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www.ildialogo.org Accordi italo-israeliani  (con il benestare degli USA),di Rosario Amico Roxas

Accordi italo-israeliani  (con il benestare degli USA)

di Rosario Amico Roxas

Il mio precedente commento inerente un eventuale collegamento operativo tra  MUOS – Canneto di Caronia, ha riscosso un interesse di gran lunga superiore alle mie aspettative, con parecchi interventi da parte di fisici dell’Università di Catania, Palermo e Firenze, per cui sento lo stimolo ad analizzare una serie di coincidenze che non trovano spiegazione, se singolarmente analizzate, ma, se messe tra di loro in relazione, trovano una loro logica, quanto meno da verificare.
Il governo italiano non ha commentato l’ultimo discorso di Obama, perché contraddice la posizione che anche l’attuale governo italiano ha assunto nei confronti di Israele, anche attraverso vecchi accordi che impegnerebbero anche governi di altri indirizzi politici.
Anche la spinta che il governo dell’ex cavaliere avrebbe voluto dare in Europa per l’ingresso della Turchia, rientra nel medesimo disegno, che vorrebbe, in una fase successiva, proporre l’ingresso nella UE anche di Israele, per coinvolgere l’intera Europa nella tattica sionista di aggressione e dilatazione territoriale.
Il coinvolgimento dovrebbe avvenire solo  “in caso di aggressione” che Israele potrebbe subire; ma sappiamo benissimo che basta auto spedirsi un razzo, magari pilotato, controllato per non fare danni, per dichiarare di essere stati aggrediti. E’ già accaduto, ed ha giustificato l’ultima strage nei territori di Gaza, con  complice silenzio da parte del governo italiano.  La situazione italiana è paradossale, perché si è fatta parte attiva nel sostenere le politiche aggressive di Israele,  ispirate dagli USA di Bush.
Dopo che il Senato italiano ne ha approvato la ratifica il 2 febbraio 2004, l'accordo Italia-Israele sulla cooperazione nei settori militare e della difesa è arrivato alla Camera. Qui, il 16 marzo, ha ricevuto luce verde dalla commissione esteri. Nella commissione esteri della camera hanno espresso parere contrario non solo Rifondazione comunista e Verdi, ma anche Democratici di sinistra, L'Ulivo e Margherita-L'Ulivo.
Il parere contrario è stato motivato con il fatto che l'accordo viola la legge 185 sull'esportazione di armamenti, poiché estende a Israele il trattamento privilegiato previsto solo per i paesi Nato e Ue, e stabilisce una cooperazione militare con un paese che non ha firmato il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari.
Qui la prima coincidenza, perché sul finire del  2004 iniziano i fenomeni di autocombustione di apparecchiature metalliche a Canneto di Caronia,  frutto delle prime sperimentazioni sul campo  del raggio di protoni ?  Segreto militare !
                         
Le implicazioni dell’Italia, in realtà, sono ancora più gravi. E' «un accordo generale quadro» comprendente interscambio di materiale di armamento, organizzazione delle forze armate, formazione e addestramento del personale militare, ricerca e sviluppo militare.
Secondo fonti militari israeliane citate da Voice of America (22 novembre 2004), Italia e Israele hanno già concordato e finanziato:
«lo sviluppo congiunto di un nuovo sistema di guerra elettronica altamente segreto».
Sembra proprio il protocollo attuativo del Muos come arma elettromagnetica, coniugata con i misteri che circondano le autocombustioni di elementi metallici a Canneto di Caronia.
Poiché questo è un campo in cui Israele ha finora cooperato solo con gli Stati uniti, significa che l'accordo italo-israeliano è stato preventivamente approvato (o preteso ?)   dalla Casa Bianca. Non è quindi solo un accordo tecnico: i ministri degli esteri e della difesa lo hanno definito, nell’accordo quadro generale:
«un preciso impegno politico assunto dal governo italiano in materia di cooperazione con lo stato d'Israele nel campo della difesa».
Nel 2005 il progetto MUOS ebbe una accelerazione, e iniziò il montaggio delle antenne paraboliche per presunti utilizzi nella comunicazione. Ma l’ipotesi avanzata di un utilizzo militare di un fascio di protoni non sarebbe un’arma elettronica per la quale è stato posto il segreto militare ? Oltre a funzionare nel campo delle trasmissioni, non è dato intuire anche l’uso militare per indirizzare i fotoni di cui abbiamo parlato nel commento precedente, contro un obiettivo prescelto ?
Tutto sembra coincidere con l’accordo italo-israeliano, sia nei tempi che negli scopi.
Si tratta di un  accordo quinquennale, stipulato dal  governo Berlusconi, prorogabile automaticamente, che  impegna anche i futuri governi a una precisa scelta di politica estera: quella di essere a fianco del governo israeliano qualunque cosa faccia. Una scelta particolarmente grave, dal momento che il governo israeliano è deciso a usare ogni mezzo per mantenere in Medio Oriente il monopolio delle armi nucleari. In un servizio pubblicato il 4  aprile del 2007, The Sunday Times (il giornale britannico che nel 1986 riportò la testimonianza di Mordechai Vanunu sull'arsenale nucleare israeliano) rivelò che le forze israeliane si stavano addestrando per un attacco agli impianti nucleari iraniani. A tale scopo è stata costruita nel deserto del Negev una copia in dimensioni reali dell'impianto nucleare iraniano di Natanz. L'attacco verrebbe effettuato da commandos dell'unità di élite Shaldag e dalla 69a Squadra aerea con caccia F-15 armati di bombe penetranti. (fonte:, The Sunday Times, 7 aprile del 2007)
Verrebbe distrutto anche l'impianto nucleare di Bushehr, costruito con l'aiuto della Russia che, con un accordo firmato il 27 febbraio 2005, si impegnava a fornire il combustibile nucleare e a ritirare le scorie garantendo così che l'Iran non se ne sarebbe servito per produrre plutonio. (ibidem)
Il programma di accordo Italia-Israele, che prevede anche l'attivazione delle forze nucleari israeliane pronte a colpire in caso di rappresaglia iraniana, è stato concordato con gli Stati Uniti.
I caccia israeliani passerebbero dallo spazio aereo iracheno controllato dal Pentagono e sarebbero guidati dai sistemi satellitari statunitensi (v. The Sunday Times, 12 aprile 2007)  L'esistenza del piano non è più segreta: funzionari Usa hanno dichiarato che «un attacco militare contro gli impianti nucleari iraniani da parte di forze israeliane o americane non è da escludere se la questione dovesse bloccarsi alle Nazioni unite». Secondo gli esperti, «ritardare l'attacco militare comporta il rischio che, una volta avviati i reattori di Bushehr, la loro distruzione potrebbe causare una catastrofe ambientale simile a quella di Cernobyl».
In tale situazione, proprio mentre l'Ue è impegnata in una delicata trattativa con l'Iran sulla questione del nucleare, l'approvazione da parte del governo italiano dell'accordo militare con Israele fornisce al governo sionista il segnale politico che l'Italia è pronta a sostenerlo nell'attacco all'Iran.
Rosario Amico Roxas



Giovedì 21 Agosto,2014 Ore: 22:47
 
 
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