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www.ildialogo.org Grande gioia nel Sud del paese per la schiacciante vittoria dei secessionisti,di Agenzia NEV del 09/02/2011

Sudan.
Grande gioia nel Sud del paese per la schiacciante vittoria dei secessionisti

di Agenzia NEV del 09/02/2011

Massiccio esodo verso il sud suscita le preoccupazioni per la minoranza cristiana rimasta al nord


Roma (NEV), 9 febbraio 2011 - I risultati del referendum che, con il 98.83% dei voti, ha sancito la secessione del Sud Sudan dal Nord del paese è stato accolto con gioia nella città di Juba, capitale del nuovo stato che nascerà ufficialmente a luglio. La schiacciante vittoria dei secessionisti ha portato il governo di Karthoum e il presidente Omar Al Bashir a riconoscere i risultati del referendum. Al di là della comprensibile gioia dei fautori dell'indipendenza, sono ancora tanti e delicati i problemi rimasti aperti. Tra questi, soprattutto la definizione dei confini dei due nuovi stati, con la spinosa questione della regione petrolifera di Abeyi presidiata dal l'esercito di Karthoum.
Intanto continua l'esodo di persone che lasciano il nord per ritornare nelle zone del sud abbandonate durante i venti lunghi anni di guerra civile. Questo fenomeno fa sì che le chiese cristiane del nord Sudan si stiano svuotando. “Alcune chiese sono letteralmente vuote – ha ammesso il pastore battista Ramadan Chan Liol, segretario generale del Consiglio delle chiese del Sudan –, lasciando aperta la questione di cosa fare delle proprietà immobiliari rese inutili dall'esodo”. Per dare l'idea dell'entità del fenomeno, alcune scuole cristiane sono passate in brevissimo tempo da 500 a 50 alunni. “La migrazione riguarda soprattutto le campagne – ha precisato il vescovo cattolico Daniel Adwok -, mentre nelle grandi città non ci aspettiamo variazioni di particolare rilievo”. Molte delle persone ritornate al sud hanno dichiarato di aver preso la decisione liberamente; tuttavia, secondo quanto riporta l'agenzia stampa ENI, alcuni osservatori hanno sottolineato il clima di insicurezza che circonda la minoranza cristiana al Nord. La preoccupazione principale è che ora il nuovo stato del Nord possa imporre una stretta interpretazione della legge islamica. Durante i mesi che hanno preceduto il referendum alcuni ministri del governo di Karthoum avevano più volte ribadito l'intenzione di privare i sudanesi meridionali residenti al nord del loro diritto di cittadinanza. “E' importante che i cristiani rimasti al Nord vengano garantiti da una legge a protezione delle minoranze”, ha concluso Chan Liol. Il Consiglio delle chiese del Sudan è un organismo ecumenico che comprende cattolici, ortodossi e protestanti del paese africano.


Venerd́ 11 Febbraio,2011 Ore: 15:58
 
 
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