- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (395) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Dai Cpt ai Cie: l'Italia delle continue violenze sui migranti,di Stefano Mencherini

Dai Cpt ai Cie: l'Italia delle continue violenze sui migranti

di Stefano Mencherini

http://www.stefanomencherini.org/

Sono passati quasi nove anni (nove anni!) dalla prima denuncia pubblica verso l’allora ministro degli Interni Beppe Pisanu reo, ai tempi, di aver coniato la prima censura preventiva di Stato dalla fine del fascismo con conseguente calpestio dell’articolo 21 della Costituzione sulla liberta’ di stampa. L’allora ministro berlusconiano blindo’ le grate e i fili spinati delle Guantanamo nostrane (i “Centri di permanenza temporanea”) impedendo ai giornalisti di entrarci. Era scoppiato da poco il “caso Regina pacis”. E dopo l’apertura dell’inchiesta su torture e sevizie compiute nel Cpt leccese da un nutrito gruppo di carabinieri dell’undicesimo battaglione Puglia “capitanati” da un capobastone in clergiman, era meglio stoppare nuove sorprese in qualche altro Cpt. Cercammo a lungo la circolare di Pisanu ma non riuscimmo ad averla. Di cartaceo avevamo solo dinieghi da prefetti e questori alle richieste di entrare in questo o quel Cpt, dinieghi che accampavano piu’ o meno le giustificazioni dell’ odierna circolare del leghista Maroni: avremmo disturbato gli immigrati che gia’ avevano sulle spalle pesanti traversie. Ipocrisia istituzionale. Menzogne filogovernative. Aggiornai “Mare nostrum” con la notizia della censura preventiva del ministro che nessuno aveva pubblicato. Partirono alcune interrogazioni parlamentari tra Camera e Senato che rimasero per anni senza risposta, facemmo uno sciopero della fame a staffetta per un paio di mesi. Cercammo di informare i colleghi di tigi’ e grandi giornali che manco sapevano di cosa stessimo parlando e non se ne interessarono. L’allora segretario della Federazione della stampa Serventi Longhi fu tirato per la giacchetta e riusci’ a scrivere un articolo sul Manifesto. L’ordine dei giornalisti continuo’ colpevolmente a tacere, censurando la notizia della censura. Un paio d’anni dopo Fabrizio Gatti da poco arrivato all’Espresso si camuffo’ da clandestino e rinverdi’ le coscienze assopite con una cruda denuncia di cio’ che avveniva nel Cpt di Lampedusa. Un po’ di bailamme, ma in concreto nulla cambio’.
Poi sono cambiati: i tempi. In peggio, ovviamente. E le denominazioni: da Cpt a “Centri di Identificazione e Espulsione”. Altre menzogne, altri diritti umani e civili calpestati. L’ipotetica espulsione veniva rimandata con l’internamento che si allungava da due mesi a un anno e mezzo. Sempre sulla pelle dei migranti e a spese dei contribuenti . Nel frattempo veniva varata la legge che equipara un immigrato irregolare a un criminale; le carceri si sono riempite fino a scoppiare di uomini e donne colpevoli soltanto di fuggire da guerre e carestie; il ministro Maroni e il clan di governo si sono resi protagonisti anche dei respingimenti in mare in braccio ad altri torturatori piu’ esperti e impuniti dei nostri (la polizia di Gheddafi); e dentro agli italici Cie si sono susseguiti suicidi, rivolte sedate nel sangue, violenze di ogni genere ai danni degli internati, atti di autolesionismo. Per tutta risposta ne sono stati costruiti altri nuovi, di Cie, ovviamente sempre off limit per l’informazione, spesso anche per deputati, associazioni, Ong eccetera eccetera. E come ultimo abuso di potere (ultimo davvero?) il ministro Maroni ha vergato la nuova circolare sulla censura preventiva inventata dal suo precedessore. Questa volta pubblica, perche’ la lega di lotta e di governo non ha paura di chi con la paura marchiata sulla pelle è costretto a convivere.
E’ la volta di “LasciateCIEntrare”, sit in di fronte ai nuovi campi di concentramento del sindacato dei giornalisti, di un resuscitato (?) ordine professionale, di qualche vecchio e nuovo parlamentare. Tra loro c’è anche Livia Turco che con l’istituzione dei vecchi Cpt anticipò persino la razzista Bossi-Fini e tutte le sue più recenti degenerazioni. Il giorno dopo la gran parte di giornali e tivù hanno continuato a tacere, anche sulla reiterata censura preventiva. Come nove anni fa.
Per le ultime notizie dai Cie cliccate cliccate qua:
http://fortresseurope.blogspot.com/

Stefano Mencherini
giornalista indipendente e regista RAI



Venerd́ 29 Luglio,2011 Ore: 15:44
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sul razzismo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info