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www.ildialogo.org Appello del Patriarca ortodosso di Antiochia: "Urge fermare la guerra",di Agenzia FIDES del 27/07/2012

ASIA/SIRIA
Appello del Patriarca ortodosso di Antiochia: "Urge fermare la guerra"

di Agenzia FIDES del 27/07/2012

Appello anche del Papa e di un gruppo di oppositori riuniti dalla Comunità di Sant'Egidio


ASIA/SIRIA - Appello del Patriarca ortodosso di Antiochia: "Urge fermare la guerra"

Damasco (Agenzia Fides) - "Urge fermare tutte le azioni ostili, provenienti da ogni parte": è l'appello lanciato a tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano, in Siria e all'estero, da Sua Beatitudine il Patriarca Ignazio IV di Antiochia, Primate della Chiesa greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente, che risiede a Damasco.
Nel testo del messaggio, inviato all'Agenzia Fides, il Patriarca Ignazio afferma: "Un incalcolabile numero di arabi musulmani e cristiani, uomini, donne e bambini, cadono vittime delle bombe ogni giorno. Gli ospedali sono pieni di feriti il gemito umano è divenuto continuo e ininterrotto". Come arabi della Siria, "a prescindere dalla nostra religione, noi abbiamo il diritto di vivere in pace nel nostro paese", prosegue, notando che "in quindici mesi, abbiamo perso innumerevoli persone, molti emigrati e profughi hanno lasciato le loro patria per altri paesi. I nostri cristiani hanno perso i loro villaggi, le città, le loro proprietà, le loro chiese e le loro famiglie sotto le macerie della lotta". Il Primate ortodosso conclude: "Invitiamo tutti i siriani, in nome dell'unico vero Dio, a decidere di vivere insieme nella nostra patria benedetta Auspichiamo che tutte le organizzazioni internazionali ci aiutino a garantire la pace, la stabilità e la riconciliazione". (PA) (Agenzia Fides 27/7/2012)

ASIA/SIRIA - L'opposizione siriana apre al dialogo: "No alla violenza e alla guerra civile"

Roma (Agenzia Fides) - "Non è troppo tardi per salvare il nostro paese. Pur riconoscendo il diritto dei cittadini alla legittima difesa, ribadiamo che le armi non sono la soluzione. Occorre rifiutare la violenza e lo scivolamento ver­so la guerra civile perché met­tono a rischio lo stato, l'identità e la sovranità nazionale": così recita il messaggio diffuso da un gruppo di esponenti dell'opposizione siriana, riuniti a Roma in un incontro organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio. Il gruppo, guidato da Abdulaziz Alkhayer del "National Coordination Body" e formato da sedici rappresentanti dei partiti dell'opposizione siriana, ha diffuso un appello che invita tutte le parti coinvolte a trovare "una soluzione pacifica al conflitto siriano" tramite un "patto nazionale comune".
"Sappiamo che la Siria, luogo di convivenza di religioni e di popoli diversi, corre oggi un rischio mortale che incrina l'unità del popolo, i suoi diritti e la sovranità dello stato", recita il Documento finale, inviato all'Agenzia Fides. Le potenze straniere, si afferma, non devono "incitare alla militarizzazione" mentre si invita l'Esercito Siriano Libero a "partecipare a un processo politico per giungere a una Siria pacifica, sicura e democratica".
La soluzione politica, che dovrebbe essere guidata dall'Onu, implica dei passi da parte del regime: "Il cessate il fuoco, il ritiro degli apparati militari, la liberazione dei detenuti e dei rapiti, il ritorno dei profughi, gli aiuti di emergenza alle vittime, un vero negoziato globale senza esclusioni che sarà completato da una vera riconciliazione nazionale basata sulla giu­stizia". (PA) (Agenzia Fides 27/7/2012)

ASIA/LIBANO - Dal Papa un messaggio per la pace in Siria e la libertà religiosa in Medio oriente

Beirut (Agenzia Fides) - "La visita di Papa Benedetto XVI in Libano rappresenta un grande speranza per il Libano, un messaggio di pace per la Siria ed è un invito alla libertà religiosa in tutto il Medio Oriente": lo afferma in un colloquio con l'Agenzia Fides p. Paul Karam, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Libano. Il Direttore riferendo della grande attesa nella popolazione libanese, ritiene che "il viaggio riporterà attenzione sul tema della libertà religiosa, mentre vediamo chiaramente l'ascesa del fondamentalismo islamico". "Il Papa - dice p. Paul - come fece oltre dieci anni fa Giovanni Paolo II, porta un messaggio profetico di rifiuto della guerra e della violenza, di proposta di valori basilari come la libertà religiosa e i diritti umani".
Il Direttore delle POM nota: "La visita del Papa anticipa l'Anno della Fede, che inizia a ottobre. È un segno di provvidenza per rilanciare l'impegno cristiano nei paesi del Medio Oriente".
L'area è scossa dal conflitto siriano: "Per la Siria, il Papa porterà il messaggio che Cristo ci insegna: pace, dialogo, tolleranza, accettazione dell'altro. I fedeli cristiani della Siria - racconta - sono preoccupati perché sono esposti alla violenza e vulnerabili. Aspettano con grande ansia e speranza l'arrivo del Papa. L'appello per la pace in Siria deve essere più forte anche per la comunità internazionale, perché si promuova il dialogo fra le parti in lotta. "La violenza non ha mai risolto i problemi", prosegue . "L'unica via è incontrarsi per un negoziato, nel rispetto reciproco, per il benessere di tutti i cittadini. Occorre riallacciare i fili del dialogo, secondo credibilità, trasparenza e verità". "Spero che la visita del Papa - conclude - possa rinnovare fra i cristiani della Siria la responsabilità di una autentica testimonianza cristiana, verso il dialogo e la solidarietà, sempre alla luce della verità che è Cristo". (PA) (Agenzia Fides 27/7/2012)

Altre notizie su: www.fides.org

 



Venerd́ 27 Luglio,2012 Ore: 15:34
 
 
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