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www.ildialogo.org GLI AUTORI DEL CAOS,di Comitato "Fermiamo la guerra" di Firenze

GLI AUTORI DEL CAOS

di Comitato "Fermiamo la guerra" di Firenze

Di seguito i documenti che il Comitato "Fermiamo la guerra" ha letto durante il presidio di martedì 15/3 in piazza dei Ciompi a Firenze.
GLI AUTORI DEL CAOS
U.S.A E N.A.T.O
Gli Stati Uniti hanno cominciato a sostenere contro l’ URSS in Afghanistan quei fondamentalisti islamici che poi, sotto il nome di Al Qaeda e la guida di Bin Laden,hanno abbattuto le Torri Gemelle. La guerra permanente al terrorismo di Bush con l’invasione dell’Afghanistan non è ancora finita. In compenso sono morti sotto i bombardamenti tanti innocenti. L’attacco all’Iraq di Saddam,laico e nemico di Al Qaeda, ha colpito ferocemente e disgregato un Paese, già messo a terra dalla prima guerra del Golfo e dall’embargo. Non contenti, gli invasori statunitensi hanno genialmente messo ai margini la componente religiosa sunnita, scatenando un conflitto con la componente sciita e creando il terreno fertile per lo sviluppo del terrorismo qaedista, che poi si è evoluto nel DAESH. Nato il sedicente califfato tra Siria e Iraq in dissoluzione, ancora insoddisfatti, gli Statunitensi hanno pensato di usarlo contro Assad, in combutta con i Sauditi e i neo-ottomani di Erdogan. Per riconoscenza quelli del daesh stanno assoldando combattenti e “martiri” fanatici in tutto il Mondo, Europa compresa e compiendo attentati dalla Francia all’Africa. Un’altra semina di caos e di terrorismo, questi campioni di militarismo arrogante e insensato l’hanno fatta nel continente Africano, dalla Somalia alla Libia.
OPPONIAMOCI A QUESTA SEMPRE PIU’ PERICOLOSA DERIVA. CHIEDIAMO CHE ALLA FEROCE STUPIDITA’ DELLE ARMI SI SOSTITUISCA L’INTELLIGENZA DELLA POLITICA E SI DIA INIZIO FINALMENTE AD UN’EPOCA DI COOPERAZIONE. NON CI SERVE UN’ALLEANZA MILITARE GLOBALE COME LA NATO, MA IL RAFFORZAMENTO E LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE.
FRANCIA, GRAN BRETAGNA, ITALIA (?)
Francia e Gran Bretagna sono in prima linea tra gli Europei negli interventi militari in Africa e Asia. Lotta al terrorismo e difesa di interessi post-coloniali si confondono. Non è mancato l’appoggio agli USA in Afghanistan e in Iraq. Le intromissioni francesi nelle ex-colonie e i ripetuti interventi armati hanno contribuito alla messa in crisi di una grande parte dell’Africa. I bombardamenti in Siria, dopo gli attentati di Parigi, hanno più il sapore della demagogia interna che di una scelta politica sensata. L’attacco alla Libia del 2011, insieme alla Gran Bretagna, USA e Italia, ha dato esiti nefasti, su cui tutti concordano. L’Italia finora si è sempre accodata, perfino contro gli interessi nazionali come in Libia.
L’ITALIA NON DEVE FARSI PIU’ COINVOLGERE IN INTERVENTI MILITARI CONTROPRODUCENTI. SOPRATTUTTO DEVE RESPINGERE L’INVITO A PORSI ALLA TESTA (PER MODO DI DIRE) DI UNA NUOVA INVASIONE OCCIDENTALE DELLA LIBIA.
QUESTA AVVENTURA SENZA SENSO POTREBBE RIVELARSI, SECONDO MOLTI ESPERTI NON PACIFISTI, IL NOSTRO NAZIONALE VIETNAM.
INTERVENIAMO CERTO CONTRO L’ISIS E PER RISOLVERE IL CAOS LIBICO, MA CON LA SAPIENZA DELLA POLITICA E CON L’AIUTO AGLI STESSI LIBICI E ALLA DEMOCRAZIA TUNISINA. NON DIAMO INVECE SPAZIO ALLE PRETESE DEL REGIME EGIZIANO SULLA CIRENAICA
LA TURCHIA
