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www.ildialogo.org "NON UN GIORNO DI PIU'",di Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

LETTERA APERTA AL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI
"NON UN GIORNO DI PIU'"

di Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA


Signor Ministro degli Affari Esteri,

ricorre oggi l'anniversario del massacro dell'11 settembre 2001. Ed a quel massacro un altro se ne è aggiunto: la guerra afgana che tuttora perdura.

Se le vittime del terrorismo, di tutti gli atti di terrorismo, se le vittime della guerra, di tutte le guerre, potessero levare la loro voce, tonante quella voce direbbe: mai più massacri, mai più terrorismo, mai più guerre, mai più degli esseri umani uccidano degli esseri umani.

Quella voce chiederebbe pace, giustizia, solidarietà.

Quella voce chiederebbe disarmo e smilitarizzazione.

Quella voce chiederebbe civile convivenza e reciproco aiuto.

Quella voce chiederebbe l'impegno comune dell'umanità intera in difesa della vita, della dignità e dei diritti di ogni essere umano, e quindi dell'intera civiltà umana e quindi della biosfera casa comune dell'umanità tutta.

*

Oltre un decennio di guerra in Afghanistan ha prodotto solo nuove stragi, nuove devastazioni, nuova barbarie, nuovo orrore. E un contagio crescente che desensibilizza le persone al dolore altrui, che narcotizza e deresponsabilizza l'umanità dinanzi alla violenza che tutto devasta e tutto inabissa; un contagio che tutto il mondo infetta, che l'intera umanità minaccia di irreversibile distruzione.

Occorre far cessare quella guerra.

Occorre che qualcuno cominci a costruire la pace che sola salva le vite.

*

Abbiamo già scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, abbiamo già scritto al Presidente della Repubblica, per chiedere che l'Italia cessi immediatamente di partecipare alla guerra afgana, e così inizi ad impegnarsi concretamente, coerentemente, autenticamente, per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per il rispetto della vita, della dignità e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Questo medesimo appello - fin qui inascoltato - rivolgiamo oggi a lei, signor Ministro degli Affari Esteri.

Prenda atto della realtà: la guerra non risolve alcun problema internazionale, solo provoca la morte di innumerevoli esseri umani e nuove guerre e nuove stragi prepara.

Riconosca la verità: la partecipazione italiana alla guerra afgana è stata fin dall'inizio un atto non solo insensato ed immorale, ma anche flagrantemente illegale, sciaguratamente criminale: poiché viola l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Ammetta e dichiari l'errore - tragico, mostruoso errore - dall'Italia commesso partecipando alla guerra; e si adoperi per il ritorno alla legalità, alla civiltà giuridica, al dovere morale, al rispetto dell'umanità: si adoperi affinché cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.

*

La guerra è nemica dell'umanità.

Solo la pace salva le vite.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo cessando di uccidere comincia la civiltà.

La partecipazione italiana alla guerra afgana non continui un giorno di più.

Distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 11 settembre 2012

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it e centropacevt@gmail.com , web: lists.peacelink.it




Marted́ 11 Settembre,2012 Ore: 16:19
 
 
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