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www.ildialogo.org Intervista ad Alpha Blondy: «Nessuno può uccidere in nome di Dio»,a cura di Walter De Stradis e Larry Adeyanju

Intervista ad Alpha Blondy: «Nessuno può uccidere in nome di Dio»

a cura di Walter De Stradis e Larry Adeyanju

Riportiamo un'intervista dell'anno scorso rivolta ad Alpha Blondy, cantante reggae e pacifista contemporaneo. Ringraziamo Walter De Stradis e Larry Adeyanju,giornalisti esperti di reggae e world music, per questo loro contributo. Altre notizie di Walter De Stradis anche su iviaggidigulliver.wordpress.com .

 
 
Sabato 16 aprile scorso, all’Efab di Tito Scalo (Potenza), si è tenuto un evento di una enorme portata culturale che, se pur riuscito, probabilmente non è stato colto nella sua pienezza. La nostra città ha infatti ospitato il re del reggae mondiale Alpha Blondy, 63enne musicista originario della Costa D’Avorio, che è senza tema di sementite uno dei più noti artisti africani al Mondo (con lui, probabilmente, rivaleggia soltanto Youssou N’Dour). Seydou Kone, questo il suo vero nome, con oltre trent’anni di successi alle spalle, al di là della rilevanza
prettamente musicale, è infatti uno dei più credibili e rispettati portavoce dell’integrazione culturale e religiosa fra i popoli. La sua esibizione sul palco dell’Efab (accompagnato dalla sua band, i Solar System), è stata memorabile, ma lo sono state altrettanto le sue parole fra una canzone e l’altra, nonchè la lunga intervista che ci ha concesso dopo il concerto, una volta raggiunto in albergo. Nonostante l’ora tarda, Alpha Blondy è stato di una rara disponibilità, di un’umanità e simpatia dilagante. Si è seduto sul divano insieme a noi, e ha cominciato a rispondere alle nostre domande lentamente, guardandoci negli occhi (ha uno sguardo incredibilmente penetrante) e spesso toccandoci braccia e spalle, come per essere sicuro che il suo messaggio fosse giunto chiaro alle nostre orecchie. Un’esperienza che difficilmente dimenticheremo.
Abbiamo ascoltato il suo intervento sul palco in merito all’emigrazione e all’integrazione. E’ stato un intervento molto forte. Lei pensa che l’Italia possa fare meglio di quello che sta facendo? Che differenze riscontra fra le varie religioni?
Se legge il Corano può capire molte cose. Un ottimo cristiano può essere un ottimo musulmano, un ottimo musulmano può essere un ottimo ebreo, un ottimo ebreo può essere un ottimo cristiano, un ottimo cristiano può essere un ottimo ebreo. Così è scritto nel Corano. Nel Libro Sacro così dice Dio: “Tutti quanti proveniamo dalla stessa fonte” e tutti quanti noi abbiamo messo giù un libro che può essere la Torah, la Bibbia e lo stesso Corano che arriva sempre da Dio. Quindi siamo tutti figli di Allah e tutti quanti apparteniamo allo stesso Dio. Dio ha detto che ha mandato il Corano a Maometto, all’Uomo, ma anche la Torah e anche la Bibbia. E questo conferma tutto quello che è stato scritto nei tre Testi. Quello che voglio far capire alla gente, è che quando dico che un cattolico non ha il diritto di ammazzare un ebreo, che un ebreo non ha il diritto di ammazzare un musulmano e che un musulmano non ha il diritto di ammazzare un cattolico, è perché Dio disse nel Corano a tutte le persone che leggono il libro, che Lui è unico: “Siete fratelli e sorelle e non dovete farvi dividere”. L’ha detto diverse volte, ripetutamente. Perciò, quello che cerco di dire, è che quando la gente legge il Corano, i suoi versi, pensa che è una storia antica, ma non è necessariamente così. Quando Dio parla dei figli di Israele, si riferisce a un luogo senza demarcazione. Quindi, quando parla dei figli d’Israele, non intende le persone che vivono a Tele Aviv, ma bensì qualunque persona che abita in qualsiasi parte del mondo. Dio disse “Io vi amo più di qualunque altra persona. Però se voi non rispettate ciò che abbiamo detto e scritto nei libri sacri, la mia rabbia verrà rivolta a voi”, perché Lui ama noi. Io non vedo nero, non vedo bianco, ma l’essere umano nella sua interezza e includo anche gli animali e tutto ciò che non vediamo nemmeno. Ciò che vediamo è niente rispetto a ciò che non vediamo. Pertanto, a quelli che dicono di uccidere nel nome di Allah, io dico: non mettete il nome di Allah in mezzo a quello che fate perché le scritture del Corano dicono «Se tu salvi anche un solo essere umano, è come se avessi salvato l’intera umanità. Se tu ammazzi una persona innocente, è come se avessi ammazzato l’intera umanità». Quindi, io dico, quando mettono le bombe sugli autobus, nei luoghi pubblici, come fanno a sapere quali delle persone presenti sono innocenti e quali sono colpevoli? Questo è quello che vorrei loro capissero. Vorrei che si capisse, però, anche la loro frustrazione, per esempio quando la coalizione occidentale è andata a mettere le bombe in Iraq. Le loro bombe hanno ammazzato anche molti innocenti. Quando sono andati a bombardare in Libia, dicevano che Gheddafi era contro il suo popolo, ma hanno messo le bombe contro quel popolo e hanno ammazzato sia innocenti che colpevoli. La stessa cosa in Siria: quante persone innocenti sono state ammazzate? Queste decisioni fatte dall’alto … devono smettere anche di fare quello. Io non ho nessun sentimento contro i bianchi o i neri. Non voglio far parte di questo. Mia nonna mi disse “Se cerchi Dio e passi dritto davanti a un essere umano, hai perso Dio perché non puoi non rispettare l’Uomo”. Non rispettando l’Uomo non si rispetta la Persona che ha creato l’Uomo, cioè Dio. Ogni essere umano è come la vena giugulare, che porta il sangue al corpo e perciò va rispettato. L’essere umano non è altro che Dio nel suo spirito. Se tu ferisci un essere umano, è come se ferissi Dio.
