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www.ildialogo.org 26 SETTEMBRE GIORNATA ONU PER IL DISARMO NUCLEARE.,di Alfonso Navarra e Francesco Lo Cascio

26 SETTEMBRE GIORNATA ONU PER IL DISARMO NUCLEARE.

di Alfonso Navarra e Francesco Lo Cascio

COMUNICATO STAMPA:
INVITO DA PALERMO DEI NONVIOLENTI AL GOVERNO ITALIANO: CARO RENZI, APPOGGIA LA MESSA AL BANDO DELLE ARMI NUCLEARI EMERSA DA GINEVRA. O, ALMENO, NON OSTACOLARLA, RICALCANDO LA POSIZIONE DEL GOVERNO OLANDESE

 
Il 26 settembre è la giornata che l’ONU ha dedicato al DISARMO NUCLEARE TOTALE. L’OEWG (Gruppo di lavoro aperto) dell’ONU a Ginevra in linea con questo obiettivo, con i lavori conclusisi il 19 agosto scorso, ha registrato la svolta storica degli Stati non nucleari che, rompendo la gabbia del Trattato di Non Proliferazione, stanno CORAGGIOSAMENTE procedendo, forti della loro maggioranza numerica e delle loro argomentazioni, verso la proibizione legale delle armi nucleari. Il voto decisivo verso il Trattato di interdizione delle armi nucleari è atteso in questa 71^ Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, che si è appena aperta e concluderà i suoi lavori in dicembre.
I DISARMISTI ESIGENTI ed i MOVIMENTI NONVIOLENTI, riunitisi in convegno il 23 settembre a Palermo (ex Noviziato dei Crociferi, promosso dalle articolazioni locali di IFOR e WRI, la WILPF Italia, Accademia Kronos, Peacelink, LDU, la Scuola di Nonviolenza, il Centro per la pace ed i diritti umani, l’Osservatorio sulle spese militari Milex, Archivio disarmo) , inviano oggi al Presidente del Consiglio Matteo Renzi l’invito ad appoggiare, come governo italiano, il movimento internazionale che, nello sforzo comune di Stati responsabili non armati nuclearmente e società civile sensibile al diritto di sopravvivenza dell’Umanità, persegue la messa al bando giuridico delle armi nucleari. O, almeno, a non ostacolarlo, come ha fatto il governo olandese all’OEWG di Ginevra. L’Olanda, si badi bene, al pari dell’Italia è membro NATO ed ospita sul proprio territorio bombe atomiche USA. Il disarmo nucleare generale, a giudizio di tali movimenti, sarebbe anche da perseguire con iniziative nazionali unilaterali di denuclearizzazione militare e civile (ad es. questione dei porti a rischio nucleare).
Nello stesso convegno, a partire dalla premessa che l’impegno per la pace oggi non può più essere scollegato da quello ecologico globale, e da quello per ridurre la diseguaglianza che concentra la ricchezza in una esigua élite dell’1%, oltre al disarmo nucleare subito, sono emersi i seguenti punti, che si ritiene debbano essere al centro dell’”agenda pacifista nei prossimi mesi” (a partire dal 2 ottobre, giornata della nonviolenza e dal 9 ottobre, Marcia Perugia-Assisi) ed ottenere l’attenzione dei responsabili dell’attività istituzionale e parlamentare:

 
  1. Una nuova politica della difesa in Italia
    La creazione di un dipartimento per la difesa non armata e nonviolenta, che, grazie ad adeguati stanziamenti, con le ambasciate di pace, i corpi civili di pace e la riforma del servizio civile diventi una alternativa ai modelli nuclearizzati ed offensivi (vedi NATO).
    2) Stop a nuovi sistemi d’arma ed attività militari distruttive ed aggressive
    Dal Muos in Sicilia alle nefaste attività nei poligoni militari della Sardegna.
    3) Fermare il proliferare delle spese militari italiane, spesso nascoste anche nei bilanci di ministeri diversi da quello della difesa.
    4) Cessare l’esportazione, innanzitutto verso paesi belligeranti, di armi e mezzi militari fabbricati in Italia, rinunciando a perseguire successi commerciali come se si trattasse di un settore produttivo qualunque.
    5) Superare il modello di intervento all’estero con “missioni militari armate”
    6)- Lavorare per una cultura della pace costruttiva attraverso strumenti di formazione rivolti in particolare ai giovani come, ad esempio, le scuole estive di pace internazionali, la Scuola di nonviolenza ed il progetto di formazione nonviolenta sulla Verde Vigna di Comiso .

La discussione nel convegno di Palermo ha provato ad indicare il “segreto della pace” nel Mediterraneo come ovunque: dirottare le energie dalla competizione distruttiva al lavorare insieme su obiettivi comuni che migliorino le condizioni di tutti.

