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www.ildialogo.org Lettera dall'Uganda,di p. Giuseppe, vescovo di Lira

Lettera dall'Uganda

di p. Giuseppe, vescovo di Lira

Carissimi, Lira, 22 Aprile 2011

Buona Pasqua!
A ciascuno di voi e alle vostre famiglie auguro una Pasqua vera e santa, piena della gioia e della pace che il Signore risorto ci ha regalato. Il dono della Pasqua ovviamente e’ sempre lo stesso, ma le circostanze in cui di anno in anno siamo chiamati ad accoglierlo e viverlo cambiano.
 
La Pasqua di quest’anno trova l’Uganda in un’atmosfera particolare. Le elezioni di Febbraio hanno messo ancor piu’ saldamente il paese in mano al Presidente (al potere da 26 anni) ed al suo movimento politico. Tutto secondo copione, quindi? Non esattamente. Molti membri del parlamento hanno perso il loro posto a favore di altri candidati. La temuta violenza durante le elezioni e’ stata limitata ad alcuni casi sporadici. Il buon Dio ha cosi’ risposto alla preghiera e mobilitazione di tutti i leaders delle varie chiese e religioni, organizzati in una campagna unitaria e capillare perche’ le elezioni fossero “violence free”, senza violenza. Nessuno pero’ si aspettava che i partiti e i candiati in lizza facessero un uso cosi’ sfacciato e generalizzato di una quantita’ enorme di soldi per corrompere e comprarsi i voti dell’elettorato. Era gia’ successo in passato, ma stavolta la cosa ha assunto proporzioni assurde e vergognose. Di conseguenza, alcuni dei partiti di opposizione si rifiutano di acccettare i risultati elettorali, ritenuti ingiusti e frutto di corruzione.
 
A complicare le cose, dopo aver speso per le elezioni somme enormi, spesso sottratte al bilancio dei vari ministeri per l’istruzione, la sanita’, ecc., ora sembra che le casse siano vuote. Mancano i soldi, e al tempo stesso salgono i prezzi dei beni di consumo. Il disagio e’ grande, specialmente per la gente comune. Da un paio di settimane, l’opposizione cavalca opportunisticamente l’aumento dei prezzi, a partire da quello della benzina, per protestare e dimostrare contro il governo. La protesta ha preso la forma di “walk to work”, l’invito di “andare a piedi al lavoro” ogni lunedi’ e giovedi’, specialmente nelle grandi citta’, in solidarieta’ con quanti ormai non si possono piu’ permettere di comprare benzina o gasolio per andare in macchina. Naturalmente, chi sta peggio e’ la grande maggioranza, che la macchina non ce l’ha e neppure se la sogna, ma non sa neppure come fare a sbarcare il lunario per l’aumento generalizzato e spaventoso del cibo e di ogni altro bene di consumo. Dal 6,4% a Febbraio, l’inflazione e’ quasi raddoppiata, giungendo al 11,1% in Marzo… Davvero, la Pasqua di quest’anno ci raggiunge in un momento di difficolta’ ed incertezza, una situazione di scontento che potrebbe sfociare in qualcosa di peggio.
 
Da parte loro, infatti, le autorita’ reagiscono con la forza, arrestando e imprigionando i capi dell’opposizione che cercano di recarsi al lavoro a piedi, e mandando in strada polizia e soldati con gas lacrimogeni. Ogni tanto qualcuno spara, e ci sono gia’ stati vari morti. Ieri, e’ stata uccisa una bambina di 2 anni. Si chiamava Gift, che significa “dono”. Sono notizie che addolorano e pesano sul cuore, come un macigno. Come la pietra sul sepolcro di Gesu’, che sembra suggellare la sconfitta della sua morte e precludere ogni possibilita’ di vita. Ci sono giorni e situazioni nella nostra vita personale e nella nostra societa’, in Africa come in Europa, in cui sembra che la storia si fermi al Venerdi’ Santo.
 
