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www.ildialogo.org CORSA ALLA CASA BIANCA IN NOME DELLA GUERRA ALL’IRAN,di MICHELE GIORGIO

CORSA ALLA CASA BIANCA IN NOME DELLA GUERRA ALL’IRAN

di MICHELE GIORGIO

I Repubblicani promettono l’attacco militare all’Iran e si dicono favorevoli anche all’uso di forme di tortura. Barack Obama da parte sua potrebbe avallare la nuova guerra pur di conquistare un secondo mandato.


Roma, 14 novembre 2011, Nena News – Monta la pressione sull’Iran accusato, da Israele e Usa, di volersi dotare di armi atomiche. La Gran Bretagna è sempre più per una nuova guerra in Medio oriente: «Non escludiamo l’intervento militare», ha detto  il ministro degli esteri William Hague mentre tra gli altri governi europei si sgretola in fronte (apparentemente) contrario all’intervento militare. La Francia inoltre invita a concentrarsi su nuove sanzioni per obbligare l’Iran a cooperare con l’Aiea sul suo programma nucleare. «Dobbiamo prepararci a rafforzare le sanzioni per evitare ogni intervento irreparabile», ha esortato i partner il ministro francese Alain Juppè. Un “alt” esplicito alla guerra viene dalla Russia, contraria anche a nuove sanzioni: «La strada della sanzioni è esaurita, è in atto una campagna orchestrata contro il programma nucleare iraniano per alimentare la tensione».

Barack Obama è schierato con Israele – che nelle scorse settimane ha minacciato un attacco all’Iran –  e fa sapere che «nessuna opzione è esclusa» ma precisa che «la via privilegiata è la diplomazia». Ben presto però il presidente americano potrebbe diventare un sostenitore accanito della guerra per guadagnarsi il secondo mandato alla Casa Bianca. Si intensifica infatti la retorica bellicista dei Repubblicani, specie dei potenziali candidati alle presidenziali Usa. «Se rieleggerete Barack Obama, l’Iran avrà la bomba atomica. Se eleggerete me invece ciò non avverrà», ha proclamato sabato scorso l’ex governatore del Massachusetts e ultraconservatore Mitt Romney, ritenuto al momento il favorito tra i repubblicani impegnati nelle primarie. «Occorre avviare operazioni segrete contro il programma nucleare iraniano…anche contro i loro scienziati», ha aggiunto da parte sua Newt Gingrich, ex speaker della Camera e alleato di Romney. «Dovremmo seguire ciò che Israele ha già fatto in Iraq e Siria (attacchi a siti nucleari, veri e presunti, ndr), dobbiamo fermare il programma atomico iraniano, prima che (Tehran) effettui la prima esplosione atomica (sperimentale)», ha detto da parte sua l’ex senatore repubblicano Rick Santorum.

E per essere ancora più espliciti Cain, il deputato Michele Bachmann, Santorum e il candidato alle presidenziali Rick Perry, hanno anche promesso di abolire il divieto emanato da Obama dopo la sua elezione a presidente dell’uso della tortura sui sospetti terroristi. «Fossi io il presidente autorizzarei subito il metodo del “waterboarding”», ha detto Bachmann. Il “waterboarding” è una forma di tortura consistente nell’immobilizzare un individuo in modo che i piedi si trovino più in alto della testa, e versargli acqua sulla faccia. E’ una sorta di annegamento controllato, in quanto l’acqua invade le vie respiratorie, inducendo il riflesso faringeo senza che l’interrogato possa interromperlo o sottrarvisi, e quindi ritiene che la propria morte sia imminente.

Articolo pubblicato sul sito: http://nena-news.globalist.it/?p=14345
 
www.peacelink.it



Martedì 15 Novembre,2011 Ore: 16:08
 
 
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