 

Info: Alfonso Navarra – cell. 340-0878893 - Francesco Lo Cascio – cell. 327-2285755
portavoci di Palermo 23 settembre

 
sotto riportata:
  1. La lettera al Presidente del Consiglio Renzi
In allegato:
  1. la locandina del convegno del 23 settembre a Palermo, in cui è intervenuto, a sorpresa, anche Davide Grassi, erede della resistenza antimafia della SIGMA di Libero Grassi, il padre assassinato il 29 luglio del 1991 per avere denunciato pubblicamente tentativi di estorsione.
Egregio Presidente del Consiglio Matteo Renzi
Il disarmo nucleare è uno dei principi fondanti delle Nazioni Unite ed è stato l’oggetto della prima risoluzione adottata dall’Assemblea Generale.
L’Italia dovrebbe essere orgogliosa di promuovere l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari.
Oggi è possibile compiere un passo decisivo in questa direzione sostenendo la raccomandazione votata il 19 agosto dall’OEWG di Ginevra.
L’ OEWG (Open Ended Working Group), è il “Gruppo di lavoro a composizione non limitata”, convocato dall’ultima Assemblea Generale dell’ONU nell’Ottobre 2015, con la risoluzione 70/33 dal titolo “Taking forward multilateral nuclear disarmament negotiations”.
L’ultima sessione di lavoro dell’OEWG si è svolta dal 5 al 19 Agosto scorso, al palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra (come le due precedenti sessioni) e si è conclusa con un Rapporto finale (Report A/AC/268/CRP.3) approvato da una maggioranza del 75 % delle delegazioni degli Stati presenti e votanti (68 delegazioni contro 22 e 13 astensioni).
Tale “Report”, destinato alla prossima Assemblea Générale dell’ONU, che avrà luogo a New York nel prossimo autunno, afferma nel suo Articolo 34 che:
 “Una maggioranza di Stati ha espresso il suo supporto per iniziare dei negoziati nell’Assemblea Generale (dell’ONU) nel 2017, aperta a tutti gli Stati, agli organismi Internazionali e alla società civile, su di uno strumento giuridicamente vincolante per proibire le armi nucleari, conducente alla loro totale eliminazione, che stabilirebbe delle proibizioni e obblighi generali, come pure una politica che permetta di realizzare e mantenere un mondo senza armi nucleari. I rappresentanti della società civile hanno sostenuto tale richiesta.”
Ciò rappresenta ben più di 97 Stati (54+10+33) (ed almeno 107, secondo la stima di ICAN – International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) e costituisce una buona base per il voto alla prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, voto che sarà alla maggioranza dei 2/3 degli Stati presenti e votanti, come richiede l’Articolo 18, capitolo IV, della Carta delle Nazioni Unite.
Vorremmo sottolineare il fatto che la finalità di un Trattato Internazionale di Proibizione delle Armi Nucleari non è, in un primo tempo, quella di ottenere l’adesione degli Stati dotati di armi nucleari (o dei loro alleati), cosa evidentemente poco realista, ma quella di stabilire un nuovo quadro giuridico nel quale si porrà necessariamente ogni ulteriore negoziato in vista dell’eliminazione effettiva di queste armi. In effetti, non si tratterà più di negoziare su delle armi “semplicemente” molto più potenti delle altre, ma di negoziare una CONVENZIONE DI ELIMINAZIONE EFFETTIVA per delle armi rese ILLEGALI da un Trattato Internazionale d’interdizione di tali armi mostruose.
Si tratta quindi di una svolta di portata storica sulla strada del disarmo nucleare, e questo dopo due decenni non solo di immobilismo nel processo di disarmo ma, peggio ancora, di una nuova “escalation verticale”, tramite una modernizzazione sempre più aggressiva di queste armi terrificanti, fatto che è stato tradotto, nell’interpretazione degli “Scienziati Atomici”, nel considerare che siamo ritornati a “tre minuti da mezzanotte (cioè l’Apocalisse)” come nei momenti peggiori della Guerra fredda.
È da notare in particolare un fatto molto interessante che questo documento ci mostra: 4 Stati della NATO (Olanda, Norvegia, Portogallo e Islanda), più un altro Stato pure alleato degli USA (il Giappone) non hanno votato contro l’apertura di negoziati per un Trattato Internazionale d’Interdizione della Armi Nucleari, ma si sono semplicemente astenuti.
Riteniamo soprattutto importante il caso dell’Olanda, dato che essa non è un “semplice” alleato USA, ma anche “ospita”, come l’Italia, delle bombe nucleari USA (≈ 20) sul suo territorio !
La nostra richiesta è quindi molto semplice: invitiamo ad appoggiare, come governo italiano, il movimento internazionale che, nello sforzo comune di Stati responsabili non armati nuclearmente e società civile sensibile al diritto di sopravvivenza dell’Umanità, persegue la messa al bando giuridico delle armi nucleari. O, almeno, a non ostacolarlo, come ha fatto il governo olandese all’OEWG di Ginevra. Il disarmo nucleare generale, a nostro, sarebbe anche da perseguire con iniziative nazionali unilaterali di denuclearizzazione militare e civile (ad es., oltre alla rimozione delle atomiche da Ghedi ed Aviano anche la questione dei porti a rischio nucleare).
Alfonso Navarra – cell. 340-0878893 - Francesco Lo Cascio – cell. 327-2285755 - portavoci di Palermo 23 settembre, Convegno di nonviolenti promosso dalle articolazioni locali di IFOR e WRI, la WILPF Italia, Accademia Kronos, Peacelink, LDU, la Scuola di Nonviolenza, il Centro per la pace ed i diritti umani, l’Osservatorio sulle spese militari Milex, Archivio disarmo



Martedì 27 Settembre,2016 Ore: 21:42
 
 
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