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www.ildialogo.org Italia: persecuzione giudiziaria contro gli attivisti per i diritti umani Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau,

Azione Urgente.
Italia: persecuzione giudiziaria contro gli attivisti per i diritti umani Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau

9 luglio 2010
Riportiamo di seguito il testo dell'appello diffuso da Front Line (www.frontlinedefenders.org), fondazione internazionale per la protezione dei difensori dei diritti umani nel mondo, riguardo alla persecuzione giudiziaria in corso in Italia nei confronti degli attivisti del Gruppo EveryOne (www.everyonegroup.com), e in particolare dei suoi co-presidenti Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. A seguito infatti di un decreto penale di condanna nei confronti di Malini e Picciau per presunta "interruzione di pubblico servizio" a Pesaro nel dicembre 2008, Malini, Pegoraro e Picciau sono stati sottoposti a quasi un anno di indagini preliminari su ordine del sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro. Le indagini hanno concluso che i tre co-presidenti sarebbero colpevoli del reato previsto e punito dall'articolo 368 del codice penale italiano, ossia "calunnia", nei confronti di un assessore del Comune di Pesaro e della dirigente dei servizi sociali locali. Il tutto per aver inviato due lettere - una indirizzata alle istituzioni pesaresi e alla società civile, un'altra all'autorità giudiziaria - in cui si parlava di "abusi" perpetrati dai servizi sociali e di sottrazione illecita - a causa dell'indigenza familiare - di una minore di etnia Rom ai propri genitori biologici.
Invitiamo pertanto politici, organizzazioni umanitarie, associazioni e chiunque si batta per la libertà e soprattutto per la salvaguardia dei diritti umani e civili, a divulgare l'appello di Front Line e ad aderirvi, accedendo alla pagina http://www.frontlinedefenders.org/node/2597/action e firmando la petizione on line su www.petitiononline.com/italyhrd.

 
Nella foto da sinistra, Matteo Pegoraro, Roberto Malini e Dario Picciau
Per ulteriori informazioni:
+39 393 4010237 :: +39 331 3585406 :: +39 334 3449180

Testo dell'appello diffuso da Front Line

 
 


Sabato 10 Luglio,2010 Ore: 23:14
 
 
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