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www.ildialogo.org Il presidente della CEI e le leggi dello stato italiano,di Augusta De Piero

Il presidente della CEI e le leggi dello stato italiano

di Augusta De Piero

12 agosto 2017
Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana dallo scorso mese di maggio, dopo la sceneggiata parlamentare del 15 giugno in merito alla legge sulle Disposizioni in materia di cittadinanza (cd ius soli) ha dichiarato che si tratta di un «provvedimento da sostenere e favorire » (24 giugno 2017).
Al di là del fatto che personalmente preferirei un linguaggio più discreto e meno schierato sulla politica italiana (e in questo caso mi soffermo su un punto soltanto e non su altre discusse dichiarazioni in merito ad altre norme), io chiedo: in che termini la proposta di legge è da sostenere?
Come il solito un punto dirimente viene ignorato.

L’art. 2 comma 3 infatti – che se approvato salverebbe dall’inesistenza legale i figli dei migranti senza permesso di soggiorno – non ha meritato attenzione alcuna da parte di Sua Eminenza il presidente, né il problema l’ha meritata mai nell’ambito ufficiale della chiesa cattolica (e delle chiese protestanti: un ecumenismo sulla pelle dei neonati?).
Su quell’articolo pende la richiesta di emendamento soppressivo presentata da otto senatori FI-PdL di cui riporto i nomi come ho riportato quello del cardinale (Paolo Romani, Bernini, Gasparri, D'Alı`, Malan, Pelino, Floris, Fazzone.)
Poiché non intendo lasciar perdere un problema nato nel 2009 e mai risolto, pur se non comporta oneri finanziari ed è perfettamente conforme alle norme internazionali ispirate al ‘superiore interesse del minore’…
ho scritto al cardinale, usando del suo indirizzo di arcivescovo di Perugia perché quello ho trovato. Non so se risponderà
A S. Em.za Rev.ma Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Eminenza Rev.ma, cardinale Bassetti
Chi le scrive (con speranza di essere letta: sono consapevole che il mio messaggio si inserisce fra i moltissimi che Le vengono rivolti) è una cittadina italiana, battezzata cattolica quasi 80 anni fa.
Non appartengo a organizzazione alcuna ma ritengo di avere, come ognuno di noi, una precisa responsabilità verso chi non ha voce e, proprio per questo, si vede negare diritti fondamentali.
Riprendo alcune Sue parole pronunciate a proposito dei migranti, “sfida” che: “va affrontata con una profonda consapevolezza, grande coraggio e immensa carità”, senza mai disgiungerle – ha aggiunto – “dalla dimensione della responsabilità”.
Ci sono migranti che arrivano e migranti che vivono e lavorano in Italia anche come irregolari perché non hanno mai avuto il permesso di soggiorno o lo hanno perso insieme al lavoro.
Se costoro hanno dei figli che nascono sul nostro territorio dal 2009 la legge 94 (il cd pacchetto sicurezza) nega loro la registrazione della dichiarazione di nascita e quindi il certificato di nascita ai loro bambini (testo unico immigrazione dlg 218/1998 art. 6 comma 2).
Ne scrisse il 30 settembre e 1 e 2 ottobre 2015 anche il quotidiano Avvenire e tutto finì con quegli scritti.
La possibilità di eliminare la condanna all’inesistenza legale è parte ora della legge Disposizioni in materia di cittadinanza (cd ius soli, all’attenzione del Senato dal mese di ottobre 2015) dove è rappresentata dal comma 3 dell’art. 2.
L’ho espressa in un mio personale, certamente inutile ma per la mia coscienza doveroso, appello che diffondo come posso e di cui trascrivo di seguito parte del testo a chiarimento di quanto Le sto comunicando, pregandola di una autorevole dichiarazione a tutela dei piccoli che la legge italiana vuole senza identità e senza famiglia.
In un recente commento de la Repubblica, rilevando che le Disposizioni non piacciono agli italiani, si afferma: “La via della legge, però, è difficile e stretta: I CENTRISTI HANNO CHIESTO MODIFICHE AL TESTO. Se non ci saranno, senza i loro voti, un'eventuale fiducia è praticamente impossibile”.
MODIFICHE AL TESTO. QUALI?

… mi fermo sull’emendamento soppressivo dell’art. 2 comma 3 che – se approvato –manterrebbe l’infamia imposta con voto di fiducia nel 2009 per la negazione del certificato di nascita ai figli dei migranti irregolari (legge 94 art. 1 comma 22 lettera g).
Lo avevano proposto, nel contesto dei lavori della Commissione Affari Costituzionali del Senato, otto senatori di FI-PdL, oggettivamente finalizzato a mantenere la condanna all’inesistenza giuridica dei nati in Italia, figli di migranti non comunitari senza permesso di soggiorno.
Una specie di nuovo ‘sacrificio di Isacco’ sull’altare del consenso al pregiudizio e all’odio.
E’ ancora in vigore.
SARÀ QUESTO IL PREZZO DA PAGARE PER FAR APPROVARE LE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CITTADINANZA’ (cd ius soli)?
Con vera speranza la saluto cordialmente
Augusta De Piero

P.S.: Il testo completo del mio appello si trova nel mio blog http://diariealtro.it/?p=5177
24 giugno – dichiarazioni ad Avvenire
avvenire.it
pubblicato oggi 12 agosto: diariealtro.it



Giovedì 17 Agosto,2017 Ore: 07:24
 
 
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