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www.ildialogo.org Voto dell’Italia all’ONU il 5 dicembre per il bando delle armi nucleari: i disarmisti esigenti scrivono a Matteo Renzi,di Alfonso Navarra - Antonia Sani e Giovanna Pagani - Luigi Mosca - Mario Agostinelli - Alex Zanotelli

Voto dell’Italia all’ONU il 5 dicembre per il bando delle armi nucleari: i disarmisti esigenti scrivono a Matteo Renzi

di Alfonso Navarra - Antonia Sani e Giovanna Pagani - Luigi Mosca - Mario Agostinelli - Alex Zanotelli

L’Italia voti a New York - il 5 dicembre 2016 (Assemblea generale dell’ONU) - e New York 2017 (Conferenza ONU) sostenendo la posizione del Parlamento Europeo per il bando delle armi nucleari
Appello al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
E pc Ambasciatore dell’Italia all’ONU
E pc deputati e senatori del Parlamento italiano
Gentile Presidente del Consiglio
il 27 ottobre 2016 un gruppo di Stati è riuscito a fare passare, nella Prima Commissione Disarmo delle Nazioni Unite, nel corso dell'Assemblea Generale che si sta tenendo in questi giorni a New York, una risoluzione che di fatto avvia il percorso verso il disarmo nucleare totale: l'oggetto è avviare negoziati nel 2017 per un nuovo trattato che vieti le armi nucleari. Gli Stati che hanno preso l'iniziativa sono il Messico, l'Austria, l'Irlanda, il Brasile, la Nigeria e il Sud Africa.
Il testo della risoluzione, nota come L 41, (andamento del voto: per il SI 123 Stati, per il NO 38, e si sono astenuti in 16) è possibile rinvenirlo al seguente link: http:
Questo documento è il frutto dei lavori dell'OEWG (gruppo di lavoro aperto dell’ONU) di Ginevra, conclusosi il 19 agosto e di tutto il precedente "percorso umanitario" (Conferenze di Oslo, Nayarit e Vienna). In esso - possiamo considerarlo una "svolta storica" - è apparso evidente che la maggioranza degli Stati ha espresso un orientamento disarmista esplicito e convinto.
Ovviamente una dura opposizione a questa risoluzione è stata portata avanti dagli Stati dotati di armi nucleari, che hanno disertato Ginevra e sono stati sempre unitissimi sull'approccio, detto "step by step", rivelatosi alla prova dei fatti fallimentare. Anche se proprio in Prima Commissione Disarmo si è registrata, il 27 ottobre – è una novità - l'importante astensione di Cina, India e Pakistan. (E dobbiamo citare anche il sorprendente voto della Corea del Nord a Favore).
Il voto di conferma all'ONU in sessione plenaria sulla risoluzione è previsto per il 5 di dicembre. Dopo di che avremo il vero e proprio momento della verità: la Conferenza ONU che deve tenersi nel 2017, con inizio a marzo, il 27 marzo, a New York, avente il compito preciso di negoziare uno "strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti verso la loro eliminazione totale". I negoziati continueranno con una seconda sessione nel mese di giugno e luglio.
La svolta storica negli sforzi globali per liberare il mondo dalle armi nucleari è lì lì ad un passo e ciascun Paese è gravato della responsabilità di far pendere la bilancia dal lato giusto della Storia. Dal lato della sopravvivenza dell’Umanità minacciata dalla “deterrenza” che prima o poi potrebbe sfociare in un conflitto anche solo “per errore o per follia”.
Vorremmo sottolineare il fatto che la finalità di un Trattato Internazionale di Proibizione delle Armi Nucleari non è, in un primo tempo, quella di ottenere l’adesione degli Stati dotati di armi nucleari (o dei loro alleati), cosa evidentemente poco realista, ma quella di stabilire un nuovo quadro giuridico nel quale si porrà necessariamente ogni ulteriore negoziato in vista dell’eliminazione effettiva di queste armi. In effetti, non si tratterà più di negoziare su delle armi “semplicemente” molto più potenti delle altre, ma di negoziare una CONVENZIONE DI ELIMINAZIONE EFFETTIVA per delle armi rese ILLEGALI da un Trattato Internazionale d’interdizione di tali armi mostruose.
