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www.ildialogo.org Aleppo, nuova Dresda 1945, dove non esiste misericordia.,di Claudio Cossu

Aleppo, nuova Dresda 1945, dove non esiste misericordia.

di Claudio Cossu

Come Dresda, anche Aleppo era una città di cultura, ridente, punto di incontro per uomini e donne, mercanti ed intellettuali, dove brillavano le luci dei negozi  ed i bazar erano sfavillanti, mentre il traffico assomigliava a quello di un normale agglomerato urbano occidentale, che ora solo distruzione, morte e desolazione presenta, sovrastando ed avvolgendo come una nube nefasta le macerie della parte abbandonata dai ribelli contro il tiranno Bashar al Assad e dagli jihadisti. Un tempo la gioia degli abitanti rincorreva, nello svolgersi normale della vita, la grande Moschea e la fortezza custodita  dai governativi, unitamente alla relativa parte antica e storica della città. Gli abitanti che sono rimasti ancora, dopo la caduta di Aleppo nelle mani di Putin e Erdogan, ora alleati, appaiono come ombre tra polvere di calcinacci, malattie e miseria e tutto assomiglia ad una visione del 1945, che pensavamo ormai rimossa e appartenere ad un triste passato. Invece, ecco ancora, bambini  laceri e abbandonati, le vie colme di rovine  e cadaveri,  causa le incursioni degli aerei russi e turchi. Anche gli iraniani partecipano a quella guerra sciagurata, per rendere maggiormente in brandelli quella che fu una storica e bella città. Ancora una volta Dio ha deciso di abbandonare quegli esseri, un tempo umani ed ora solo larve, divenuti tali in un mare di bombardamenti crudeli e si è arrestato senza intervenire pietosamente, senza fermare quella orrenda carneficina.. Come ad Auschwitz, a Bergen Belsen e negli altri campi di sterminio nazisti degli anni '40, a Dio si è sostituita l' indifferenza di tutti, dell'europa e del mondo intero e come una nebbia melmosa avvolge quel che resta di Aleppo, le rovine delle case, ormai tuguri, e per le strade deserte si vedono solo le truppe cecene, quelle dei turchi e dei curdi.  Anche i cinesi  si aggirano intorno, come sciacalli, per  approfittare di quegli affari che si possono ancora ricavare da quelle tristi rovine. E l'indifferenza avviluppa anche i veri vincitori, i russi che curano solo gli interessi di Putin e della relativa smania di estendere il suo potere verso il medio-oriente. Nelle strade ai corpi  si sono ammassati agli altri corpi inanimati e chi ha potuto è fuggito oltre quelle macerie, cercando di sottrarsi a quella globale, imperturbabile apatia per poi incorrere in un'altra indifferenza che copre come una malvagia coltre i popoli ed i governi dei Balcani e dell'europa centrale, quella dei muri, dei reticolati innalzati dai governi centro-europei e dei manganelli degli sgherri di Orban. Ma Aleppo, o quel che resta di Aleppo, è ormai un'ombra lontana, dilaniata e lacera. Amaramente ricorda Dresda, che nel febbraio del 1945 venne distrutta, pur essendo ricolma di profughi provenienti dall'est, donne, bimbi e anziani che cercavano solo un rifugio sicuro, un pò di misericodia dal terrore di una guerra spietata e senza umanità. Come tutte le guerre.
Claudio Cossu - Trieste



Mercoledì 18 Gennaio,2017 Ore: 23:21
 
 
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