto 600mila avranno bisogno di assistenza


Roma (NEV), 30 marzo 2011 - "Tutto sta ad indicare che l'emergenza umanitaria sul confine tra la Libia e la Tunisia si protrarrà ancora per molto tempo. Dobbiamo preparaci al peggio". Lo ha detto il 28 marzo Hermine Nicolaisen, team leader dell'Agenzia umanitaria ACT Alliance (Action by Churches Together), operativa sin dai primi di marzo nel campo profughi di Sousha, su territorio tunisino ma a pochi passi dal confine nord occidentale con la Libia.
Il team di ACT - composto da esperti per l'acqua, l'igiene e l'assistenza psicologica della Federazione luterana mondiale, della NorwegianChurchAid, della FinnChurchAid e della Chiesa di Svezia - sta affiancando le Agenzie umanitarie delle Nazioni Unite (UNHCR e OCHA) attive sul campo. Forte preoccupazione è stata espressa dagli operatori per le conseguenze sul piano umanitario dell'operazione militare a difesa della no-fly zone: secondo le stime diffuse dall'ONU circa 600mila persone avranno presto bisogno di assistenza. Dall'inizio della rivolta in Libia sono già 320mila le persone fuggite verso l'Egitto e la Tunisia.
Le persone che giungono nel campo di Sousha parlano di violenze subite, qualcuno anche di tortura, molte le donne vittime di violenza sessuale. Difficile è la situazione dei lavoratori migranti - egiziani, cinesi, bengalesi -, molti dei quali raccontano di essere stati derubati dei propri averi ai check-point libici. Arrivati nei campi profughi, alle traumatiche vicende vissute durante la fuga, si aggiunge la noia: "Decine di migliaia, mentre sono in attesa di sapere cosa sarà di loro, non hanno nulla da fare. Oltre ai bisogni primari quali cibo, acqua protezione e sicurezza, l'attività è importantissima per la salute delle persone. In una situazione come questa stare senza fare niente può avere delle conseguenze devastanti", dice Sarah Harrison, esperta psicosociale della Chiesa di Svezia. Motivo per il quale ACT sostiene attivamente e finanziariamente le iniziative portate avanti a Sousha dall'Associazione tunisina degli Scout come l'organizzazione di tornei di calcio, eventi musicali, o proiezioni di film su grande schermo.


Venerdì 01 Aprile,2011 Ore: 16:28
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sul razzismo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info