- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (279) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org “Tutti indietro”…,di Casa Zaccheo (CE)

No razzismo
“Tutti indietro”…

di Casa Zaccheo (CE)

Ogni giorno siamo chiamati a riconoscere nel volto delle sorelle e dei fratelli che incontriamo il possibile percorso di dignità che ci spetta compiere insieme perché tutte/i possano avere vita!


Il 10 maggio 2010 all’università di Caserta si è svolto
un convegno dal titolo “Tutti indietro” sulla politica dei Respingimenti
attuata dallo scorso maggio 2009 dal nostro paese;
convegno promosso dal CIR (Consiglio italiano per i Rifugiati) e dal Centro sociale excanapificio.
 
Dopo la prima azione di respingimento (7 maggio 2009), alla domanda ‘come sia possibile una tale scelta’ il nostro governo ha risposto che non siamo i primi… già la Spagna… e la Grecia… e la Germania: dunque non è solo questione italiana!!!
Mi ha colpito molto la storia che ha raccontato Christopher Hein (direttore del CIR).
La notte fra il 9 e il 10 maggio è avvenuta la seconda operazione di respingimento dalle acque italiane alla Libia: 163 migranti “riaccompagnati” indietro: 141 uomini e 22 donne, di cui due minorenni.
Ma… chi erano queste 163 persone?
Christopher ha conosciuto, lo scorso febbraio, Ayala (dall’Eritrea), nel centro di detenzione di Fuara (vicino a Tripoli).
Ayala ha lasciato il suo paese a 19 anni, nel 2006; lo scorso anno avrebbe dovuto raggiungere l’Italia, dove già vive uno dei due fratelli a Milano; l’altro risulta scomparso alla famiglia, dopo 10 anni di servizio militare obbligatorio. Anche Ayala avrebbe dovuto fare il servizio militare, (sapendo che nelle caserme sarebbe andata incontro ad abusi sessuali).
Ecco perché la famiglia ha pagato dei trafficanti, per farla uscire verso il Sudan, fino a Kharthum; e da lì verso la Libia, attraverso tre km di viaggio nel deserto. Per superare il confine ed entrare in Libia ha subito uno stupro e per arrivare alla costa del mediterraneo ha subito altri abusi sessuali.
Ha lavorato per un anno (lavori domestici) per pagarsi il viaggio verso l’Europa e… finalmente il 7 maggio del 2009 è partita verso Lampedusa.
Ma…la notte tra il 9 e il 10 maggio… il suo sogno, attraversato da violenze e abusi, …è finito… grazie al respingimento!
Oggi è nel centro di detenzione; il mese scorso ha dato alla luce un bambino, che rischia di esserle tolto e messo in un orfanotrofio.
Ayala è una delle 163 persone respinte dal nostro paese!!!
 Casa Zaccheo (CE)
 
 

 



Mercoledì 12 Maggio,2010 Ore: 15:55
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sul razzismo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info