Quello che, gentile Presidente, Le chiediamo in relazione alla Sua precisa responsabilità istituzionale è di posizionare il governo italiano più intelligentemente e coerentemente con l’atteggiamento ufficiale – e “tradizionale“ - di “mediare tra Stati nucleari e Stati non nucleari”. Questa “mediazione”, se ci riflette bene prendendo in considerazione le argomentazioni che le abbiamo fin qui esposto, in particolare quella che si riferisce alla proibizione come propedeutica all’aliminazione, oggi può realizzarsi non certo accodandosi, come Italia, con il voto alle potenze nucleari, come è purtroppo avvenuto il 27 ottobre, ma con l'impegno concreto, da tutti proclamato, per un mondo libero dalle armi nucleari. Un impegno che oggi può partire concretamente dal sostegno dell'iniziativa in corso all'ONU per un Trattato di interdizione degli ordigni nucleari, preparatorio, appunto, di una Convenzione che porti alla loro effettiva eliminazione. O almeno, non mettendosi subito di traverso, cioè ad esempio imitando, con l’astensione nel voto di dicembre, l’Olanda, Paese che come l’Italia fa parte della “condivisione nucleare NATO”. L’Italia, che nel 2017 sarà Stato membro (temporaneo) del Consiglio di Sicurezza, può e deve però giocare un ruolo disarmista concreto ed attivo, se possibile già a partire dal voto di dicembre in Assemblea Generale, ma specialmente all'interno della Conferenza internazionale indetta per il 2017.
Sarebbe necessario, in preparazione di tale appuntamento del marzo 2017 a New York, un vero coinvolgimento parlamentare in un dibattito pubblico approfondito che focalizzi bene come il nostro Paese può ricavare onore e prestigio nella congiuntura storica che si va delineando, in cui cambiano i parametri geopolitici ma in cui soprattutto si edificano strutture valoriali e di civiltà garanti dell’unico futuro pacifico possibile.
Alcuni esponenti parlamentari Le indicano la strada. Segnaliamo che sono già state presentate due mozioni, una alla Camera e una al Senato, che riteniamo vadano nella direzione da noi auspicata del bando giuridico, per l'intanto, delle armi nucleari. Quella della Camera ha come prima firmataria Donatella Duranti, quella del Senato Roberto Cotti.
Ma un altro dato su cui Ella potrà riflettere per essere stimolati anche tatticamente al "proibizionismo" contro il nucleare è la posizione praticamente quasi unanime degli eurodeputati per il bando delle armi nucleari al di là del voto (e non voto) sulle mozioni presentate dai diversi gruppi politici, discordanti sul ruolo da attribuire alla Russia. Le principali famiglie politiche rappresentate al Parlamento Europeo, i popolari ed i socialisti, hanno fatto passare, proprio il 27 ottobre 2017, una loro risoluzione comune con 415 voti favorevoli (per la cronaca, 124 voti contro e 74 astensioni): si invitano tutti gli Stati membri dell'Unione europea a "partecipare in modo costruttivo" ai negoziati ONU del prossimo anno. (Per il testo in italiano della risoluzion edel PE si vada su: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+MOTION+P8-RC-2016-1122+0+DOC+XML+V0//IT).
In conclusione, il disarmo nucleare è uno dei principi fondanti delle Nazioni Unite ed è stato l’oggetto della prima risoluzione adottata dall’Assemblea Generale.
L’Italia, specialmente dalla posizione di membro del Consiglio di Sicurezza, dovrebbe essere orgogliosa di promuovere l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari passando per la tappa della loro proibizione giuridica nel solco della giusta volontà dei Paesi che costituiscono la comunità internazionale.

 
Per i "disarmisti esigenti" (dall'appello di Stéphane Hessel ed Albert Jacquard ad "esigere" un disarmo nucleare totale, vai su www.petizioni24.com) Alfonso Navarra - Fermiamo chi scherza col fuoco atomico (www.osmdpn.it) Antonia Sani e Giovanna Pagani (WILPF Italia) Luigi Mosca (Armes Nucléaires STOP) - Mario Agostinelli (Energia Felice) Alex Zanotelli - missionario comboniano
Adesione di articolazioni locali di IFOR (MIR Palermo) e WRI (LOC), Accademia Kronos, Peacelink, LDU, la Scuola di Nonviolenza, il Centro per la pace ed i diritti umani, Pressenza



Mercoledì 30 Novembre,2016 Ore: 11:29
 
 
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