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www.ildialogo.org L'ambigua posizione di Osservatorio Iraq sulla guerra e l'informazione scorretta dell'ANSA,di Alessandro Marescotti

L'ambigua posizione di Osservatorio Iraq sulla guerra e l'informazione scorretta dell'ANSA

di Alessandro Marescotti

Venti di guerra per la Siria!

Come si legge qui
http://www.achab50.it/article-siria-guerra-civile-indotta-89386952.html
lo "scenario libico incombe sulla Siria".

Ma nel panorama informativo prevale un'informazione funzionale alla guerra in Siria.
E' un'informazione che non prende le distanze dalla guerra ma che le accorcia.

Accade che anche in ambito "pacifista" si siano piazzate persone che non fanno informazione per la pace.
Spiace dirlo, perché stimo molto quanto in passato ha fatto "Un Ponte Per...".
Spiace dirlo perché tutti immaginiamo che le associazioni impegnate per il noprofit siano "naturalmente" per la pace.
Abbiamo già parlato di Avaaz, oggi vedremo l'Osservatorio Iraq.

Sfogliando il sito dell'Osservatorio Iraq (promosso da Un Ponte Per) ricevo una stranissima impressione.
Ma cosa è questo Osservatorio? Alcune info su questo osservatorio (che si definisce un think tank) le trovate qui
http://www.osservatorioiraq.it/chisiamo
Tale osservatorio "svetta" in Google News e fa opinione perché collegato con una Ong autorevole e che in passato (con la vicenda del rapimento delle due Simone) ha acquisito una notevole visibilità.

Ma leggete queste frasi...

"I tempi si stanno stringendo, le azioni stanno procedendo in maniera troppo lenta, e ora si attende una risposta pronta ed efficace da parte della Lega araba".
http://www.osservatorioiraq.it/siria-violata-la-road-map-fuoco-contro-la-gloriosa-resistenza

"Secondo gli inquietanti sospetti di Avaaz, organizzazione umanitaria internazionale, su Rastan sarebbero stati usati anche jet per bombardare la città - che, secondo testimonianze riportate anche dall'Indipendent, avrebbero persino lanciato gas velenosi".
http://www.osservatorioiraq.it/siria-tra-resistenza-e-guerra-civile-il-primo-passo-rastan

"Due anni di stallo se la Turchia non interviene?"
http://www.osservatorioiraq.it/siria-due-anni-di-stallo-se-la-turchia-non-interviene

Qui vengono date notizie non verificate e non verificabili sull'uccisione di civili
http://www.osservatorioiraq.it/siria-lega-araba-ancora-72-ore-per-damasco

Ma a lasciare stupefatti è questa frase:
"Anche in Italia, come in Siria, la morte di Gheddafi ha portato tanta speranza", c'era scritto su questa pagina web
http://www.osservatorioiraq.it/siria-gheddafi-%C3%A8-volato-ora-%C3%A8-il-tuo-turno-bashar-aiuta-anche-noi-italia

Notate bene: è una pagina web che adesso per decenza è stata oscurata. Se si clicca sul link ora appare

Accesso negato

Non sei autorizzato ad accedere a questa pagina.

Questo oscuramento è avvenuto ora perché in passato avevo segnalato la frase a Un ponte per; e in effetti si era superata la decenza, almeno per un'associazione nata per scopi di pace.

Ma se cercate sul web "Anche in Italia, come in Siria, la morte di Gheddafi ha portato tanta speranza" arriverete su

Siria: "Gheddafi è volato. Ora è il tuo turno, Bashar! Aiuta anche noi ...

24 ott 2011 – Anche in Italia, come in Siria, la morte di Gheddafi ha portato tanta speranza. “Gheddafi è volato, è volato, ora tocca a te, oh Bashar!”, lo slogan ...


Ritengo che sul settore delle Ong (e dell'associazionismo in generale) si stia concentrando l'interesse della Nato e del Pentagono, in quanto solo dalle Ong può giungere quell'informazione "pregiata" che "sposta" l'opinione pubblica pacifista verso le guerre. Quando questo accade le guerre sono praticamente vinte a tavolino. 

Detto questo non voglio dare adito ad ambiguità: sono assolutamente convinto che vadato fatti tutti gli sforzi per tutelare i diritti umani e per fermare la repressione del regime siriano. Ma in questo impegno non deve esserci doppiezza come è avvenuto per la Libia: va escluso categoricamente il ricorso alla guerra. Va privilegiato l'invio di osservatori indipendenti che verifichino quanto accade. Anche perché le informazioni non verificate e non verificabili vanno prese per quello che sono: informazioni prive di attendibilità, a volte funzionali alla propaganda di guerra. In questo momento la stessa ANSA dà per effettive delle informazioni che non è in grado di non verificare; lo fa in maniera scorretta in quanto non usa il condizionale ma l'indicativo.

