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www.ildialogo.org L'Italia nel 2009 ha triangolato 79 milioni di euro di armi leggere alla Libia di Gheddafi,di Tavolo della Pace e Rete italiana disarmo

L'Italia nel 2009 ha triangolato 79 milioni di euro di armi leggere alla Libia di Gheddafi

di Tavolo della Pace e Rete italiana disarmo

Le armi italiane sono arrivate in Libia via Malta nel 2009 senza alcuna autorizzazione ufficiale del nostro Governo


 Comunicato ai media - Roma 24 febbraio 2010
“Nel 2009 l’Italia ha triangolato attraverso Malta al regime del Colonnello Gheddafi oltre 79milioni di euro di armi leggere ad uso militare della ditta Beretta. E’ anche con queste armi chel’esercito di Gheddafi sta sparando sulla popolazione. Questa la denuncia documentata dalla ReteItaliana per il Disarmo e dalla Tavola della Pace che chiedono al governo Berlusconi dirispondere urgentemente in merito. Si tratta di armi che - come ha confermato direttamente aRete Disarmo un funzionario del Ministero degli Esteri di Malta sono “di provenienza italiana, enon hanno mai toccato il suolo maltese. Anche perché (conferma la stessa fonte) nel piccolo statoinsulare non son presenti fabbriche di armi e munizioni.
Il Ministero degli Esteri maltese ha precisato poi che “come confermato dall’ambasciata italiana aTripoli, il destinatario finale della consegna era il Governo libicoe siccome nel 2009 non eranoattive forme di sanzione verso il regime di Gheddafi “l’autorizzazione al traffico - comprese quelledoganali - sono state rilasciate senza problemi.
Ma dalle Relazioni della Presidenza del Consiglio italiano sull’export di armamenti non risulta alcunaautorizzazione   all’esportazione   di   quelle   armi   né   a   Malta   né   alla   Libia,   creando   quindi   un   buco impressionante in termini di controllo.
“La notizia è certa e documentata” - afferma Giorgio Beretta di Unimondo e analista della ReteDisarmo. Il Rapporto dell’Unione Europea sull’esportazione di armamenti pubblicato nel gennaio scorsoriporta per l’anno 2009 autorizzazioni e consegne da Malta verso la Libia di 79.689.691 di euro.
Si tratta di armi della categoria ML 1 e cioè armi ad anima liscia di calibro inferiore a 20 mm, altre armi earmi automatiche di calibro 12,7 mm (calibro 0,50 pollici) e accessori e componenti appositamenteprogettati)”.
Da nessun rapporto ufficiale della Presidenza del Consiglio (quelli dovuti per la legge 185 sull’export diarmamenti militare) si evince che ci sia stata una qualche autorizzazione in merito. Anche i dati dell'ISTAT(che riportano tutte le esportazioni di armi italiane ad uso civile) non segnalano per il 2009 alcunaesportazione di quel valore né a Malta né alla Libia; per quell’anno si parla solo di 390.584 di euro di Armi,munizioni e loro parti ed accessori per Malta e per la Libia solo 8.171.698 di euro di forniture.
“E allora i casi sono due: o una ditta italiana ha esportato queste armi senza l’autorizzazione delGoverno italiano (ma allora avrebbero dovuto essere bloccate dalle dogane maltesi) o - come èpiù probabile - vi è stata un’autorizzazione da parte di qualche ufficio del Governo italiano cheperò non è stata mai notificata né nelle Relazioni al Parlamento né all’Unione Europea” -conclude Beretta.
Un valore così alto di armi leggere potrebbe significare (lo testimoniano i controvalori di forniture simili recentemente fatte proprio verso la Libia) centinaia se non migliaia di fucili e pistole, oltre a possibili forniture anche di munizioni e granate. In pratica proprio le armi protagoniste maggiormente delle uccisioni in questi giorni di rivolta. Secondo quanto dichiarato ad EU Observer da una fonte diplomatica dell’Unione europea (esperta delle documentazioni di autorizzazione per l‘export militare) tratterebbe di armi provenienti dalla Fabbrica d’armi Pietro Beretta di Gadone Valtrompia (Brescia). La ditta italiana ha però rifiutato qualsiasi commento affermando che “non risponde nel merito dei singoli trasferimenti”“I fatti che oggi denunciamo sono di una gravità inaudita - afferma Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace. Se ancora ieri chiedevamo al Governo e al Parlamento di fare chiarezza e di bloccare la vendita di armi italiane alla Libia oggi non possiamo che provare un grande senso di vergogna e di dolore. Il Governo deve dare subito delle spiegazioni su una situazione così problematica. Com’è potuto accadere? Chi sapeva? Chi ha taciuto? In quanti altri traffici siamo coinvolti? Il Parlamento deve intervenire subito. Mi auguro che nessun telegiornale, in particolare della Rai, il nostro servizio pubblico, si permetta di censurare questa denuncia e al contrario decida di chiedere conto ai principali responsabili della politica italiana” – conclude Lotti.
Questo caso di triangolazione, su cui chiediamo che sia fatta piena luce a breve, non è l’unico esempio di passaggio di armi leggere verso la Libia attraverso il nostro paese. “Nello stesso 2009 come ricostruito da un’inchiesta di Altreconomia poi rilanciata da altri organi di stampa - aggiunge Francesco Vignarca coordinatore della Rete Disarmo- la Magistratura italiana aveva bloccato un possibile traffico di centinaia di migliaia di Kalashnikov di produzione cinese che trafficanti italiani volevano vendere all’esercito di Gheddafi”. Anche in quel caso si utilizzava (in maniera però pienamente illegale) la triangolazione verso paesi terzi e la gestione del trasporto attraverso società con sede estera per coprire la fornitura alla Libia di armi leggere.
“Qui invece ci troviamo di fronte o ad un’autorizzazione rilasciata con leggerezza e in qualche misura schermata dal passaggio a Malta (tanto è vero che anche i dati europei nei sono stati tratti in inganno) oppure una vera e propria omissione per favorire il regime di Gheddafi, considerato ormai amico e funzionale alla nostra politica estera”. Quello che sicuramente si evince da questo caso è la necessità di un controllo ferreo su tutte le forniture di armamenti come Rete Italiana per il Disarmo chiede da anni al Governo: “controlli che non devono ridursi a procedure formali ma devono essere sostanziali e ponderati, con prese di posizione forti anche negando contratti di vendita, perché qui ci troviamo di fronte ad armi e non caramelle. Armi che poi sono responsabili delle uccisioni e dei massacri che tutti vediamo e condanniamo in questi giorni”.
Rete Italiana per il Disarmo e Tavola della Pace esprimono quindi la loro preoccupazione anche per quanto riguarda la possibile modifica della nostra legge sull’export di armi a seguito del recepimento di alcune Direttive Europee (alcune di queste procedure sono ora in discussione al Parlamento inserite nella “legge Comunitaria”). “Non vorremo che con le nuove regole ed autorizzazioni ed una procedura di controllo ancora più debole quando si tratta di fornire armi attraverso partner europei (come ad esempio Malta) l’esempio di triangolazione di armi leggere verso la Libia sia solo il primo di tutta una serie di trasferimenti problematici di armi italiane” - commenta infine Giorgio Beretta.
 
