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www.ildialogo.org L'emotività creata e pilotata,di Mario Mariotti

L'emotività creata e pilotata

di Mario Mariotti

L'episodio del pilota giordano arso vivo dai guerriglieri fanatici dell’ISIS non può che suscitare orrore e pietà, orrore per i soggetti che l'han no portato a termine, e pietà per quel povero disgraziato che è capitato sotto i loro artigli. Bisogna prendere atto che la cultura religiosa del Califfato é collocabile a livello del nostro Medioevo, tempo in cui la esasperazione della crudeltà nel dare la morte ai condannati rispondeva ad esigenze pedagogiche: torture ed esecuzioni erano pubbliche per terrorizzare le persone, in modo da dissuaderle dal compiere i reati per cui il condannato veniva torturato e giustiziato. Di fronte a questo episodio, che non può lasciare nessuno indifferente, sebbene alla TV esso non sia certamente un'eccezione, perché in tutto il mondo, di episodi che suscitino orrore e pietà, c'è sempre troppa abbondanza, il mio pensiero si è messo in funzione. Mi è venuto di pensare a Giordano Bruno, a tutti quei disgraziati finiti nelle fauci dell'Inquisizione di S.R.Chiesa, ai cosiddetti eretici ed alle cosiddette streghe, liberi pensatori i primi, donne non ubbidienti ed allineate le seconde, che venivano arsi vivi come il pilota giordano allora sulle pubbliche piazze, ed oggi su Internet, sempre con lo scopo di terrorizzare il prossimo, e sempre e purtroppo eseguendo quelle procedure in nome e a gloria di Dio (o di Allah in questa circostanza).
Mi è venuto di pensare alla guerra del Vietnam, con i suoi tre milioni di vittime, sacrificate per evitare che quel Paese finisse dove poi è finito, cioè nel comunismo, progetto che, in seguito, si è suicidato anche in quella contrada. Ricordo le immagini dei Phantom americani che sganciavano le bombe al napalm, esplosioni ed altissime fiamme a catena che si alzavano verso il cielo. In mezzo allo sterminato numero di vittime civili di quella guerra, innescata da un incidente costruito dalla CIA su mandato di chi giurava sulla Bibbia, in quanti, uomini, donne ed anche bambini avranno fatto la fine del pilota giordano e di Giordano Bruno, cioè avranno dovuto sperimentare quella morte atroce?
E che dire di quel missile “intelligente”che penetrò in un rifugio di Bagdad al tempo della prima guerra del Golfo, e arrostì un migliaio di vecchi, donne e bambini in modo tale che, dei loro corpi, restarono solo delle ombre stampate sui muri del rifugio stesso? Mi sembra inutile proseguire su questa strada: non ne vedo la fine. Mi viene invece da riflettere sull'enorme potere dell'immagine, che, opportunamente pilotata, riesce a falsare la realtà e ad ottenere gli effetti voluti da chi la pilota.
Gli ostaggi decapitati, il pilota arso vivo: tutto l'odio del pianeta si trova concentrato sui terroristi dell'ISIS! E i piccini palestinesi della Striscia di Gaza, o quei disgraziati dei Vietnamiti, o le colonne dei soldati iracheni in fuga arrostiti dai missili e dalle bombe incendiarie degli aerei ed elicotteri USA nella prima guerra del Golfo, o le vittime civili della ritorsione giordana per l'uccisione del suo pilota? Niente immagini, o quasi, e quindi niente emotività pilotata, e quindi i buoni che restano buoni ed i cattivi che restano cattivi! Ecco allora che l'Islam è una religione di tagliagole; ecco che a nessuno verrebbe mai in mente di etichettare gli Israeliani col titolo di assassini di bambini, o gli Americani come i leader mondiali nell'aggredire il prossimo per estendere il regno di mammona, partendo dal genocidio dei Pellerossa ed arrivando alle due ultime guerre del Golfo. Quello che io sono arrivato a capire è questa semplicissima cosa: noi, con l'informazione che ci ritroviamo, non riusciremo mai ad attingere alla verità.
Perché il Califfato agisce in modo da attirarsi l'odio di tutto il Pianeta? Sarà proprio perché vive la religione nello stesso modo in cui la viveva la Chiesa al tempo dell'Inquisizione, o questo è tutto un fenomeno pilotato, è tutta una strategia della tensione, avente lo scopo di santificare la vera radice del cancro, quella trinità maligna, capitalismo, mercato e competizione, che genera le differenze blasfeme fra i primi e gli ultimi del sistema, che si nutre della produzione e del commercio delle armi, che si crea dei nemici per venderle ed usarle, che lascia morire legalmente e democraticamente migliaia di piccini ogni giorno per permettere ai ricchi e potenti di diventarlo sempre di più? Non é forse plausibile nutrire qualche dubbio sulla veridicità del pontificato della TV, la quale si pone come giudice delle situazioni che sono proprio il frutto della cultura che lei stessa ha instillato nei microprocessori di coloro che la ritengono voce e immagine della verità? (cultura tutta di marca USA)?
Per concludere torno all’episodio del pilota giordano, e mi viene di pensare ad un altro aspetto della nostra cultura che noi riteniamo normale, fisiologico ed anche benedetto da Dio. Per noi è normale che ci siano gli eserciti, le armi e tutto il resto. È normale che dei giovani scelgano la vita militare, casomai in aeronautica, e che diventino piloti degli F.16 made in USA. Il pilota giordano, essendo lui giovane, e non essendo il suo Paese in guerra, avrà avuto la fortuna di non aver messo in pratica ciò per cui era stato addestrato. Nella normalità del suo addestramento c'era inclusa infatti la professionalità nell'usare quello strumento, l'F.16, che, quando lancia i suoi missili o bombe al napalm, ha come effetto di arrostire o maciullare coloro che subiscono l'attacco, e ciò senza la possibilità di discriminare fra soldati nemici e popolazione civile. Nel nostro caso, il potenziale carnefice è diventato vittima, come coloro, ieri i Vietnamiti o gli Iracheni, e oggi le vittime della ritorsione giordana, che sono entrati nel mirino dei piloti,ieri dei Phantom ed oggi degli F.16.
Ora io mi chiedo, e lo chiedo ai lettori: è normale che noi consideriamo normale, giusto e benedetto da Dio tutto questo? È normale che fra i mestieri ci sia anche quello di imparare ad arrostire il prossimo? Io penso proprio di no, ma la maggioranza silenziosa, che viene abbeverata dall'informazione e dall'immagine pilotata, la pensa diversamente. E nel frattempo sembra che a nessuno venga mai in mente che i problemi non vanno aggrediti negli effetti, ma soprattutto nelle loro cause, nelle loro radici. E queste ultime mi sembrano tante, ma possono essere ridotte a una sola: l'esistenza di differenze blasfeme fra i cittadini di questo nostro pianeta, di cui noi ci dovremmo sentire non padroni, ma solo custodi. La libertà, l'uguaglianza, la fraternità, vanno tenute insieme, sono una Trinità benigna che non va separata. Se separiamo, come stiamo facendo, la prima dalla seconda e dalla terza, il risultato è l'inferno, che stiamo già vivendo e sperimentando ancora prima di andarci.
Tutto questo implica anche il passaggio dalla teologia religiosa a quella dell'Incarnazione, dal Dio religioso che divide, si allea con qualcuno, e benedice il suo esercito, al Dio di Gesù, che è laico, non violento, ed ha bisogno di noi per riversare su di noi il Suo amore per noi.
Mario Mariotti



Sabato 27 Giugno,2015 Ore: 18:09
 
 
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