- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (294) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Violato l'Arcivescovado greco cattolico di Aleppo,di Agenzia FIDES del 27/08/2012

ASIA/SIRIA
Violato l'Arcivescovado greco cattolico di Aleppo

di Agenzia FIDES del 27/08/2012

Aleppo (Agenzia Fides) - L'episcopio dell'Arcivescovo Metropolita greco-cattolico di Aleppo, Sua Ecc. Mons. Jean-Clément Jeanbart, è stato violato e saccheggiato durante scontri fra miliziani e truppe lealiste. L'Arcivescovo, il suo Vicario e alcuni preti sono fuggiti poche ore prima dell'episodio, avvenuto giovedì scorso, e si sono rifugiati nella casa dei Francescani ad Aleppo. Secondo fonti di Fides nella comunità cattolica locale, i responsabili "sono gruppi non identificati, che intendono alimentare una guerra confessionale e coinvolgere la popolazione siriana in conflitti settari". Come conferma a Fides il francescano p. George Abu Khazen, OFM, Pro-vicario Apostolico della comunità cattolica latina, che ha ospitato i confratelli greco-cattolici, "l'Arcivescovo Jeanbart ha espresso grande preoccupazione e costernazione per l'episodio, e ha ripetuto, scosso, un'unica parola: Perchè?". Poi è partito per il Libano, dove si trova tuttora. Nei giorni successivi, quando i militari hanno ripreso il controllo della situazione, il Vicario di Mons. Jeanbat è potuto tornare in sede, constatando che le porte erano state forzate e che dall'episcopio mancavano diversi oggetti (tra cui computer e proiettore).
P. George spiega che nei giorni scorsi c'è stata battaglia nella città vecchia di Aleppo, e che i combattimenti sono giunti fino alla Fahrat Square, dove vi sono tutti gli arcivescovadi. Oltre a quello greco cattolico (melkita), anche quello cattolico maronita è stato danneggiato. Alcuni miliziani hanno fatto irruzione anche nel museo cristiano bizantino "Maarrat Nahman", danneggiando reperti e alcune icone. Secondo p. George, una soluzione al conflitto "ancora non si vede, perché nessuno degli attori in campo, nazionali e internazionali, fa pressioni per avviare un reale dialogo".
Parlando a Fides, un altro esponente della gerarchia locale, che chiede l'anonimato per motivi di sicurezza, lancia l'allarme: "Con l'intervento, ormai assodato, di gruppi di jihadisti, c'è il tentativo di fomentare odio e conflitti settari. Si registra un crescente numero di milizie islamiste wahabite e salafite, provenienti da Cecenia, Pakistan, Libano, Afghanistan, Tunisia, Arabia, Libia: tali gruppi hanno l'unico scopo di portare caos, distruzione, atrocità, e di paralizzare la vita sociale. La popolazione civile siriana ne è vittima. Ma non cadrà in questa trappola". (PA) (Agenzia Fides 27/8/2012)

Altre notizie su: www.fides.org



Luned́ 27 Agosto,2012 Ore: 21:32
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
No guerra

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info