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News Letter - Vol.2. No.9 - It


di CjNM

CJNM - Vol.2. No.9 - News
 
 
IN EVIDENZA »
Una Teologia della Liberazione è possibile solamente se inizia e finisce nell’orizzonte della fede
Le parole e i gesti di Papa Francesco hanno creato l’illusione che certe pratiche teologiche o certe posture nell’azione sociale possano prendere nuovi orientamenti. E’ il caso del padre Miguel d’Escoto, che, scomunicato da Giovanni Paolo II è stato ora reintegrato al ministero sacerdotale. Tuttavia nemmeno papa Francesco può salvare dal declino realtà ecclesiali che sono state superate dal cammino storico della comunità ecclesiale. E’ il caso della Teologia della Liberazione (TdL) che da qualche tempo è in crisi. Questa corrente teologica si è caratterizzata per un’opzione preferenziale per i poveri e per la lotta in favore della giustizia sociale. Fra Clodovis Boff, che con suo fratello Leonardo Boff è stato uno dei teologi della TdL, in questa intervista sostiene che questo modo di fare teologia “non ha più futuro all’interno della Chiesa”. Frei Clodovis ha partecipato alla TdL dalla sua fondazione e aveva già delle riserve ai suoi inizi, a causa della mancanza di rigore teorico e della priorizzazione “della dimensione politica a spese della fede”. Con il tempo, questa priorità non è cambiata e la TdL "ha dato quello che aveva da dare", coscientizzando la Chiesa sull'opzione preferenziale per i poveri; lasciandosi ora assorbire nella corrente della teologia cristiana, la TdL compirebbe la sua missione storica. Per leggere tutta l’intervista . . .
 
 
UNA BELLA NOTIZIA »
Neve Shalom Wahat al-Salam: “Oasi di pace” nel deserto della violenza.
In Israele, il villaggio di Neve Shalom Wahat al-Salam (NSWAS) è unico. Situato tra Gerusalemme e Tel Aviv, vicino al confine con la Cisgiordania, è un enclave pacifista in una regione segnato dall’eterno conflitto israelo-palestinese. Si tratta di un villaggio-cooperativa, il cui nome significa in ebraico e in arabo "oasi di pace"; dal 1977 accomuna famiglie ebree con famiglie arabo-palestinesi (musulmane e cristiane). Fondato nel 1970 dal frate domenicano Bruno Hussar, di origine ebraica e con cittadinanza israeliana, fornisce l’esempio di una convivenza equilibrata e senza problemi tra due popoli apparentemente inconciliabili. Questo risultato, riconosciuto nel 1993 dal premio Niwano per la pace, ci ricorda che lo scambio di razzi e bombe tra Israele e Gaza è tutto meno che inevitabile. Leggi l’articolo . . .
 
 
 
UNA BRUTTA NOTIZIA »
Dualismo e « nepotismo ideologico »
Di brutte notizie in queste ultime settimane ce ne sono che è difficile scegliere: guerre, violenza e morte, in Irak, Siria, Ukraina, Repubblica Centraficana; e poi Isis, barconi della morte nel Mediterraneo, migliaia di bimbi alle frontiere USA. La vera “cattiva notizia” è però la dipendenza, nella lettura estremista di questi fatti, da un dualismo radicale e di un nepotismo ideologico. Si dimentica il passato, si interpreta ideologicamente il presente, si rifiuta ogni disponibilità a soluzioni future. Immagine simbolo è la contrapposizione fra Israele -Pace con Hamas disarmato- e Hamas –armi come garanzia di un accordo di pace-. Israele dimentica come è nato e Hamas non si rassegna al fatto che gli stati sono nati da guerre; pensa davvero Israele di dominare Hamas senza dialogo e Hamas di poter invertire il corso della storia eliminando Israele? Allora avrebbe ragione Isis di ritornare al Califfato islamico vestigia del sogno imperialista ottomano che Lepanto e Vienna avrebbero solo ritardato. Il dualismo è la chiave di lettura: buoni, giusti che hanno ragione da un lato e, dall’altro cattivi, ingiusti che hanno torto; non solo le persone e le strutture ma anche le idee e gli eventi storici. E se ambedue le parti avessero torto o, magari, ambedue avessero in parte ragione? Il nepostismo ideologico dell’Isis con il suo “proposito di genocidio” (vedi Patriarca della Siria) nega in nome dell’Islam fanatico “che tutti gli uomini sono uguali” (Emil Shimoun, arzobispo de Mosul), non può far dimenticare l’ideologia occidentale con USA in testa disposta a tutto per “gli interessi di stato”: la teoria di “ognuno a casa sua” vale per le persone non per le imprese e i capitali; il gesto del buon Samaritano che difende bimbi e donne yazidi e porta cibo e aiuti a turcomanni non può far dimenticare chi ha venduto le armi ai jiahdisti o chi sta dietro l’esodo di tanti bimbi dal Centro America e dall’Africa. Papa Francesco si sforza inutilmente di matizzare il discorso: Fermare il genocido però non bombardare e non uccidere. Quando si entra in un tunnel non ci si può fermare, o si torna indietro o si va avanti. E anche se il tunnel non porta da nessuna parte si pretende oggi andare avanti: dietro il male, davanti il bene. E se non fosse vero? Un articolo può dare la chiave, piuttosto brutta, per capire tutto il discorso criptato: “Altro cristiano decapitato. Il ‘Giornale’ raccoglie fondi per denunciare il martirio”. Ma si può? Sì, i soldi anche e soprattutto sulle disgrazie altrui; non importa se il rinculo della storia porterà guerra, violenza e morte anche in casa propria. Leggi l’articolo. . . “Non è uno scontro tra islam e cristianesimo”
 
 
Celebriamo!
 
