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www.ildialogo.org TRAPIANTO FEGATO UCRAINA IRREGOLARE: DOPO APPELLO EVERYONE E CROCE ROSSA, CONFERMATA L’ISCRIZIONE IN LISTA. ,

TRAPIANTO FEGATO UCRAINA IRREGOLARE: DOPO APPELLO EVERYONE E CROCE ROSSA, CONFERMATA L’ISCRIZIONE IN LISTA. 

 COMUNICATO STAMPA
Milano, 14 gennaio 2011

SARA’ OPERATA IN UN OSPEDALE MILANESE

Gli attivisti: “Affermato il diritto fondamentale alle cure e alla vita di una paziente in difficoltà”

Il 22 dicembre 2010 il Gruppo EveryOne e la Croce Rossa Italiana avevano denunciato che Rozaliia Tsurkan, 28 anni, ucraina, in gravissime condizioni dopo aver contratto con una trasfusione l’epatite C nel suo Paese, non era stata inserita in lista trapianti all’ospedale San Raffaele a causa della sua condizione di clandestinità in Italia. Alla donna erano state date due settimane di vita dai medici ucraini, che avevano escluso la possibilità di un trapianto di fegato in patria; fatta arrivare in Italia con un visto da una zia che vive a Monza, Rozaliia si era sentita male ed era stata ricoverata d’urgenza nel policlinico milanese, che nel corso degli accertamenti aveva confermato l’urgente necessità di un trapianto. Intanto il suo visto era scaduto, e anche la Questura di Monza aveva negato ai familiari la possibilità di un suo rinnovo o del rilascio di un permesso speciale per cure, mentre i medici del San Raffaele comunicavano che non vi era possibilità di inserire la giovane in lista trapianti a causa della sua condizione di immigrata irregolare.

A seguito dell’appello di EveryOne e Croce Rossa, i carabinieri appartenenti al nucleo Nas della Commissione effettuavano una verifica all'ospedale San Raffaele su mandato del senatore Ignazio Marino, chirurgo dei trapianti e presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale. A precisare che erano in corso accertamenti sulla vicenda era poco dopo il ministero della Salute, che in una nota garantiva che, attraverso il Centro Nazionale Trapianti, si sarebbe fatto carico del caso.

“Oggi, finalmente,” dichiarano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti di EveryOne, “abbiamo avuto la conferma che Rozaliia, che i familiari e gli amici chiamano Rosa, dopo essere stata trasferita presso un altro ospedale milanese, dove ha completato l'iter diagnostico del caso che ha confermato la necessità di un trapianto di fegato, è stata inserita in lista trapianti”.

“In tutto questo tempo siamo rimasti in contatto con la famiglia e con le varie istituzioni per vigilare sul caso” racconta Mirko Damasco, Commissario Provinciale della Croce Rossa Italiana di Monza e della Brianza, “e grazie a un lavoro di squadra che ha permesso risultati straordinari Rosa avrà la sua possibilità, come ogni altro cittadino, di ricominciare a sperare e a vivere”.

“Nel caso di Rosa” spiegano Malini, Pegoraro e Picciau, “siamo riusciti ad affermare il diritto alle cure e alla vita di una paziente in difficoltà, che procedure di gestione della lista di attesa per i trapianti avevano messo a serio rischio di vita. E' fondamentale” continuano gli attivisti, “che il sistema sanitario di un Paese civile assicuri pari opportunità di sopravvivenza a tutti i cittadini, al di là dell'etnia e della condizione sociale e personale di ognuno. E’ in quest'ottica”, continuano gli attivisti dell’ONG, “che il Gruppo EveryOne e la Croce Rossa Italiana continueranno a verificare che i diritti fondamentali dell’essere umano siano sempre garantiti anche in ambito sanitario, conformemente all’art. 32 della Costituzione, all'art.35, co.3, del D.Lgs. 286/98 e alle Carte internazionali che tutelano i Diritti Umani”.

EveryOne e Croce Rossa concludono ringraziando tutti coloro che, dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio al senatore Ignazio Marino, hanno permesso che questo risultato venisse conseguito in tempi brevi, come del resto risultava necessario dalle valutazioni dei Sanitari.


Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne

+39 393 4010237 :: +39 331 3585406

info@everyonegroup.com :: www.everyonegroup.com 



Venerdì 14 Gennaio,2011 Ore: 20:12
 
 
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