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www.ildialogo.org La risposta dell’Europa alla crisi dei rifugiati e migranti,di Agenzia NEV del 27/02/2016

DOCUMENTAZIONE
La risposta dell’Europa alla crisi dei rifugiati e migranti

di Agenzia NEV del 27/02/2016

Partenza, transito, accoglienza e protezione: un appello a favore della condivisione delle responsabilità e alla cooperazione nell’azione


Roma (NEV), 27 gennaio 2016 - Il 18 e 19 gennaio 2016 dei rappresentanti di governo, di agenzie delle Nazioni Unite e di organizzazioni della società civile – tra cui organizzazioni ecclesiali e altre di ispirazione religiosa – si sono incontrati per una conferenza di alto livello dedicata alla crisi dei rifugiati e migranti in Europa. Ospitata dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) a Ginevra (Svizzera), la conferenza era organizzata in partenariato con il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) e con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Scopo della conferenza era quello di indicare delle risposte ragionate e coordinate, fondate sui diritti umani, alla questione legata ai rifugiati e migranti in Europa, nonché alle cause che stanno a monte dei loro spostamenti. La conferenza ha dato l’occasione alle organizzazioni di ispirazione religiosa di applicare i principi religiosi (in particolare la convinzione che ogni essere umano è creato ad immagine e somiglianza di Dio) mettendo al centro delle proprie risposte la dignità e i diritti umani di tutte le persone coinvolte.
Nel 2015 sono stati più di un milione i rifugiati e migranti giunti in Europa via terra o via mare. Tra loro c’è soprattutto chi fugge dalle molteplici situazioni di pericolo e disperazione, in particolare in Medioriente, Asia e Africa. La crisi dei rifugiati e dei migranti si è rapidamente mutata in una crisi dei bambini e delle bambine, nella misura in cui quest’ultimi costituiscono ormai un terzo dei rifugiati e migranti che arrivano in Europa. Tutti i bambini – a prescindere da dove si trovano e da dove vengono, rifugiati o migranti – hanno il diritto ad essere accolti e accuditi, e a veder garantiti la loro dignità, i loro diritti e il loro benessere.
La conferenza ha esaminato le risposte alle crisi, soprattutto in Europa ma anche nel contesto più ampio degli oltre 60 milioni di sfollati nel mondo oggi. Ha focalizzato l’attenzione sul percorso dello spostamento forzato, dal paese di origine fino al paese di destinazione, passando dai paesi di transito, e ha preso atto delle sfide poste alle società e agli Stati europei nell’assumersi gli obblighi giuridici derivanti dal diritto internazionale dei rifugiati, umanitario, e degli strumenti internazionali in ambito dei diritti umani, non senza tralasciare le problematiche politiche, securitarie ed economiche.
I partecipanti alla conferenza chiamano la comunità internazionale a maggiori sforzi nel trovare soluzioni politiche al conflitto, alla violenza, alla diseguaglianza e all’esclusione, che sono le cause profonde di questa crisi senza precedenti di spostamenti forzati attualmente in corso. In particolare i partecipanti fanno appello a tutte le persone che ne hanno la possibilità di contribuire nel far cessare i combattimenti e sollevare le sofferenze intollerabili che la Siria sta subendo, a mettere da parte le loro differenze politiche e ad associarsi in un’azione comune a favore di una pace immediata.
Componente essenziale per qualsiasi risposta umanitaria a questa crisi, è quella di proteggere le donne e le ragazze dalla violenza e dallo sfruttamento sessuale e sessista, permettendo loro di accedere ai servizi vitali di sanità riproduttiva: si tratta di investimenti essenziali tesi al recupero e alla resilienza futura. Inoltre, va reso omaggio ai paesi confinanti con le regioni in conflitto da cui fuggono i profughi, e la loro azione va sostenuta: si tratta di paesi che si sono assunti una parte sproporzionata del gravoso compito di accoglienza della maggioranza dei rifugiati.
I partecipanti convengono che alleviare le sofferenze delle persone vittime di spostamento è una responsabilità condivisa, non solo in Europa, ma anche altrove.
