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Guerra - diga di Mosul
Per non far morire tanti innocenti

UN APPELLO AL POPOLO DELLA PACE AFFINCHE' SI OPPONGA A UNA SCELTA DISSENNATA E FUNESTA DEL GOVERNO ITALIANO


Il governo italiano si appresta ad inviare cinquecento soldati per due anni alla diga di Mosul, a pochi chilometri dalla grande citta' dal 2014 occupata dall'Isis.
E' una decisione dissennata e funesta, immorale e illegale.
E' una decisione che espone insensatamente quei soldati, le maestranze della diga, le popolazioni a valle di essa e l'intera popolazione italiana ad un elevatissimo rischio di attentati stragisti.
Essa non e' utile alla lotta contro l'organizzazione terrorista, che va contrastata non con azioni facilmente presentabili da parte della propaganda dell'Isis come atti di guerra neocoloniale, ma con un'operazione di polizia internazionale che in primo luogo tagli le fonti di finanziamento e di rifornimento all'organizzazione criminale.
La presenza militare italiana di fatto favoreggia l'Isis: espone assurdamente ad attentati stragisti un fin troppo agevole bersaglio, ed offre abominevole alimento alla scellerata propaganda dell'organizzazione terrorista.
*
Con l'invio di cinquecento soldati a Mosul, che si aggiungono agli ottocento militari italiani gia' presenti a Bagdad e ad Erbil, l'Italia diventa peraltro la seconda presenza militare straniera in Iraq dopo gli Usa - e sono stati proprio gli Usa a richiedere all'Italia un cosi' consistente coinvolgimento bellico in Iraq, quegli Usa che sono i primi responsabili della devastazione e destrutturazione dello stato iracheno e di una seminagione di dolore, di disperazione, di violenza e di odio che dal Medio e Vicino Oriente si sta propagando in tre continenti.
Non possiamo dimenticare che in Iraq l'Italia e' stata partecipe della prima guerra del Golfo e dell'occupazione militare seguita alla seconda, e come parte della coalizione che guerra e occupazione condussero e' quindi corresponsabile dei crimini di guerra e contro l'umanita' commessi allora, cosi' come della devastazione del territorio e delle strutture amministrative del paese, crimini e devastazione di cui la stessa organizzazione terrorista dell'Isis e' uno dei frutti avvelenati. Cosi' come non possiamo dimenticare che in Iraq degli italiani sono gia' stati uccisi a Nassiriya, vittime della violenza terroristica al pari di innumerevoli iracheni.
Ne' possiamo tacere che in Iraq l'Italia e' anche attualmente corresponsabile delle stragi provocate dai bombardamenti della cosiddetta coalizione internazionale a guida statunitense, poiche' per ammissione dello stesso Ministero della Difesa unita' dell'aviazione militare italiana svolgono attivita' di ricognizione finalizzata all'individuazione di obiettivi - che tradotto in lingua corrente significa contribuire ad individuare e indicare i bersagli per i raid aerei stragisti che altri alleati della coalizione poi eseguiranno.
Infine, i mass-media riportano in questi giorni la notizia che si sta preparando la battaglia per la riconquista di Mosul, battaglia che sara' di inaudita violenza poiche' Mosul ha un'importanza strategica decisiva, e che verosimilmente provochera' un'ecatombe di vittime civili - nella citta' sono attualmente presenti un milione e mezzo di abitanti -. In questo contesto e' ancor piu' evidente che la decisione governativa di dispiegare cinquecento soldati italiani alla diga di Mosul e' del tutto insensata, immorale, illecita: pone in un gravissimo pericolo di morte degli esseri umani innocenti; crea le condizioni che favoriscono la realizzazione di attentati stragisti; non solo non garantisce sicurezza ad alcuno, ma tutti espone al piu' estremo pericolo.
*
Per cinici calcoli di piaggeria nei confronti del governo americano il governo italiano e' dunque disposto a far morire tanti innocenti? E' dunque disposto ad effettualmente favoreggiare l'Isis nella commissione dei suoi crimini offrendogli un facile bersaglio? E' dunque disposto a violare il fondamento stesso della legalita' e della democrazia, che consiste nel difendere la vita e i diritti degli esseri umani?
Receda il governo italiano dalla decisione stoltissima e sciaguratissima dell'invio di centinaia di soldati incontro alla morte alla diga di Mosul.
Receda il governo italiano.
Receda.
*
A tutte le persone di volonta' buona, a tutte le associazioni democratiche, a tutte le istituzioni fedeli alla Costituzione della Repubblica italiana chiediamo di adoperarsi per persuadere il governo italiano a recedere da una decisione dissennata e funesta, immorale e illegale; per persuadere il governo italiano a tornare al rispetto della legge e della morale; per persuadere il governo italiano a non mettere in grave pericolo di morte delle vite umane.
Il primo dovere e' salvare le vite.
Il "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul"
Viterbo, 12 maggio 2016
Mittente: "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul", presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, centropacevt@gmail.com, centropaceviterbo@outlook.it
* * *
Una minima notizia sul "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul"
Il comitato si prefigge di:
1. opporsi all'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, e quindi interloquire con il Governo, il Parlamento e il Presidente della Repubblica affinche' la decisione annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri sia revocata dallo stesso governo, ovvero respinta dal parlamento, ovvero non ratificata e quindi vietata dal capo dello stato;
2. esprimere questa opposizione con l'unico scopo di salvare vite umane;
3. agire unicamente in forme e con metodi rigorosamente nonviolenti, assolutamente rispettosi della dignita' e dell'incolumita' di tutte le persone;
4. riaffermare l'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni;
5. riaffermare l'impegno a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Alle persone ed alle associazioni che vogliono impegnarsi in questa iniziativa per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, il comitato propone:
a) di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri, ai Parlamentari, al Presidente della Repubblica per chiedere che il governo receda da quella decisione;
b) di invitare altre istituzioni, associazioni, persone, mezzi d'informazione ad impegnarsi al medesimo fine;
c) di promuovere incontri ed iniziative di informazione e coscientizzazione al medesimo fine;
d) di esprimersi e di agire in modi esclusivamente nonviolenti, nel rispetto della verita' e della dignita' umana di tutti gli interlocutori;
e) di essere sempre assolutamente chiari nell'opposizione a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violazioni dei diritti umani.
* * *



Giovedì 12 Maggio,2016 Ore: 22:07
 
 
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