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www.ildialogo.org IN- COERENZE FATALI,di mauro armanino

IN- COERENZE FATALI

di mauro armanino

Ringraziamo Mauro Armanino, missionario in Niger, per questo suo contributo. Altre notizie di Mauro anche sul blog http://senzafine.zacem-online.org e su Il fatto quotidiano http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/marmanino/
1- So di che parlo. Ero operaio e sindacalista nella Federazione Lavoratori Metalmeccanici ( FLM) degli anni '70. Ho chiuso l'esperienza operaia ma non lo spirito resistente e non solo perché figlio di un partigiano. La resistenza è diventata una serie di scelte conseguenti. Il no al servizio militare si è tradotto in due anni di volontariato internazionale sostitutivo in Costa d’Avorio. E poi il seguito. Scelte di vita e di LUOGO da cui SGUARDARE il mondo. Costa d'Avorio, Argentina, Liberia, Genova Centro Storico- Carcere di Marassi, il Niger dei migranti e della povertà in-sostenibile.
2- In-coerenze quando da un lato si rivendica il bene comune., la politica come strumento per realizzarlo e il lavoro pr trasformarsi e trasformare la realtà. In-coerenze quando poi si privatizza il CORPO ( è mio e ne faccio ciò che voglio), i figli (intesi come 'diritto') e la non accettazione di quanto 'scritto' in ciò che si suole ancora chiamare 'natura'.
3- In-coerenze quando si parla e rivendica l'ecologia, essere parte di un insieme-mondo che ci fa e che ci costituisce e che contribuiamo a fare. I diritto della ‘Terra’ a cui apparteniamo. E poi non si accettano le conseguenze di questa appartenenza fontale. In-coerenze quando da un lato si parla di 'limiti' (decrescita, no alla mercificazione generalizzata, al mercato globale) e dall’altro non si accetta il LIMITE come segno di creaturalità/umanità. Ci si ri-inventa, si tentano alchimie generative, identità modellabili a piacimento e non ci si vuole accorgere che tutto ciò è funzionale al CAPITALISMO capillare che poi si accusa di ogni male.
4- In-coerenze fatali perché parlano il doppio linguaggio. Si dice di combattere ciò che d'altro canto si facilita e si promuove. Non ci si vuole accorgere che tutto quanto accade non è casuale. Al contrario sembra entrare nella strategia globale di nuovi mercati in nuovi e inediti ambiti. Produzione di vite, arroganza di non rispettare le elementari saggezze che giungono da chi ha tentato di dare un senso alle differenze e al mistero della vita, della diversità e della sessualità umana.
5- In-coerenze fatali perché, consapevolemente o meno, si fa il gioco dei ricchi e dei potenti del mondo. I poveri (uomini e soprattutto donne) diventano merce di scambio, sfruttabile nell'economia e nell'etica. Per le risorse minerarie ci si accorge (tardi) dello sfruttamento dei poveri (nel SUD del mondo) e meno si parla dello sfruttamento di uteri, pagati per 'produrre a piacimento' vite spendibili' nel mercato dei ricchi.
6- In-coerenze fatali quando si parla di ricupero della 'lentezza' e 'decrescita'. Di dissenso contro gli OGM e d'altro lato si continua a manipolare il corpo umano, soprattutto femminile, senza condizioni e limiti che non siano quelli finanziari. In-coerenze fatali quando si parla (poco) dei poveri, si parla (a volte) in loro nome e si sopprime il più povero di tutti, l’essere chiamato embrione che dipende totalmente dall’altra/o per verire alla luce. Per fortuna mia madre e mio padre questo l’avevano capito molto bene e l’hanno vissuto.
Camminare domandando ( criticamente )
. Ricupero del senso del limite in tutti gli ambiti (antropologico, economico, politico, etico)
. Il ri-conoscimento di NON essere padroni della vita (propria o degli altri)
. La criticità di fronte ad ogni attacco che mira alla 'fabbricazione' di vite umane
. La consapevolezza di una 'responsabilità sociale' nelle proprie scelte, nessuna delle quali è
meramente 'privata o privatizzabile'
. La contestazione radicale di ogni tipo di sfruttamento e dominazione del denaro, delle classi
sociali e del sapere come potere
. Il rispetto della diversità (umana, sessuale e culturale) senza fare di esse un idolo
. La scelta di parte dai 'messi da parte', ovunque essi/e siano, pagando di persone le conseguenze di
questa scelta
. Smascherare il nuovo e invadente capitalismo capillare e violento, anzitutto in se stessi/e
. Ri-partire e ri-fondare una culture del limite, nella quale i mezzi non si sostituiscano ai fini
. L’apprendimento dell’umiltà di fronte alla vita sia vissuto e trasmesso con scelte conseguenti
mauro armanino, niamey, ottobre 014



Mercoledì 29 Ottobre,2014 Ore: 16:34
 
 
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