E’ vitale che i governi, la società civile, le istituzioni internazionali e altri attori collaborino in modo coerente e coordinato per offrire ai rifugiati e ai migranti un posto sicuro e umano e per soddisfare i bisogni immediati di persone che fuggono da guerre, da situazioni di violenza generalizzata e di oppressione – e, a lungo termine -  per facilitare il loro inserimento e la loro integrazione sociale. E’ urgente espandere e facilitare l’istituzione di corridoi umanitari sicuri e legali per rifugiati che si spostano verso l’Europa. Chiudere le frontiere non è una soluzione, anche perché equivarrebbe a scaricare le proprie responsabilità sul paese vicino.
I partecipanti alla conferenza chiamano ad un miglior coordinamento e ad una migliore cooperazione della risposta fin qui data dall’Europa alla crisi migratoria. Va rafforzato e migliorato urgentemente il sistema comune di asilo dell’Unione europea. E’ necessario assicurare un coordinamento rafforzato nella risposta europea al fine di soddisfare i bisogni dei rifugiati e migranti, e in particolare la protezione contro la violenza sessuale e sessista, nonché l’educazione scolastica di bambini e adolescenti, così come i bisogni specifici – riferiti alla salute, all’alimentazione e alla protezione – dei bambini, degli adolescenti, delle donne, degli anziani e delle persone con disabilità. E’ essenziale che nel contesto di questa crisi siano rispettati i principi del diritto internazionale. Secondo il diritto internazionale riferito ai rifugiati ogni individuo che fugge da un conflitto o dalla persecuzione ha il diritto di chiedere protezione. L’accesso a delle procedure di asilo eque non può essere limitato da requisiti che attengono alla nazionalità, all’appartenenza etnica, religiosa, o a qualsiasi altro criterio che non sia legato alla condizione di necessità. Inoltre, è urgente cooperare per opporsi a tutti gli atti e alle dichiarazioni xenofobe, razziste e islamofobiche e tutte le strumentalizzazioni politiche della crisi. Per questo è essenziale cominciare a mettere in atto senza più indugio delle misure tese ad aiutare i rifugiati e i migranti ad integrarsi nella società di accoglienza. Al di là degli obblighi legali, i principi morali richiedono un’azione compassionevole ed accogliente nei confronti di persone che si trovano nel bisogno. Va detto che il contributo di rifugiati e migranti, dato attraverso il loro lavoro, le loro competenze e le loro capacità creative, può essere di grande valore per le comunità accoglienti.
La società civile, e in particolare le organizzazioni di ispirazione religiosa, hanno un ruolo essenziale, unico nel suo genere, nel dare risposte alle crisi umanitarie. Per trarre il massimo dagli sforzi tesi ad assicurare la sopravvivenza, i diritti e la dignità dei rifugiati e migranti, è essenziale che anch’esse coordinino meglio le loro azioni con quelle dei rispettivi governi e delle agenzie internazionali. Inoltre, a questo scopo è importante anche rafforzare la cooperazione interreligiosa, in modo da integrare le voci e le capacità di altre religioni.
Lanciamo un appello affinché queste intenzioni si traducano in atti, e affinché possano essere sentite e prese in considerazione, nella più ampia misura possibile, anche le voci e le opinioni degli stessi rifugiati e migranti. Ciò significa che sarà necessario definire i ruoli e le responsabilità, scambiare informazioni e conoscenze, risorse e attività, sfruttare i punti forti e soppesare i vantaggi reciproci, rendendo conto vicendevolmente delle situazioni affrontate. Ciò richiederà dei meccanismi concreti di pianificazione strategica, di messa in opera e di trasparenza, così come un piano d’azione che fissi obiettivi precisi, misurabili, realizzabili e limitati nel tempo. A questo scopo i partecipanti chiamano le organizzazioni co-organizzatrici di questa conferenza a collaborare per rafforzare la partecipazione e il contributo di organizzazioni di ispirazione religiosa nelle risposte date alla crisi migratoria a livello nazionale e regionale, facendo riferimento a iniziative esistenti già in corso di realizzazione, e, ogni trimestre, per esaminare e comunicare i progressi raggiunti relativi alle questioni sollevate in questa conferenza.
Pubblicato il 20 gennaio sul sito oikoumene.org – traduzione in italiano a cura di nev-notizie evangeliche
NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Giovedì 28 Gennaio,2016 Ore: 20:44
 
 
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