Leggete qui

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/11/23/visualizza_new.html_14962403.html

(ANSA) - NICOSIA, 23 NOV - E' salito a 33 il numero delle vittime della repressione in Siria nella giornata di ieri. Tra queste anche sei bambini e adolescenti. E' il nuovo bilancio fornito dall'Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh).
Ventotto civili sono rimasti uccisi da colpi d'arma da fuoco durante le perquisizioni e la caccia ai militanti antiregime da parte delle forze di sicurezza siriane, e cinque militari disertori sono stati eliminati. Il bilancio precedente parlava di 26 morti.
Notate bene: il corrispondente dell'agenzia ANSA invia questa notizia da Nicosia, ossia la capitale di Cipro, e non ha alcuna possibiltà di verificarne l'attendibilità. Qual è la sua fonte? L'Osdh che ha sede a Londra, ancora più lontano. E come fa l'Osdh a fornire queste informazioni? E' un mistero della fede, ma per fede l'ANSA le prende per buone. Altra scorrettezza informativa: il numero dele vittime. Il titolo dell'Ansa è

Siria: attivisti, ieri 33 uccisi

Ma come fa ad essere 33 "ieri" se questo bilancio è "salito" da 26 a 33?
O si dice che ieri ci sono stati 33 uccisi (come nel titolo) o si dice che le vittime sono "salite" da un precedente bilancio di 26 a un successivo bilancio di 33.
I 28 civili uccisi risalgono a ieri o è un conteggio che parte da una certa data? E quale?
L'ANSA non lo specifica e dà una notizia così confusa che alla fine nella mente del lettore - che non ha molto tempo da perdere - tutte queste cifre si sommano in una reiterazione di stragi, mentre probabilmente l'ANSA fornisce un aggiornamento di una lista di vittime di cui non si conosce la data di inizio (e questo perché l'ANSA - con grande scorrettezza - non specifica nulla).
Certo è sgradevole fare i controlli all'aritmetica sblilenca del bilancio dei morti ma è ancora più sgradevole notare che - su questa matematica sbilenca - si costruisce un'informazione scorretta che usa l'indicativo "è salito", "sono rimasti uccisi" invece del congiuntivo dubitativo, a cui si dovrebbe far ricorso in questi casi in quanto la fonte che l'ANSA usa fornisce informazioni su cui l'agenzia stampa non può effettuare alcuna verifica.
Tutto quello che i giornalisti imparano quando devono dare l'esame per l'accesso alla professione, a volte se lo dimenticano proprio in questi casi.
Sconfortante. E occorre prendere le distanze da questa informazione che costruisce i fatti senza averne le prove.

Alessandro Marescotti  

 


 Ricevo da Un ponte per... questo testo di risposta e chiarimento.

Un Ponte per... chiede che venga inviata a tutto l'indirizzario che ha ricevuto il mio messaggio con oggetto: “L'ambigua posizione di Osservatorio Iraq sulla guerra e l'informazione scorretta dell'ANSA”
(http://lists.peacelink.it/pace/2011/11/msg00258.html).

---

L'associazione Un ponte per... rigetta le insinuazioni circa un suo mutato atteggiamento rispetto all'orientamento pacifista. Siamo un'associazione di volontari e operatori nata contestando la logica dell'intervento armato per portare fantocci di democrazia e libero mercato in Medioriente e nei Balcani, e continuiamo con forza a condannare la logica della cosiddetta “guerra umanitaria”. Ci siamo opposti con comunicati chiari alla guerra in Libia e stavamo proprio in questi giorni elaborando con altre organizzazioni – tra cui Peacelink – l’ appello contro l'intervento militare in Siria . Abbiamo però sempre riconosciuto il nostro sostegno ai movimenti popolari che con mobilitazioni civili lottano per libertà e giustizia sociale nel mondo arabo e kurdo , compresa la mobilitazione di quelle  associazioni e gruppi siriani, che, all’interno del Comitato di coordinamento nazionale (CCN),  con coraggio manifestano per un radicale cambiamento  di un regime responsabile di uccisioni e gravi violazioni. E distinguiamo nettamente questa opposizione da quella che spinge per l’intervento armato. Ma tale minaccia non può indurci a negare le responsabilità del regime, non siamo diplomatici e abbiamo quindi la libertà e la responsabilità di denunciare tutte le forze che opprimono i
popoli.
Il nuovo OsservatorioIraq è un sito gestito da volontari, senza risorse economiche, per raccogliere la voce di collaboratori e attivisti.  Alcuni articoli hanno trasmesso una visione parziale dei fatti siriani, che talvolta è sembrata ammiccare ad un intervento militare, e su questo l'associazione è intervenuta . Invitiamo tutti i lettori di Peacelink a leggere http://www.osservatorioiraq.it/ e far pervenire eventuali osservazioni, suggerimenti e articoli originali a redazione@osservatorioiraq.it
Cordiali saluti
Per l’Associazione Un Ponte per…
La Presidente
Loretta Mussi

Roma 25 novembre 2011



Mercoledì 23 Novembre,2011 Ore: 19:40
 
 
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