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www.ildialogo.org L’Onu è la guerra,di Luca Servodio

L’Onu è la guerra

di Luca Servodio

L’Onu ha autorizzato la guerra, pronunciandosi a favore dell’istituzione della No fly zone sulla Libia e all’uso di non meglio precisati mezzi necessari a prevenire violenze contro i civili. Un principio non considerato quando i cacciabombardieri della Nato fanno stragi di civili in Afganistan o gli F16 dell’aviazione israeliana radevano al suolo il Libano o Gazza, uccidendo migliaia di civili innocenti.

I bombardamenti e il processo di sostituzione di Gheddafi con le fazioni a lui ostili sono solo un calcolo geopolitico e di convenienza, i diritti umani e le giuste aspirazioni di democrazia, non c’entra nulla con la decisione di Parigi, Londra e Washington. Ecco, i paladini dei diritti umani, in futuro saranno loro a decidere quali violenze contro i civili sono accettabili, con il sistema d’informazione mondiale a loro servizi, selezionando chi potrà o no rimanere al potere. La dimostrazione tangibile, mentre era convocato il Consiglio di sicurezza, per esigere e infine imporre il varo della «no-fly zone» e di altre misure di guerra contro la Libia, si consentiva alle truppe saudite di sedare le proteste in Bahrein, nello Yemen il presidente dittatore spara da giorni sulla folla.  La dimostrazione che nel caso libico si è voluto intervenire militarmente subito, per mettere le mani sul petrolio e il gas libico.

La scellerata risoluzione di guerra ha aperto la strada a una nuova operazione coloniale. Al fine di coprire le scellerate pratiche colonialiste, si è scatenato il consueto, gigantesco apparato multimediale di manipolazione e disinformazione. E, tuttavia, basta leggere con un minimo di attenzione la stessa stampa borghese per accorgersi dell’inganno. Giorno dopo giorno si è ripetuto che gli aerei di Gheddafi bombardavano la popolazione civile. Ecco cosa scriveva Guido Ruotolo su «La Stampa» dell’1 marzo (p. 6): «E’ vero, probabilmente non c’è stato nessun bombardamento». La situazione è radicalmente cambiata nei giorni successivi? Sul «Corriere della Sera» del 18 marzo (p. 3) Lorenzo Cremonesi riferisce da Tobruk: «E come è già avvenuto nelle altre località dove è intervenuta l’aviazione, sono stati per lo più raid di avvertimento. “Volevano spaventare. Tanto rumore e nessun danno”, ci ha detto per telefono uno dei portavoce del governo provvisorio». Dunque, sono gli stessi rivoltosi a smentire il «genocidio» e i «massacri» invocati come giustificazione dell’intervento «umanitario».

Mentre la situazione in Libia, in queste settimane precipitava, solo alcuni paesi e governi dell’America latina e della Spagna, avanzavano una proposta di mediazione, di soluzione politica del conflitto per evitare la guerra civile e l’intervento militare. Questa proposta è rimasta abbandonata. Per questo come comunisti condanniamo l’attacco militare, siamo contro le violenze della guerra civile e l’involuzione autoritaria di Gheddafi. Proponiamo una commissione umanitaria internazionale per la pace, l’integrità della Libia e soprattutto per l’autodeterminazione del popolo libico, senza ingerenze imperialiste.

Luca Servodio,

Esponente provinciale del Cantiere Irpino per la ricostruzione del Partito Comunista



Domenica 20 Marzo,2011 Ore: 12:38
 
 
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