Agiamo!
Il 5 di settembre, Giornata Mondiale della carità.
La carità può alleviare gli effetti peggiori della crisi umanitarie, integrare i servizi pubblici di assistenza sanitaria, istruzione, alloggio e protezione dell'infanzia. In riconoscimento del ruolo della carità e della beneficienza pubblica e privata nel mitigare la sofferenza umana, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella risoluzione A/RES/67/105, ha designato il 5 settembre, data della morte di Madre Teresa di Calcutta, Giornata Internazionale della Carità. In questa Giornata, le Nazioni Unite invitano tutti gli Stati membri, le organizzazioni delle Nazioni Unite e le altre organizzazioni internazionali e regionali e della società civile, comprese le organizzazioni non governative e gli individui a celebrare adeguatamente una Giornata Internazionale della Carità, incoraggiando a farlo attraverso attività di educazione e sensibilizzazione.
Vedi anche: 21 settembre – Giornata Internazionale contro le piantagioni monoculture
 
I cristiani iracheni soffrono la persecuzione.
Questo video mostra le brutali uccisioni di cristiani in Iraq per mano dell'Islam radicale. Li mettono su camion, li fanno stendere sul tavolato e svuotano loro addosso il caricatore. Uno per uno. Mettono poi le immagini su internet per "aumentare il morale" delle truppe. Quello che i nostri fratelli soffrono in Iraq non ha nome. O conversione o morte di spada. Nessuna scelta se non lasciare Mosul. I pochi che sono diventati musulmani sono obbligati ad andare alla moschea ogni giorno. Essi sono guardati a vista. Coloro che fuggono sono svaligiati da quanto hanno: acqua, coperte, perfino crocifissi. La Francia si è mobilitato. Papa Francesco ha chiesto la fine delle uccisioni, ha pregato per la pace. Le molestie contro i cristiani in Iraq non sono nuove, ma ora la situazione è diventata insostenibile. L'ONU lancia dichiarazioni senza fare nulla. Tutti sembrano guardare dall'altra parte. E' tempo di passare dalle parole ai fatti. Guarda il video. Per saperne di più e per firmare fai clic qui
     
 
Tempo per ripensarci.
 
Tempo per Sorridere
Il cambiamento climatico 1a Serie
"Il cambiamento climatico è un argomento che mi affascina e mi prende lunghe ore di lettura. E' un peccato che ci siano di quelli che non sanno ancora tutto il lavoro che ci resta da fare per lasciare un mondo abbastanza sano per i nostri figli. Questa serie di vignette nasce a seguito della mia partecipazione a una campagna istituzionale sui cambiamenti climatici; poco a poco mi sono intusiasmato e ho finito per disegnarne più di un centinaio di cui una piccola selezione è qui riprodotta. Se qualcuno si rendesse conto che il cambiamento climatico è un problema reale, avremo ottenuto qualcosa”. Commento da parte dell'autore. Per vedere il PowerPoint fai clic qui . . .
 
Senza commenti
Nel nostro mondo attuale indifferente alla vita e alla morte –come le guerre di Israele con i palestinesi, di Isis in Iraq, in Siria e nella Repubblica Centrafricana stanno dimostrando, l'atteggiamento che propone il Self Help (Aiuto spontaneo) sembra un'utopia ... eppure conserviamo la speranza grazie a persone la cui lavoro -ben fatto e abbellito da una quantità di gentilezze e di ottimismo- è contagioso: è un invito a smettere di "guardarsi l'ombelico", pensando solo a noi stessi. Per visualizzare la presentazione, clicca qui e godetevi il pensiero . . .
     
 
Da vedersi
 
Risorse
SUR: documentario.
SUR è un documentario su una famiglia Mapuche che rivendica il diritto di vivere sulla loro terra ancestrale in Patagonia (Argentina), in un importante caso di landgrabbing post-coloniale. Nella Patagonia argentina, un gruppo di nativi famiglie Mapuche, in particular quella conformata da Atílio, Rosa e Franco Curiñanco, resisteno e lottano pacificamente contro la firma italiana Benetton, per il diritto di vivere sulla loro terra ancestrale, là dove sono nati e che appartiene loro per tradizione orale. L'estensione delle terre acquisite da Benetton negli anni 90, pare sia di circa 900.000 ettari, quasi le dimensioni di un paese come Cipro (più di 10 volte l'area della città di New York).
Per il vedere il video, in spagnolo con sottotitoli in inglese, clicca qui . . .
 
I semi del malcontento” mostra la realità del accaparamento di terre nel mondo
La denuncia di questo film stà nel mostrare ciò che significa l’accaparamento di terre per le comunità colpite, e quanto sia loro difficile resistere. Casi come quello raccontato, accadono ogni giorno, in tutto il mondo. Comunità intere si trovano davanti investitori che arrivano con emormi promesse: posti di lavoro, "sviluppo", denaro, un futuro luminoso. E quest investitori hanno un sacco di soldi e di solito sono sostenuti dalle autorità. Che dovrebbero fare le comunità in questi casi? Dare via le loro terre a chi arriva con soldi? O almeno una parte delle loro terre? Possono almeno rifiutare? Cosa succede se non sono d'accordo? E cosa succede se gli investitori poi si prendono più dell’accordato e le loro promesse risultano essere carta straccia? Vedi l’anticipo
     
 
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Domenica 07 Settembre,2014 Ore: 10:19
 
 
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