Il Regime sempre più autoritario e sempre meno laico di Erdogan ha un’impronta decisamente nazionalista turca e neo-ottomana. Intende negare la stessa esistenza di un popolo curdo. Con il colpevole silenzio dell’Europa, compie nelle zone a maggioranza curda operazioni criminali, come il coprifuoco a oltranza, che rende impossibile la vita di tutti. Chi prova a uscire in strada viene ucciso dai cecchini. Viene in mente il tragico precedente degli Armeni. Il cinismo di Erdogan si manifesta in particolare con una vera e propria alleanza con l’ISIS, al punto di bombardare, nonostante la tregua, le forze curde, e non solo, del Rojava, che lo stanno combattendo sul terreno. E’ un membro della NATO, che pretende protezione dall’alleanza, mentre fa il gioco dei terroristi, in combutta con i Sauditi. E’ gravissimo il comportamento dell’Unione Europea, incapace di accogliere i rifugiati delle guerre e del caos, di cui è anch’essa responsabile. Ancora più grave che accetti lo scambio ricattatorio: blocco dei rifugiati contro miliardi di €., per di più da un Paese che non rispetta i diritti più elementari, come la libertà di espressione. Addirittura si vorrebbero riprendere le trattative per il suo ingresso nell’Unione.
PER USCIRE DAL CAOS E DALLA MINACCIA DEL TERRORISMO SERVE UN’EUROPA CHE, PRIMA DI DISSOLVERSI ANCH’ESSA NEL CAOS, RECUPERI I SUOI VALORI FONDATIVI E LA SUA UNITA’. NO A TUTTI I NAZIONALISMI DENTRO E FUORI DEI SUOI CONFINI. NO AD ALLEANZE CHE GENERANO GUERRE, TERRORISMO, INSICUREZZA CONE LA NATO
L’ARABIA SAUDITA
E’ il Paese di origine della deviazione fondamentalista e reazionaria dell’Islam, il wahabismo,strettamente legata ai destini del clan dei Saud. Insieme agli altri Emirati petrolieri del Golfo finanzia e arma fondamentalisti e terroristi: da Al Qaeda al Daesh. Tuttavia l’”Occidente” lo considera un alleato, per via del petrolio. Attualmente è il maggior acquirente di armi al Mondo. Fornitore è appunto l’Occidente, Italia compresa. Vengono dal nostro Paese anche le bombe che massacrano un popolo e distruggono le opere di un’antica civiltà, nello Yemen.
Il petroliere saudita Osama Bin Laden, terrorista e amico dei Talebani, è in buona compagnia dalle parti del Golfo Persico. Non c’è organizzazione di fondamentalisti e terroristi che non riceva generosi aiuti dai nostri “amici” petrolieri, dall’Afghanistan alla Siria, dalla Libia alla Nigeria. Finanziano il nostro asfittico capitalismo e nello stesso tempo aiutano i reclutatori di combattenti e attentatori suicidi del DAESH.
INVECE DI BOMBARDARE CON GLI AEREI O CON I DRONI INTERE POPOLAZIONI CHE HANNO IL SOLO TORTO DI ESSERE STATE SOTTOMESSE E PERSEGUITATE DALL’ISIS, SMETTIAMO DI VENDERE ARMI E FARE AFFARI CON QUESTI PETROLIERI MILIARDARI.
Oltre tutto, la necessità impellente di ridurre l’effetto serra, provocato dall’uso dissennato dei combustibili fossili, si combina con l’obbligo morale di tagliare i proventi agli amici del terrorismo.
E’ IL MODO MIGLIORE PER DIFENDERCI E GARANTIRE LE NOSTRA SICUREZZA
L’EGITTO
In generale le dittature militari, laiche e modernizzatrici, nate dalla lotta al colonialismo europeo, invece di attivare un paziente confronto democratico con le componenti religiose più tradizionaliste, le hanno duramente represse. Questo ha favorito i fondamentalismi più estremi e violenti. Così è successo e sta succedendo anche in Egitto. La lotta pacifica per la democrazia dei giovani egiziani è stata repressa. Le difficoltà del governo, democraticamente eletto, della Fratellanza Musulmana, hanno favorito il golpe di Al Sisi. L’attuale Regime è ancora peggiore di quello di Mubarak. Il crimine di Stato di cui è stato vittima Giulio Regeni è tutt’altro che un fatto isolato. L’oppressione del popolo egiziano è terribile. Come tutti i regimi dittatoriali, anche quello di Al Sisi punta sul nazionalismo, con l’affermazione di un ruolo di potenza regionale. Il protettorato di fatto sul governo libico di Tobruk e l’appoggio al Generale ex-gheddafiano Haftar, insieme alla Francia, punta al controllo dell’intera Cirenaica e del suo petrolio. Nonostante tutto, il nostro Governo continua a proclamarsi amico e alleato dell’Egitto, essenzialmente per ragione di affari.