Contatti:
Rete Italiana per il Disarmo - Francesco Vignarca - 328.3399267 - segreteria@disarmo.org
Giorgio Beretta - 338-3041742
Tavola della Pace - Ufficio Stampa: Floriana Lenti 338/4770151 stampa@perlapace.it 075/5734830 - Fax 075/5739337
 
DATI DI APPROFONDIMENTO
Analisi di Unimondo sulle forniture italiane di armi alla Libia http://www.unimondo.org/Notizie/Italia-primo-fornitore-europeo-di-armi-alla-Libia
Analisi di Unimondo del Rapporto UE sulle forniture di armi http://www.unimondo.org/Notizie/UE-record-di-40-miliardi-di-export-di-armamenti-nel-2009
Inchiesta di Altreconomia sul traffico di armi verso la Libia sventato dalla Magistratura italiana http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=1825
Articoli di stampa (Maltesi ed europei) che hanno rilanciato per primi l’ipotesi di triangolazione http://www.timesofmalta.com/articles/view/20110223/local/malta-exported-79m-in-small-arms-to-libyaEU Observer: http://euobserver.com/9/31863
Comunicati Rete Disarmo - Tavola della pace: “Stop agli aiuti militari ai paesi del Nord Africa” e “Stop fornitura armi in Libia”http://www.disarmo.org/rete/a/33427.html http://www.unimondo.org/Notizie/Rete-disarmo-Tavola-della-pace-Stop-agli-aiuti-militari-ai-paesi-del-Nord-Africa
Rete Disarmo e Tavola della Pace per la trasparenza sull’export di armi http://www.disarmo.org/rete/a/32782.html
Legge Comunitaria discussa al Senato e in discussione alla Camera http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/testi/35780_testi.htm


Giovedì 24 Febbraio,2011 Ore: 15:49
 
 
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