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www.ildialogo.org Intervista a Davide Liperoti,di Ester Coppola

Intervista a Davide Liperoti

di Ester Coppola

Il suo essere consulente social e di campagne marketing quanto le sta risultando utile nel promuovere le sue canzoni?
La conoscenza dei social al giorno d’oggi è fondamentale per chi vuole comunicare. Gli spazi per la musica emergente in Italia sono pochi e questi nuovi canali, dai quali non si può prescindere, se ben utilizzati sono un’opportunità in più per chi vuole far conoscere la propria musica. Certo conoscere il mezzo aiuta, ma a guidare deve essere la bontà del contenuto e l’essenza di questo deve risiedere nella musica dal vivo.
Timido e le migliaia di visualizzazioni subito raggiunte: ci racconta come è sorta la canzone.
“Timido” è un brano che ho scritto qualche anno fa dopo un classico venerdì sera con gli amici. E’ una canzone ironica che offre spunti di riflessione. Descrive una di quelle serate in discoteca in cui la timidezza viene percepita come un limite e l’alcool come un rimedio a questa condizione. Sentirsi disinibiti, senza pudore e pronti a tutto è però un'illusione, la realtà è ben diversa e le conseguenze possono essere spiacevoli. Certo è che la canzone prende in considerazione gli aspetti meno drammatici della questione e conclude affermando: "Stupido se a pensare resta solo il gomito".
Timido…lei si definisce timido?
Penso di sì, almeno un po’. Probabilmente lo siamo tutti in fondo, o almeno lo siamo stati. La timidezza in senso lato credo sia  un aspetto normale della personalità che accomuna la maggior parte dei giovani e penso sia dettata principalmente dall'inesperienza. A tutti è capitato di sentirsi inadeguati, goffi e timorosi di essere giudicati. Crescendo si acquisisce consapevolezza nei propri mezzi e grazie alle esperienze maturate questa fase viene superata. Diciamo che il piccolo tour fatto l’estate scorsa mi ha messo alla prova dandomi una bella iniezione di fiducia e forse oggi sono meno timido di quando ho intrapreso questo percorso.
 “Se fa difetto, non ti preoccupare che di fatto nessuno è perfetto” si ascolta in “Timido”: pregi e difetti di Davide Liperoti.
E’ sempre difficile  rispondere a questo tipo di domande, l’auto analisi raramente è sincera, forse sarebbe più giusto chiederlo a chi mi conosce. Le mie canzoni indirettamente dicono di me più di quanto io riesca ad ammettere…ma bisogna saper leggere tra le righe. Una cosa penso di poterla affermare, sono un sognatore, caratteristica che può essere sia un pregio che un difetto. Questo tipo di attitudine può farti realizzare cose straordinarie ma allo stesso tempo impedirti di apprezzare tutto  il bello che già fa parte della tua vita.
“Stato di fermo” è il titolo del suo album, ci spiega il perché di questo titolo?
“Stato di Fermo” rappresenta lo stato d’animo che mi ha spinto a scrivere la maggior parte delle canzoni contenute in questo mio primo album. Sentirsi in “arresto” all’interno di una società che non ti aiuta, che raramente dà valore al merito e che non è in grado di darti grandi prospettive, ti spinge ad esternare tutte queste emozioni e a cercare di dimostrare che le cose possono essere cambiate, basta volerlo.
La società, secondo lei, è in una situazione che potremmo definire refrattaria e assuefatta dai soliti?
Direi proprio di sì, credo sia evidente, nella politica addirittura lampante. In qualsiasi campo chiunque acquisisce una posizione non ha nessuna intenzione di lasciare spazio agli altri, anzi cerca di conquistare un'altra fetta di torta da accumulare. Ad ogni modo credo che la colpa sia di tutti, cambiare le cose è faticoso e sono ancora pochi quelli disposti a mettersi in gioco.
Ho notato che anche lei è ricorso allo strumento del crowfunding: sempre più diffuso tra gli artisti (citando a titolo di esempio i membri di quel che furono i Pitura Freska), ma anche per produrre film (es. Pro loco Mons Militum per il progetto 1419-Si Qua Fata Sinant") ci spiega il perché ricorrere al crowfunding.
All’inizio ero dubbioso, in Italia è uno strumento ancora poco diffuso rispetto ad altri stati, ma sta prendendo piede e in effetti visti i risultati esaltanti mi sono dovuto ricredere. La ragione che mi ha spinto a ricorrere a questa forma di finanziamento è semplice, credo sia la formula giusta per far nascere progetti meritevoli ed in modo molto democratico: se la gente partecipa il progetto prende vita, altrimenti no. Questa campagna mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco e scoprire quanto le persone apprezzino la mia musica, mi sono dato un obiettivo ambizioso e il fatto di essere ad un passo dalla fine è un risultato che mi riempie di gioia.
