- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (279) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Rom: A Sesto Fiorentino progrom in corso,di Gruppo EveryOne

Rom: A Sesto Fiorentino progrom in corso

di Gruppo EveryOne

Comuncati stampa del 29 e 30 dicembre 2010 e 1 gennaio 2011


COMUNICATO STAMPA

Firenze, 29 dicembre 2010

ROM, SESTO FIORENTINO: SGOMBERO IN CORSO A QUARACCHI, 100 ROM A RISCHIO.  EVERYONE, OPERA NOMADI E CROCE ROSSA STUDIANO PIANO DI EMERGENZA

E’ in corso in questi minuti l’abbattimento di alcune baracche in un campo Rom all’altezza di via Ponte a Quaracchi 72, nel comune di Sesto Fiorentino, al confine con la città di Firenze. “Marcello Zuinisi di Opera Nomadi Toscana, sul posto, ci ha confermato l’abbattimento di due baracche e la presenza di agenti in borghese della Polizia di stato” denunciano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti dell’organizzazione umanitaria EveryOne. “I Rom romeni che abitano il campo e che si ritroveranno sulla strada sono cento, e il gruppo comprende donne, bambini - tutti frequentanti la scuola -, malati, anziani e anche diversi disabili” spiegano gli attivisti. “Secondo quanto ci riferiscono alcuni giornalisti, inoltre, sembrerebbe che Questura e Prefettura stiano negando lo sgombero. Considerate le rigide temperature di questi giorni, nonché la grave condizione igienico-sanitaria in cui i 100 Rom versano, se non verrà loro offerto un riparo adeguato già stanotte si troveranno sulla strada al freddo, senza alcuna assistenza e di fatto a rischio di vita”. 

Il Gruppo EveryOne, che sta coordinando l’emergenza umanitaria assieme a Opera Nomadi Toscana, che ha lanciato l’allarme, ha richiesto un intervento urgente alla Croce Rossa Italiana. “Abbiamo provveduto a mettere in contatto il Gruppo EveryOne con i rappresentanti della Croce Rossa Toscana” afferma Marco Squicciarini, responsabile nazionale per le attività di accoglienza, assistenza e organizzazione umanitaria alle popolazioni Rom e ai soggetti senza fissa dimora, “per tamponare, con un piano urgente di assistenza, i bisogni primari di donne, bambini, malati, anziani e disabili, ovvero i soggetti più vulnerabili dei Rom di via Ponte a Quaracchi”. 

Una rete di ONG impegnate nella tutela del popolo Rom nell’Unione europea sta inoltre valutando un’azione giudiziaria nei confronti del Comune di Sesto Fiorentino.

Il Gruppo EveryOne, assieme a Opera Nomadi e al Coordinamento Nazionale Antidiscriminazioni, ha trasmesso una lettera urgente agli uffici di Ginevra dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani e a membri del Parlamento europeo a Bruxelles, nonché a diversi deputati e senatori italiani per chiedere il deposito di interrogazioni parlamentari urgenti sulla vicenda. “Ci appelliamo infine al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi,” concludono Malini, Pegoraro e Picciau, “affinché, vista la reticenza dei comuni di Firenze e Sesto Fiorentino, predisponga misure urgenti per l’accoglienza e l’assistenza a queste persone, impedendo il perpetrarsi di abusi e violazioni dei loro diritti fondamentali”.

Per ulteriori informazioni:

Gruppo EveryOne

+39 393 4010237 :: +39 331 3585406

info@everyonegroup.com :: www.everyonegroup.com

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 30 dicembre 2010

ROM: EMERGENZA UMANITARIA A FIRENZE, PRIMI 16 SGOMBERATI ALL’OSPEDALE DI CAREGGI. APPELLO AL PROCURATORE QUATTROCCHI: “SI INDIVIDUINO EVENTUALI RESPONSABILITA’”

