La “buona novella” di Ginevra rilanciata da Palermo: il mondo va verso la messa al bando giuridico delle armi nucleari. Quattro città (Ginevra-Parigi-Barcellona-Palermo) simbolo di sforzi comuni costruttivi dell’Umanità. L’impegno per la pace non può più essere scollegato da quello ecologico globale. Il rilancio della “Carta di Palermo”. Occorre, per l’Italia e per l’Europa, un modello di difesa alternativo a quello nuclearizzato ed offensivo in ambito NATO.

Si è svolto oggi (23 settembre 2016) a Palermo, presso l’ex Noviziato dei Crociferi, il Convegno: “Pace difesa e sicurezza nel Mediterraneo: la proposta dei nonviolenti”. (vedi locandina allegata con indicazione dei promotori, dei relatori e programma dei lavori).

Il convegno ha registrato una ampia ed approfondita riflessione tra i “disarmisti esigenti”, le personalità e le forze nonviolente promotrici (le articolazioni locali di IFOR e WRI, la WILPF Italia, Accademia Kronos, Peacelink, LDU, la Scuola di Nonviolenza, il Centro per la pace ed i diritti umani) su come rilanciare, focalizzandosi innanzitutto sullo spazio mediterraneo, a livello nazionale ed internazionale, un movimento radicale ma “intelligente” (strategicamente pianificato) e responsabile contro le guerre, per la pace con la Natura ed un mondo equo e solidale.
Un mondo fondato sulla forza del diritto e dei diritti: un mondo cioè fondato sulla nonviolenza efficace, secondo le stesse parole di Papa Bergoglio.
Un mondo che riconosca, come sostiene la "Carta di Palermo", nell'ambito del "processo di Barcellona", la dignità del migrante come persona e,  come prescrivono gli accordi di Parigi del dicembre 2015, si impegni per la conversione ecologica e delle energie rinnovabili contro la catastrofe climatica.
A Ginevra, hanno sottolineato i promotori, protagonisti diretti dei lavori, il Gruppo aperto dell' ONU conclusisi il 19 agosto scorso, ha registrato la svolta storica degli Stati non nucleari che, rompendo la gabbia del Trattato di Non Proliferazione, stanno CORAGGIOSAMENTE procedendo, forti della loro maggioranza numerica e delle loro argomentazioni, verso la proibizione legale della più terribile e insensata delle armi di distruzione di massa, quella nucleare.

La discussione nel convegno  ha provato ad indicare il “segreto della pace” nel Mediterraneo come ovunque : dirottare le energie dalla competizione distruttiva al lavorare insieme su obiettivi comuni che migliorino le condizioni di tutti. Ed è questo metodo cooperativo che, secondo gli intervenuti (vedi locandina allegata), dovrebbe diventare anche la base per la risposta efficace alle ingiustizie e alle violenze: la difesa nonviolenta (con le ambasciate di pace, i corpi civili di pace e la riforma del servizio civile), alternativa ai modelli nuclearizzati ed offensivi (es. NATO), che è forza dell’unione popolare animata non dalla paura dell’altro, ma dalla fiducia che insieme si possono costruire benessere, giustizia e libertà.

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Sabato 24 Settembre,2016 Ore: 09:59