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www.ildialogo.org Se questo è un uomo,di Giorgio Langella

Gaza
Se questo è un uomo

di Giorgio Langella

01 agosto 2014
Le notizie provenienti dalla Striscia di Gaza sono sempre più drammatiche.
Continui bombardamenti, una tregua durata solo un paio d'ore e subito infranta. Accuse reciproche tra Israele e Hamas di violazione della tregua.
Il “rapimento” di un soldato israeliano, per altro smentito da Hamas, (ma perché chiamarlo “rapimento” e non con altro termine vista la guerra in atto?) che diventa la notizia del giorno, quella sulla quale puntare i riflettori.
E, intanto, anche oggi i morti dei bombardamenti sono decine. Vengono colpiti ospedali, abitazioni, scuole. Manca l'acqua, l'elettricità, le medicine, gli ospedali … qualsiasi futuro. Non c'è nulla di “intelligente” in tutto questo. Molto di “chirurgico” nel bombardamento dell'unica centrale elettrica. Una situazione da assedio medioevale compiuto con le tecnologie belliche più avanzate.
Le fotografie che si possono vedere (non i falsi circolati qualche settimana fa, quelle vere di questi giorni) mostrano disperazione, dolore, morte. Una situazione che ormai travalica la tragedia.
Si assiste, impotenti, alla decimazione di un popolo colpevole di trovarsi là, nel posto sbagliato. Un popolo che “dà fastidio” e che, evidentemente, conta poco o nulla.
Si assiste, dai comodi divani delle nostre case, al massacro in atto e chi ha un minimo di coscienza resta attonito di fronte a una crudeltà diventata una cosa normale, al terrore che si legge negli occhi dei bambini e degli adulti, alla rassegnazione, alla rabbia, all'orrore quotidiano. Al considerare le persone uccise “danni collaterali”, “scudi umani”, “pedine” di un gioco infernale che non vorrebbero giocare … “numeri” di una statistica indecente.
E, allora, mentre sarebbe giusto ripudiare la guerra, principio fondamentale della nostra Costituzione (che sta per essere stravolta da un governo attento solo a varare “riforme” istituzionali che limitano il diritto dei cittadini di eleggere i propri rappresentanti), tornano alla mente i versi di Primo Levi che è necessario rileggere e meditare.
Striscia di Gaza – luglio 2014
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi)



Lunedì 04 Agosto,2014 Ore: 18:34
 
 
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