16 romeni di etnia Rom, tra cui donne, bambini e malati, sgomberati ieri pomeriggio da via del Ponte di Quaracchi, al confine tra Sesto Fiorentino e Firenze, si stanno recando in questi minuti, con le rappresentanze di alcune associazioni umanitarie locali, all’ospedale fiorentino di Careggi per usufruire di assistenza sanitaria e di un luogo caldo dove passare la notte. “Purtroppo” spiegano i co-presidenti dell’organizzazione umanitaria EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau e il presidente di Opera Nomadi Toscana Marcello Zaunisi, “ogni tentativo di inserimento degli stessi in strutture di emergenza nei comuni di Firenze o Sesto Fiorentino sono naufragati, a causa della totale mancanza di collaborazione e disponibilità ad accoglierli da parte dei due Comuni. Ci siamo mobilitati con la Regione Toscana per richiedere un intervento della Protezione Civile,” continuano gli attivisti, “ma anche in questo caso nulla si è mosso, nonostante l’iniziale interessamento del governatore Enrico Rossi e dell’assessore Salvatore Accolla. A questo punto, l’unica alternativa è la struttura sanitaria pubblica. L’ospedale sembra essere infatti  l’unico luogo per preservare malati con problemi respiratori e cardiopatici, donne, bambini, anziani e altri soggetti vulnerabili della comunità, e per evitare di farli dormire al freddo senza alcun riparo; lì gli sgomberati possono essere ospitati temporaneamente, assistiti da medici e operatori sanitari, e la loro minima sopravvivenza può essere garantita.

Marco Squicciarini, responsabile nazionale della Croce Rossa Italiana per le attività di accoglienza, assistenza e organizzazione umanitaria alle popolazioni Rom e ai soggetti senza fissa dimora, si sta impegnando in queste ore per rompere il muro di indifferenza e dare una soluzione umana per l’emergenza.

“Ci aspettiamo dalle autorità” continuano Malini, Pegoraro, Picciau e Zuinisi, “una fattiva collaborazione riguardo alla permanenza di tutti i soggetti vulnerabili all’interno dell’ospedale fin tanto che non sarà individuata un’altra idonea sistemazione dal punto di vista igienico-sanitario. Ci appelliamo infine al Procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, affinché individui le eventuali responsabilità relative alla mancata assistenza di tanti soggetti deboli ed emarginati e vengano presi i rispettivi provvedimenti atti a scongiurare il perpetrarsi di eventuali abusi nei loro confronti”. 

Gruppo EveryOne

+39 393 4010237 :: +39 331 3585406

info@everyonegroup.com :: www.everyonegroup.com

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 1 gennaio 2011

ROM, SESTO FIORENTINO: INCENDIO DOLOSO DISTRUGGE CAPANNONE. EVERYONE E OPERA NOMADI CHIEDONO ALLA PROCURA DI INDAGARE PER TENTATA STRAGE

Opera Nomadi e il Gruppo EveryOne chiedono alla Procura di Firenze di aprire un fascicolo e accertare le dinamiche e le testimonianze relative all'incendio sviluppatosi ieri sera, 31 dicembre 2010, a Sesto Fiorentino, in via del Ponte di Quaracchi n°72, e, nell’eventualità in cui la stessa ravvisi reati, di procedere contro ignoti per i reati di incendio doloso e tentata strage ai danni della locale comunità Rom

Il capannone oggetto dell’incendio della notte di San Silvestro era utilizzato come rifugio da una comunità Rom romena formata da 100 persone, fra cui bambini, donne e portatori di patologie e disabilità anche gravi, più volte sgomberata dalle autorità locali e già oggetto di episodi di discriminazione. “Le fiamme si sono sviluppate con violenza e rapidità tra le 21 e le 22. Non ci sono state vittime solo grazie al fatto che gli occupanti della struttura erano ancora svegli. Quando le fiamme hanno avvolto il capannone,” spiegano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti di EveryOne, e Marcello Zuinisi di Opera Nomadi Toscana, “metà degli occupanti si sono dati alla fuga in preda al panico, ritenendo l'origine del rogo come un'aggressione. Polizia locale e vigili del fuoco sono sopraggiunti in breve tempo e questi ultimi hanno domato le fiamme”. 