Molti dicono che questi musulmani di “seconda generazione” che sono in Europa, reagiscono alla mancanza di spiritualità dilagante e si affidano alla violenza.
Non è questo. Dio disse “La Fondazione e la Creazione dell’universo è nella lotta tra il bene e il male”. Oggi, se io sto qui a parlare con voi è perché crediamo in un Dio contro il male. Questa lotta andrà sempre avanti per tutta l’umanità. Dio poteva cancellare tutto con un solo dito, ma non l’ha fatto. In riferimento a quelli che hanno assunto un comportamento sbagliato, Dio dice ”Quelli che abbiamo perso nessuno può salvarli. Quelli che abbiamo guidato correttamente nessuno può guidarli in maniera sbagliata”. Tutte le persone che stanno facendo questo male sono persi, nessuno può salvarli se non Dio. Dobbiamo imparare ad amare.
Cosa ne pensa lei di quel reggae fatto in Giamaica che attacca gli omosessuali? O di cantanti come Capleton che inneggiano al “Fire Burn!” contro gli “infedeli”? Che ne pensa di questo tipo di reggae music?
Il giorno che incontrerai Capleton gli farai direttamente a lui questa domanda, io non posso rispondere per conto suo. Io posso dire che non ho il diritto di giudicare, ma solo Dio ha il diritto di farlo. Forse a me non piacciono gli omosessuali, come dice il Corano, ma Dio disse pure che Lui è il Dio del Cambiamento, è lui che giudica. Il giorno che Dio vorrà che gli omosessuali cambino, forse cambieranno. Chi sono io e chi sono gli altri per poter giudicare al posto di Dio? Vi racconto una storia. Dio disse a Mosè nella Bibbia “Devi prendere i figli d’Israele e devi uscire fuori dall’Egitto” e mentre stavano andando verso il Mar Rosso, l’armata del faraone li inseguiva. Quando arrivarono al mare, Mosè prese il suo bastone e colpì l’acqua, che non si aprì. Mosè cominciò a pregare il più velocemente possibile, dicendo “Dio aiutami! Perchè mi devi far rimanere così male? Mi hai detto che la Tua gente deve scappare e i soldati del faraone stanno arrivando, ma ho colpito con il mio scettro l’acqua che non si apre!”. Dio allora rispose “Hai fatto qualcosa che non mi è piaciuto. Hai rifiutato di dare un po’ di cibo a qualcuno che hai incontrato lungo la strada. Hai detto che è un non credente. Chi sei tu per giudicare? Io sono il Giudice Divino, pertanto torna indietro e dài del cibo a quella persona”. Mosè rispose: “I soldati del faraone sono quasi arrivati, come faccio a tornare indietro e a cercare quell’uomo?”. Dio disse: ”Sta lì dove lo hai lasciato e non ti preoccupare dei soldati, sono io il Maestro del Tempo”. Mosè allora corse da questo uomo e gli disse “Questo è il cibo”. L’uomo disse “Ma perchè?” e Mosè rispose: “Mangia e stai zitto. Bevi anche dell’acqua. Accenditi pure una sigaretta e fuma (risate – ndr). Dobbiamo tornare indietro a salvare le persone”. Mosè tornò quindi dal suo popolo, mise lo scettro nell’acqua e il mare si aprì in dodici modi diversi. Questo significa che a volte giudichiamo troppo in fretta. Dio sa perché ci comportiamo in un certo modo e non dobbiamo essere noi a giudicare gli altri. Quando Dio vuole cambiare le persone, lo fa. Noi non abbiamo il diritto di cambiarle e di giudicare. Non abbiamo neanche il diritto di condannarli. Il giorno del giudizio è in mano a Dio. Dio è vivo. Non è presente solo nella Bibbia, nel Corano e nella Torah, Dio sta tra di noi. Quelli che hanno gli occhi vedranno, quelli che hanno le orecchie sentiranno.
A questo punto l’intervista si conclude, anche se abbiamo l’impressione che Alpha Blondy potrebbe parlare per ore. Prima di ritirarsi in camera, ha posato per gli immancabili “selfie” e scatti fotografici con i fan –increduli- che lo avevano raggiunto in albergo. Ci siamo abbracciati, e lo abbiamo ringraziato di cuore, riferendogli che abbiamo capito quanto è stato forte il suo intervento sul palco, soprattutto nel parlare dei politici africani che non hanno mantenuto i loro impegni per salvare quei popoli che sono stati costretti a venire in Europa e a chiedere asilo politico. “I nostri politici non si danno da fare”. Ha utilizzato delle parole molto forti nel condannarli.
Walter De Stradis e Larry Adeyanju
 
Intervista pubblicata il 27 aprile 2016 su iviaggidigulliver.wordpress.com .

 


Sabato 12 Agosto,2017 Ore: 10:58
 
 
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