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www.ildialogo.org No alla guerra in nostro nome,di Mauro Matteucci

No alla guerra in nostro nome

di Mauro Matteucci

Sono sempre più disgustato dal profluvio di menzogne, di mistificazioni e di vero e proprio "terrorismo mediatico", dal quale  ogni giorno veniamo bombardati. Basta con questi "osservatori" e "esperti obiettivi", che altro non sanno dire o fare che gridare alla guerra! Il Parlamento ormai non esiste più, l'articolo 11 della Costituzione è stato cancellato da tempo. In nome delle vittime di Parigi - che ciascuno di noi piange sinceramente - si cancellano le colpe e le responsabilità gravissime dei governi che hanno appoggiato strategie folli e criminali  in Medio Oriente e in Africa, hanno sostenuto - commerciando lautamente con loro - Stati complici dei terroristi, come la Turchia, il Qatar e l'Arabia Saudita, mentre oggi fiorisce il compiacente commercio di petrolio con l'Isis, magari fornendogli in cambio armi sofisticate. Che dire poi del gravissimo tributo che l'Africa, per responsabilità europee e occidentali, ha pagato al terrorismo, dalla Somalia alla Libia, alla Nigeria, al Mali e ...? Ma forse i morti africani valgono infinitamente meno di quelli europei! Infatti vengono dimenticati nel giro di poche ore. Mi preoccupa l’assordante silenzio della stessa società francese contro le gravissime responsabilità dei suoi governi nei confronti di quanto sta accadendo. Come definire infatti, la politica africana della Francia, la famigerata Françafrique, che, in nome dei suoi interessi, ha compiuto con le sue spedizioni militari ogni forma di crimine,  prima nel Rwanda – che ho constatato con i miei occhi, anche attraverso numerosi testimoni - partecipando attivamente al genocidio del 1994, mentre ora si vanta ( con il riconoscimento e la connivenza di tanti “esperti” occidentali)  di "aver salvato" l'integrità territoriale e la  democrazia del Mali, per non parlare delle nefandezze commesse in Libia e nella Costa d’Avorio? Si continua con sicumera a considerare l’Europa come la benefattrice dell’Africa, mentre Aminata Traoré, nobilissima figura di militante e di studiosa maliana, ha denunciato con forza in questi giorni che "Sono 50 anni che sulla carta l'Europa aiuta l'Africa, ma in realtà è stata l'Africa che ha offerto le sue ricchezze per l'industrializzazione dell'Europa e dell'Occidente in genere."
Tutto questo non ci viene detto, perciò bisogna far rimbombare anche la nostra flebile voce per fermare una guerra che non vogliamo e che ancora una volta invece, si vuole dichiarare in nostro nome da parte di chi invoca la difesa della “civiltà cristiana” e semina a piene mani odio antislamico e xenofobia. Credo che, anche in questo momento, debbano risuonare alte le parole nobilissime del grande educatore di Barbiana: "Del resto il rispetto per i morti non può farmi dimenticare i miei figlioli vivi. Io non voglio che essi facciano quella tragica fine. Se un giorno sapranno offrire la loro vita in sacrificio, ne sarò orgoglioso, ma che sia per la causa di Dio e dei poveri, non per il signor Savoia o il signor Krupp.”
Mauro Matteucci – Centro di documentazione e di progetto “don Lorenzo Milani” di Pistoia



Mercoledì 25 Novembre,2015 Ore: 20:58
 
 
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