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www.ildialogo.org A quando il certificato di morte? Agonia lunga e anche irreversibile?,di Augusta De Piero

A quando il certificato di morte? Agonia lunga e anche irreversibile?

di Augusta De Piero

Solidale con chi è stanco dei miei messaggi
Scrivere è l’unico modo che ho per oppormi alla scelta del silenzio. Se però considerate i miei messaggi  troppo pesanti potete evitare la lettura e se invece volete verificare le fonti che ho raggiunto e collegato con link potere andare al mio blog diariealtro:
diariealtro.it

17 luglio 2017
Comunicati ANSA del 15 e del 17 luglio
Ho trovato due pessime notizie entrambe ispirate alla norma della politica politicante (ma poco altro c’è) che è ridotta alla quantità delle sedie occupate.
Anni di lavoro della Lega Nord e dei sui complici (Forza Italia e non solo) hanno fatto della paura indotta un senso comune che, fondato sull’ignoranza promossa a scelta di vita, confonde la cittadinanza con l’accesso facilitato a chiunque in un’Italia invasa e usa la negazione del certificato di nascita come arma impropria per far paura a chi è indifeso e devastare chi, perché neonato, non può nemmeno aver consapevolezza di ciò che subisce.
Gli Italiani “buoni” hanno promosso l’immagine della famiglia-cittadella dove solo i figli propri hanno diritto a amorose tutele. Quelli degli altri no: nemmeno ciò che la legge, inascoltata, impone.
La sinistra (?!) non è stata capace di costruire conoscenza, anzi se ne è ben guardata. Chi non sa è più facile da manovrare.
Comunicato Redazione Ansa 15 luglio
Questa volta i numeri sono davvero un rebus. Chi al Senato in queste ore sta provando a capire se al dunque, con la fiducia, la legge sullo ius soli potrebbe passare, non ha certezze da fornire: non solo Ap, ma anche gli autonomisti e Ala potrebbero far mancare i voti indispensabili a mantenere in vita il governo.
E così il rischio che il testo slitti a dopo l'estate e poi non se ne faccia più niente è sempre più alto: Matteo Salvini già esulta per l'affossamento. Ma il premier Paolo Gentiloni lavora per il varo della legge. E spunta al Senato l'idea di una mediazione, un "piano B" che garantisca il via libera alla legge entro agosto al Senato per poi rinviare alla Camera il passaggio definitivo in autunno. L'idea che avanza tra i Dem è che il governo presenti un maxiemendamento al testo che, modificandolo in qualche passaggio, costringa a riportare la proposta di legge alla Camera per il via libera definitivo. A quel punto, è l'idea, Ap e gli altri contrari nella maggioranza potrebbero non partecipare al voto di fiducia al Senato e votare contro il provvedimento alla Camera, dove il loro "no" non mette a rischio il governo.
Ma nello stesso Pd emergono dubbi sulla fattibilità del "piano", sia perché resta l'incognita dei numeri al Senato, sia perché i difensori della legge non vedono in quale punto il testo, che già nasce da una mediazione, possa cambiare. La prossima settimana proseguirà la conta e il confronto nella maggioranza, anche alla luce del fatto che i tempi sono assai stretti: il Senato ha un'agenda pienissima da qui a inizio agosto. "Il Pd lavora con Gentiloni: sosteniamo lo ius soli con forza", dice Maurizio Martina. Ma sulla fiducia i Dem si rimettono al premier: non intendono far cadere il governo. Forte di questo, Ap non recede: i cittadini, è il messaggio ai Dem, non capirebbero il sì alla legge mentre aumentano gli sbarchi

 
Comunicato redazione Ansa 17 luglio
Al termine di un estenuante braccio di ferro all'interno del governo (con i centristi sul piede di guerra), e sotto la pressione di una emergenza sbarchi senza precedenti, la legge sullo ius soli non solo non viene blindata con la fiducia ma esce del tutto dall'agenda estiva del governo. Se ne riparlerà, condizioni permettendo, solo alla ripresa autunnale. E' stato lo stesso premier Paolo Gentiloni, cui era rimasto in mano il cerino, a comunicare questa sera, a sorpresa, la decisione maturata nelle ultime ore dopo che lo stesso Pd già da venerdì scorso aveva cambiato registro frenando su una legge giudicata necessaria ma non al punto da mettere a repentaglio lo stesso esecutivo.
E lo stesso Segretario Matteo Renzi si era affidato alla decisione del premier. I numeri ballerini del Senato e l'offensiva del centrodestra pronto alle barricate, insieme all'emergenza sbarchi, con un diffuso senso di abbandono nel paese a fronte di una Ue sorda, hanno certamente pesato sulla decisione finale. Così Gentiloni ha messo nero su bianco l'impossibilità al momento di portare quella legge alla prova del voto. Il premier nella nota ha fatto presente che anche date le "difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza" non ci sono "le condizioni per approvare "prima della pausa estiva" il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia. "Si tratta comunque di una legge giusta. L'impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane", ha tenuto a puntualizzare il premier. Una mossa che ha ricompattato in men che non si dica la maggioranza e aperto una nuova crepa con la sinistra.
Se Angelino Alfano ha plaudito alla decisione annunciando, infine, il sì di Ap alla legge quando si arriverà al voto dopo una "discussione più serena senza mescolare dibattito a emergenza", Mdp e Sinistra Italiana hanno attaccato a testa bassa l'archiviazione della legge, una scelta, a loro giudizio, frutto di una resa "alla destra" e ai "ricatti dei centristi". "Per noi - afferma Roberto Speranza, coordinatore di Mdp - lo ius soli è e resta una priorità. Ogni arretramento o rinvio è un errore. Soprattutto in questo momento. Nessun cedimento culturale alla propaganda della destra". "Ancora una volta - gli fa eco il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni - a vincere sono le ragioni di una cultura ipocrita e regressiva. Noi continueremo a batterci perché venga approvata al più presto una legge di civiltà". Canta vittoria il centrodestra che scende dalle barricate per esprimere "apprezzamento" nei confronti di Gentiloni.
"Bagno di realismo di Gentiloni, sconfitta politica di Matteo Renzi", sentenzia Renato Brunetta capogruppo di Fi alla Camera. Paolo Romani capogruppo Fi al Senato plaude alla "scelta capace di rasserenare il clima politico" e che "consentirà alle forze politiche un vero confronto sulle reali priorità ed emergenze del Paese". Anche la Lega, con il leader Matteo Salvini rivendica la "vittoria" per lo stop allo ius soli, e avverte: "Se ci riproveranno ci ritroveranno pronti". Festeggia la "vittoria" pure il partito di Giorgia Meloni, Fdi. Lo slittamento è "una vittoria dei prepotenti", protesta la fondazione Migrantes (Cei) con il suo direttore Giancarlo Perego, mentre, Unicef Italia, rassegnata, dice: "se abbiamo aspettato tanto possiamo aspettare un paio di mesi".
PER DECRIPTARE: AP (area popolare) ALA (Alleanza liberal popolare – Autonomie) MDP (Articolo 1 – Movimento democratico e progressista)- DEM: si parla di galassia dem, ma l’ultima notizia che ho trovato sulla sua composizione ha più di un anno) - FDI (Fratelli d’Italia)
FONTI
galassia dem
ansa.it



Lunedì 17 Luglio,2017 Ore: 19:02
 
 
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