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www.ildialogo.org Queste maledette frontiere!,di p. Giorgio, sacramentino

Queste maledette frontiere!

di p. Giorgio, sacramentino

Sul Papa, don Milani, i migranti, le ong


Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri” (da L’obbedienza non è più una virtù).
In questi giorni papa Francesco ha espresso parole stupende su don Lorenzo Milani, e andrà a far visita a Barbiana il 20 giugno prossimo, Giornata Mondiale del Rifugiato… La data non è un caso: papa Francesco continua quotidianamente ad esprimere parole forti di condanna contro un mondo che sembra essersi dimenticato l’umanità, lasciando morire migliaia e migliaia di persone, nei territori di guerra e nei viaggi drammatici della fuga, tra tutti il nostro mare mediterraneo.
E in questi giorni …quante polemiche (a partire da un’inchiesta poco chiara della Procura di Catania) attorno alle Ong, che sarebbero in combutta con i “trafficanti di esseri umani” per intercettare le barche e lucrare sui migranti. Sarebbero una o due le Organizzazioni umanitarie sotto accusa (su una decina). Sulla polemica è intervenuto con chiarezza e decisione don Giancarlo Perego, della Migrantes Nazionale: “Fermo restando che queste accuse debbano trovare dei riscontri che non ci sono stati, credo che abbiano dietro una visione ipocrita e vergognosa di chi non vuole salvare in mare persone in fuga e di chi non vuole fare canali umanitari attraverso i quali le persone potrebbero arrivare in sicurezza combattendo così ciò che va combattuto realmente: il traffico di esseri umani che finanzia il terrorismo”. Parole che condivido in toto.
Quell’area del nostro mare, dove operano le Ong, è lo spazio lasciato vuoto dall’Europa, al termine dell’operazione Mare Nostrum, e con l’avvio della successiva Triaton: se non ci fossero state e non ci fossero le navi delle Ong, migliaia e migliaia di persone (ancor più di quelle che hanno perso la vita in questi ultimi anni) avrebbe trovato la morte. Ebbene “Salvatore si chiama così perché è nato a Natale. Poco prima sua madre ancora galleggiava su un barcone in balia delle onde. E poi Mosè, Manuela, Francois…Oggi sono al mondo solo perché un’imbarcazione è arrivata in tempo e ha teso la mano alla donna che li portava in grembo” (da Avvenire del 27 aprile). Purtroppo è spaventosamente e vergognosamente chiara la politica dell’Occidente: meglio che muoiano in mare; così questo farà da deterrente alla continua partenza di barconi e gommoni. Come non rendersi conto che questa gente partirà sempre dalle proprie terre, distrutte dalle guerre e devastate dalla povertà, guerre e povertà causate entrambe dal nostro sistema globalizzato, iniquo e malato?
La verità è che non vogliamo metterci in testa che non possiamo essere felici da soli, ma che dobbiamo esserlo tutti e insieme. E questo comporta la presa di coscienza che il nostro tenore di vita è eccessivo, è ingiusto. E questi popoli vengono a dirci – profeticamente – Basta, non potete vivere così! E altrettanto profeticamente ci ricordano che l’idea sovrana di nazione (e di patria) è una costruzione ‘non assoluta’ : chi viene con diritto a bussare alle nostre porte (nazionali e continentali) ci chiede di rispettare il principio, quello sì assoluto, che la Terra è di tutti.
Queste maledette frontiere! Diceva ancora don Milani: “io ai miei ragazzi insegno che le frontiere sono concetti superati. Quando scrivevamo la lettera incriminata abbiamo visto che i nostri paletti di confine sono stati sempre in viaggio. E ciò che seguita a cambiar di posto secondo il capriccio delle fortune militari non può esser dogma di fede né civile né religiosa” (don Milani, ibid)
Anziché prendercela, con sprezzante odio, con queste donne e questi uomini, e bambini, che tentano disperatamente di arrivare a noi, perché non indignarci con chi in questi giorni ci impone di dare il 2% del nostro PIL per le spese NATO?
E allora spero che davvero le forze più belle e giovani del nostro Paese si battano fortemente e con tenacia per contrastare questa informazione falsa e piena di odio.
Impegniamoci per arrivare a una proposta di Legge di Iniziativa Popolare, che elimini la Bossi-Fini, legge immorale e incostituzionale.
C’è un modo solo per uscire da questo macabro gioco di parole. Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto” (don Milani, ibid)



Sabato 29 Aprile,2017 Ore: 09:58
 
 
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