Questa mattina la natura dolosa del rogo è stata ipotizzata con forte probabilità, anche grazie alla testimonianza di una donna, già raccolta da Opera Nomadi Firenze e dalle forze dell'ordine locali. La donna avrebbe notato alcuni malintenzionati appiccare fuoco al capannone. Lo scorso anno la stessa comunità subì l'aggressione da parte di un piromane che diede fuoco a una baracca, ma la famiglia vittima dell'episodio non fu creduta, nonostante le contro-indagini del Gruppo EveryOne rivelassero la buona fede e  l'attendibilità dei testimoni.

“Si ricorda che la comunità Rom di Sesto Fiorentino è stata oggetto recentemente di uno sgombero, operazione che le autorità comunali hanno definito ‘di bonifica’, negando la presenza di Rom nelle baracche distrutte,” continuano gli attivisti, “mentre le famiglie oggetto del provvedimento si sono trovate in una condizione di precarietà gravissima, esposte al rischio di attacchi da parte di intolleranti e alla durezza del gelo invernale, della fame, del peggioramento delle patologie di cui soffrono molti componenti. Un gruppo di 16 Rom, con bambini febbricitanti e portatori di patologie importanti è stato costretto a peregrinare due notti consecutive per Firenze in cerca di un rifugio, ottenendo tuttavia solo rifiuti, anche da parte di strutture socio-sanitarie pubbliche, tanto che le stesse ONG Opera Nomadi ed EveryOne provvedevano a proprie spese a sistemarli in albergo.

“Dal Comune di Sesto Fiorentino” spiegano ancora EveryOne e Opera Nomadi, “continuano a ribadire di non avere alcun dovere di assistenza nei confronti delle famiglie Rom romene rifugiatesi nel territorio di competenza, affermando che si tratta di cittadini stranieri senza mezzi di sostentamento e dunque senza diritti di permanenza o di assistenza sociale. In realtà le famiglie Rom costrette a lasciare la Romania per condizioni di indigenza e abbandono sono protette sia dalle leggi italiane che da quelle comunitarie, a partire dal diritto all'abitare (sancito dall'articolo 34 dellaCarta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea), del diritto all’istruzione dei minori (articolo 14), del diritto del bambino alla protezione e alle cure necessarie per il suo benessere (articolo 24), del diritto alla salute (articolo 35), che non è esclusiva del cittadino italiano. Le affermazioni rese contro i Rom di Sesto Fiorentino, inoltre,” denunciano le due ONG, “violano il divieto di discriminazione etnica e razziale, sancito dall’art. 21 della succitata Carta , dall'articolo 19 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), nonché la Direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che condannano la mancata adozione di "interventi idonei a ripristinare i livelli minimi delle prestazioni sociali e sanitarie”.   

“Oltre alla necessità impellente che la comunità Rom venga protetta e non combattuta dalle forze dell'ordine né dai servizi sociali, che sono chiamati istituzionalmente proprio a combattere la povertà e l'esclusione, non a vessare i poveri e gli esclusi, per risolvere, in futuro, questa delicata emergenza umanitaria, abbiamo formulato” concludono Malini, Pegoraro, Picciau e Zuinisi, “un progetto che è sostenuto dalla Croce Rossa e può ottenere nell'immediato un finanziamento europeo per la creazione di una struttura di accoglienza per famiglie senza fissa dimora in stato di emergenza e per la pianificazione di un progetto di integrazione - sempre finanziato con fondi Ue - che prevede la creazione di un'impresa professionale adibita a lavori pubblici e privati, giardinaggio, manutenzione spazi verdi con annesse abitazioni che consentirebbero alla comunità Rom, che è molto unita, di non separarsi, mettendo a frutto le proprie capacità professionali, provvedendo alla cura dei malati e dei portatori di disabilità e alla scolarizzazione dei minori”.

EveryOne Group

+39 393 4010237 :: +39 331 3585406

info@everyonegroup.com :: www.everyonegroup.com



Domenica 02 Gennaio,2011 Ore: 07:23
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sul razzismo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info