- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (303) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Dal cestello alla valigia. Frammenti,di Augusta De Piero

Dal cestello alla valigia. Frammenti

di Augusta De Piero

Dal Blog di Augusta De Piero: diariealtro  
 
11 maggio 2015  -  Dal cestello alla valigia. Frammenti

Madri fra mito, caso, storia e burocrazia a modello europeo
Il mito: dal libro dell’esodo: “Allora il faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo: "Gettate nel Nilo ogni figlio maschio che nascerà, ma lasciate vivere ogni femmina" (1,22). La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. 3Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese per lui un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi adagiò il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo. 4La sorella del bambino si pose a osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto (2,2)”.
Una storia: 9 maggio 2015  -  Un giornalista a che tempo che fa
Gramellini dedica l'editoriale al bambino di otto anni che ha "provato" a passare la frontiera tra il Marocco e la Spagna nascondendosi all’interno di un trolley. A scoprirlo giovedì 7 aprile sono stati gli agenti alla frontiera di Ceuta, enclave spagnola in Marocco. La sagoma di Abou è stata individuata all’interno del trolley. Le forze dell’ordine hanno fermato una giovane marocchina di 19 anni. La ragazza è stata arrestata e ha ammesso di avere ricevuto dei soldi per il trasporto del piccolo di 8 anni. Poco dopo un uomo con il passaporto ivoriano e permesso di soggiorno in regola è stato fermato dagli agenti alla frontiera. L’uomo ha chiarito di essere il padre di Abou e di avere cercato di fare arrivare suo figlio nascosto in Spagna nascondendolo all’interno della valigia. Gramellini: "Possiamo davvero 'arrestare' tutto questo? Ogni essere umano ha diritto sacrosanto a una seconda chance".
Una storia: fra l’illegalità della valigia e l’illegalità della menzogna
Giacomo Debenedetti. 16 ottobre 1943 pagg,36-38’
“E’ in corso la razzia al ghetto ebraico, dove vivono anche ariani fra cui la signora S. che si trova sul pianerottolo di casa sua e, identificata come ariana, viene allontanata dai soldati.
“In questo momento, vedendola avviarsi per le scale, quattro bambini scappano dagli altri due appartamenti, le si attaccano alle braccia, alle vesti. «Aiutaci, Laurina! Laurina, salvaci!» … La S. strinse a sé i bambini, disse che erano suoi. I tedeschi lasciarono correre. Appena in istrada i piccoli se la squagliano. La signora S. fa pochi passi e poi sviene, La soccorrono alcuni “ariani” che la portano al caffè di Ponte Garibaldi”.
Oggi: Non sappiamo che sia accaduto del piccolo Abou estratto dalla sua valigia-utero.
Un bambino che nascesse in Italia, figlio di immigrati non comunitari privi di permesso di soggiorno, uscirebbe invisibile dall’utero-non valigia che fino a quel momento l’aveva protetto. Per legge infatti non esiste (lettera g comma 22 art.1 legge 94/2009).
Potrebbero renderlo visibile i parlamentari italiani che modificassero la legge ma non sembrano interessati a provvedere in ciò confortati dalla società civile organizzata (anche se per farlo non dovrebbero proporre nuovi costi agli italiani).



Martedì 12 Maggio,2015 Ore: 19:39
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sul razzismo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info