Stamani, mentre procedevo con una certa fatica in mezzo alla fiumana di gente che si era unita a noi per la Via Crucis lungo le strade di Lira, sento che qualcuno mi afferra il braccio. Mi volto e vedo una giovane donna che non conosco. Mi parla, ma il canto dei fedeli mi impedisce di capire cio’ che dice. Rallento, e avvicino il mio al suo volto, rigato di lacrime. “Vescovo, prega per me!” Perplesso, le chiedo di che si tratta. “Oggi mio figlio e’ morto!” Scosso e addolorato, resto in silenzio. Poi le chiedo: “Come si chiamava?” “Joseph”. Giuseppe, come me. La fisso negli occhi, mentre lei continua a stringermi il braccio. Le prendo le mani fra le mie e la guardo, mentre tento di farle coraggio e le chiedo di affidare suo figlio a Maria, nostra Madre, perche l’offra assieme a Gesu’ sulla croce. Mi viene in mente Veronica, la donna che si avvicina a Gesu’ diretto al Calvario e gli terge il volto. Ma qui le parti si sono invertite. E io non sono Gesu’, ma solo un suo povero discepolo. Vorrei tanto sapere quali parole abbia mai detto Gesu’ a Veronica. Ma forse l’ha solo guardata in silenzio, con amore. E’ quello che faccio, mentre si stacca e si allontana tra la folla, ripetendomi: “Prega per me!”. Per tutto il giorno, Joseph e sua mamma sono stati nella mia preghiera e nel mio cuore. Mentre scrivo, a notte inoltrata, vorrei affidarli anche alla vostra preghiera. Assieme alla piccola Gift, a sua madre e a tutti coloro che soffrono e muoiono sulla croce e nel Venerdi’ Santo di ogni giorno.
 
Il 21 maggio ci uniremo ai nostri fratelli di Gulu per celebrare il centesimo anniversario dell’arrivo dei primi missionari comboniani fra gli Acholi, nel 1911. Per arrivare a Gulu, sono passati in territorio Lango, fra gli antenati della mia gente che hanno cosi’ udito per la prima volta il messaggio del Vangelo. Certo, 100 Pasque in Uganda e 2000 in Europa non sono bastate a digerire, assimilare e fare nostra del tutto la vittoria di Gesu’ sul male e sul peccato. Sull’egoismo di ciascuno di noi, dei politici del governo e dell’opposizione, per trasformare la nostra vita, la mia e la vostra, rendendoci, ogni giorno di piu’, vivi della sua vita, animati dal suo amore, capaci di costruire ponti di pace e riconciliazione. Sembra proprio che abbiamo ancora di fronte a noi un lungo cammino verso la Pasqua, una Pasqua da celebrare non una volta all’anno ma da vivere ogni giorno. Continuiamo allora il cammino, insieme. E’ difficile, ma possibile.
 
La celebrazione del centenario della fede cattolica nella nostra zona, e’ la prova che il seme buttato fra le zolle cento anni fa, in mezzo ad enormi difficolta’, non solo ha resistito alla prova del tempo, alle debolezze ed infedelta’ di coloro che ci hanno preceduto, ma ha anche prodotto frutti abbondanti. E’ vero. Troppo spesso ci fermiamo e limitiamo ad osservare il male intorno a noi ed in noi. Ma ci sono segni e prove che la Risurrezione e’ in atto, che la vita vince, la fede e’ viva.
 
L’ho visto anche in questi primi giorni del triduo pasquale. Vi ho descritto la situazione difficile che stiamo vivendo. Ma nei sei anni che sono a Lira, non ho mai visto tanta gente riempire la cattedrale e lo spazio circostante, seguire cosi’ numerosa la Via crucis per le strade e i quartieri della citta, venire ad inchinarsi di fronte alla croce di Gesu’. Stasera li ho osservati con commozione per oltre un’ora. Non venivano semplicemente a salutare o venerare l’immagine di un morto, ma ad esprimere la loro fede ed il loro amore in Gesu’ Crocifisso e Risorto, vivo e presente nella loro vita. La mia gente oggi ha ricordato al suo vescovo – e io lo ricordo a voi - la promessa del Risorto, che ha vinto la morte e il male: “Ecco: Io sono con voi ogni giorno, fino alla fine del mondo.” (Matteo:28,20 ).
 
Buona Pasqua e buon cammino, con la forza, nella pace e nella gioia del Signore Risorto!
P. Giuseppe
 
Nella mia ultima circolare accennavo al fatto che in Italia si stava formando una ONLUS al fine di sostenere le opere ed attivita’ della diocesi di Lira. Finalmente’, l’associazione ONLUS e’ stata registrata. Si chiama “Due Mani”, col simbolo che vedete in calce a questa letttera. Se volete e potete, dateci una mano! Piu’ avanti, vi scrivero’ spiegandone lo scopo ed il significato, con l’indicazione del conto corrente per eventuali donazioni. Intanto, visto che siamo in periodo di dichiarazione dei redditi, ho pensato di indicare fin d’ora il numero di codice fiscale della Onlus a cui potete donare il vostro 5 per mille. Spero sia chiaro. Per eventuali informazioni, usate i telefoni segnalati. Grazie!
 
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Dona il tuo 5 PER MILLE a sostegno della diocesi di Lira - UGANDA
guidata dal Vescovo Mons. Giuseppe Franzelli
 
ASSOCIAZIONE DUE MANI ONLUS”
Via Roma 4, Roccafranca BS
Tel. 030 7090411 – Cell. 349 66 06 045
 
 
CODICE FISCALE: 98 158 150 171


Marted́ 26 Aprile,2011 Ore: 15:56
 
 
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