Tra i vari elementi che mette a disposizione di chi la vuol sostenere e incentivare vi sono i vinili ( a me particolarmente cari) , vinile legato indissolubilmente alla cultura reggae, che negli ultimi anni hanno visto una ricrescita nel mercato musicale se pur soppiantati da altri supporti audio, ma che comunque resta a cuore degli appassionati di musica se pur costituenti una ristretta nicchia. Il perché dei vinili, segue l’andamento del mercato o li vuol semplicemente mettere a disposizione dei “musicomani”?
Il vinile ha un fascino intramontabile che tutti gli altri supporti audio non hanno. Ho sempre sognato di realizzare un album, volevo che mi rappresentasse, che fosse eterogeneo e volevo che fosse su VINILE! Il fatto che il mercato stia registrando una crescita in questo settore (anche se solo in termini percentuali)  è positivo per la musica. Il suono analogico del vinile ha tutto un altro sapore rispetto a quello digitale dei supporti moderni, inoltre con un disco si mette in pratica una vera esperienza d’ascolto che permette di apprezzare in modo più profondo la musica per come è stata concepita da chi l’ha scritta.
“Ti cerco negli occhi” titolo di un’altra sua canzone: quanto al giorno d’oggi ci si relaziona con il prossimo guardandosi negli occhi? Siamo sempre più schiavi dei social?
I social hanno cambiato profondamente le nostre abitudini e il modo di relazionarsi con gli altri. Guardare una persona negli occhi non è facile se si è abituati ad interagire attraverso uno schermo.
La maggior parte di noi si è “adattata” più o meno bene a questa nuova “socialità”, ma perlomeno ha vissuto in un periodo in cui le interazioni con il prossimo erano un’altra cosa e quindi conosce la differenza. Il danno maggiore credo lo subiscano le nuove generazioni, quelle nate e cresciute usando i nuovi media, ambienti virtuali in cui egocentrismo e apparenza la fanno da padroni. Spero che un giorno si riesca a fare un passo indietro e si torni a vivere senza controfigure.
In “Conviene” si ascolta ”…ogni tanto conviene come il sole sparire in un giro di mondo e poi tornare…”pensava qualcosa o qualcuno o è semplicemente una riflessione nell’invitare a non correre e soffermarsi a meditare?
La maggior parte delle canzoni che scritto sono autobiografiche e questa in particolare si riferisce ad un periodo della mia vita in cui le cose non giravano molto bene, ad ogni modo con gli anni ho imparato che quei momenti e quelle sensazioni si ripresentano ciclicamente e quando accade è meglio riflettere, ritrovare sé stessi e tornare quando tutto è più chiaro.
Qual è finora la canzone che più la rappresenta?
Non credo ci sia una canzone in assoluto, tutte a loro modo mi rappresentano, dipende dal periodo e dall’umore. In questo periodo direi “Te ne accorgi più in là”, la prima canzone dell’album. Energica, Rock e con un finale che ti fa venire voglia di cantare!
 “Il tempo non ci basterà” … speriamo di sì!
Sogni nel cassetto.
In effetti spero il tempo basti, anche perché il cassetto è stracolmo! Per il momento sogno di poter vivere di musica. Riuscire a trasformare questa passione in un lavoro sarebbe un privilegio incredibile, ovvio che i sacrifici necessari non sono pochi, ma ogni traguardo raggiunto piccolo o grande che sia mi aiuta a rimanere concentrato nel perseguire questo obiettivo. Il supporto delle persone è fondamentale e lo è ancora di più il lavoro di  Lisa Borsari, manager e produttrice con la quale ho la fortuna di condividere questo ambizioso progetto.
Progetti futuri.
Stiamo lavorando sodo su più fronti, live, stampa di CD e Vinile, un grande evento a Milano per celebrare la fine della campagna di crowdfunding, e chissà, magari un ritorno in radio con un secondo singolo estratto dall’album.
Ha niente da dire ad Eleonora Cassoli?
Innanzitutto grazie perché continua a sostenermi in ogni momento, se ho avuto modo di fare questa intervista è soprattutto merito della sua determinazione. E’ una persona stupenda, forte e decisa ed oltre all’amore fraterno che ci lega, provo per lei una grandissima stima. E poi non voglio tralasciare il fatto che mi ha regalato una delle gioie più belle della vita, essere zio di due splendidi nipoti!



Venerdì 03 Giugno,2016 Ore: 19:09
 
 
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