UNA POLITICA ESTERA E DI DIFESA EFFICACE NON PUO’ BASARSI SOLO SU TATTICISMI E AFFARI PIU’ O MENO VANTAGGIOSI E SU INTERVENTI MILITARI AVVENTUROSI.
L’ITALIA DEVE DARSI UNA LINEA PIU’ LUNGIMIRANTE, ALL’INTERNO DI UNA EUROPA DA RILANCIARE NELLA SUA UNITA’ E NEI SUOI VALORI. DEVE PUNTARE AD UN MEDITERRANEO PACIFICATO E DEMOCRATICO, CHE POSSA COLLABORARE PROFICUAMENTE CON QUESTA EUROPA RIFONDATA E LIBERA DAI LACCI DELLA NATO
ISRAELE
Nel Mondo Occidentale è diffusa l’opinione che vede in Israele una sua punta avanzata, l’unica democrazia del M.O. Rispetto al conflitto con i Palestinesi, si dice che Israele ha diritto al riconoscimento e all’autodifesa. I diritti dei Palestinesi, in quanto esseri umani, non vengono considerati. In realtà il riconoscimento internazionale di Israele si riferisce ai confini originari e non comprende i territori sotto occupazione militare, dove si sono insediate illegalmente colonie israeliane che hanno sottratto ai Palestinesi la loro terra. Di due popoli, due Stati non si parla più. Il ghetto palestinese di Gaza ha subito ripetuti terribili attacchi militari e veri crimini di guerra. Purtroppo lo Stato di Israele ha imboccato una grave deriva nazionalista e spesso razzista, che ne mina anche la democrazia interna. La sua politica estera e di difesa è perlomeno sconcertante. Israele non è affatto un avamposto dell’Occidente. E’ perfettamente inserito nell’area del M.O. e la sua geopolitica prevede alleanze non solo con Egitto e Giordania, ma anche con i Sauditi e con frange del terrorismo jihadista.
CRITICARE E CONTESTARE IL GOVERNO DI ISRAELE PER SPINGERLO A PRATICARE UNA POLITICA DI PACE E DI CONVIVENZA CON IL POPOLO PALESTINESE E’ UN ATTEGGIAMENTO DI AUTENTICA AMICIZIA PER AMBEDUE I POPOLI. QUESTO DEVE FARE L’ITALIA E L’EUROPA CON LA NECESARIA FRANCHEZZA E DETERMINAZIONE.
LA RUSSIA
La nuova Russia, nata dallo scioglimento della URSS, non è riuscita né a diventare una vera e compiuta democrazia, né un Paese a capitalismo avanzato. Oggi vende combustibili fossili e armamenti. Il Regime neo-zarista e clericale di Putin è ben lontano da una liberaldemocrazia e ancora più dal socialismo. Probabilmente, senza l’arroganza imperiale degli USA e l’acquiescenza della UE, avremmo oggi una Russia più europea con cui collaborare. Il mancato scioglimento della NATO e il suo allargamento ad Est, ad avvolgere la Russia, ha provocato una comprensibile reazione di difesa e favorito l’ascesa del regime di Putin. Far entrare l’Ucraina nella NATO e favorirne la deriva nazionalista e fascistoide non aiuta certo una evoluzione positiva della situazione. Anche la reazione nazionalista della Russia comunque contribuisce al caos. Il massacro dei Ceceni ha favorito la diffusione del fondamentalismo e del terrorismo nel Caucaso e contribuisce all’afflusso di combattenti all’ISIS. Gli attuali bombardamenti in Siria ammazzano innocenti come quelli francesi e americani e non sono certo motivati da nobili ideali, ma dall’obbiettivo di mantenere una base militare nel Mediterraneo.
SE NOI EUROPEI VOGLIAMO FAVORIRE UNA EVOLUZIONE POSITIVA DELLA RUSSIA, DOBBIAMO SMETTERE CON L’ISOLAMENTO ATLANTISTA E CONSIDERARLA QUEL PAESE EUROPEO CHE E’. E’ URGENTE RIPRENDERE LE TRATTATIVE PER LA RIDUZIONE DEGLI ARMAMENTI, A COMINCIARE DAL DISARMO NUCLEARE. QUESTO PUO’ ESSERE IL PUNTO DI PARTENZA PER UN RAPPORTO DI COLLABORAZIONE



Giovedì 17 Marzo,2016 Ore: 21:57
 
 
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