Tra poco l’aeroporto civile di Catania – uno dei più trafficati d’Italia - chiuderà, in maniera totale, per l’effettuazione di urgenti lavori di rifacimento della pista.

Per più di un mese.

A circa 60/70 Km in d’area , a Niscemi, sta sorgendo una delle quattro mega basi mondiali di controllo e indirizzamento: Muos.

Ovviamente, come proposta alternativa, giustamente hanno pensato di utilizzare l’aeroporto della mega base militare di Sigonella – che dista 13 Km dalla città -, centro nevralgico della struttura militare mondiale degli Stati Uniti) , che dista meno di 15 Km da Catania.

Ebbene, dai militari è stata opposta una “fiera” opposizione.

Ieri ( 11 settembre) il quotidiano locale “La Sicilia” ha pubblicato le motivazioni fornite dal capo ufficio-stampa dello Stato Maggiore dell’aeronautica italiana.

L’elenco degli impedimenti è lungo. Spicca in particolare un intralcio: “ le operazioni dei velivoli senza piloti di Sigonella impedirebbero un regolare flusso del traffico civile commerciale da e per l’aeroporto con ritardi potenzialmente inaccettabili per l’aviazione civile/commerciale e possibili conflitti di traffico in volo e a terra. I ritardi implicano costi spesso insostenibili per le compagnie civili/commerciali e il fattore sicurezza deve essere attentamente verificato”.

Una domanda sorge spontanea. Ma, quindi, quotidianamente partono droni da Sigonella?

Dove vanno a portare i loro “doni”?

domenico stimolo

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Mercoledì 12 Settembre,2012 Ore: 17:51