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www.ildialogo.org La Palestina merita rispetto,di Dr. Yousef Salman, Segretario di Al Fatah in Italia

La Palestina merita rispetto

di Dr. Yousef Salman, Segretario di Al Fatah in Italia

Dove vogliamo andare e cosa vogliamo fare?


Non è mai stato facile per nessuno, fosse persona o movimento o partito, reggere le polemiche e gli scontri interni senza perdere energie e lasciare feriti sul campo.

Politicamente lo scontro interno ha sempre rappresentato un “regalo” molto gradito ai nemici della causa comune.

Non è per caso che alla sua nascita (ufficialmente 1965) Al Fatah aveva uno  slogan inequivocabile: “tutti i fucili solo contro il nemico sionista”, che era un messaggio di forte richiamo verso il pericolo che possono rappresentare in certi momenti le battaglie marginali  (anche se giuste) rispetto alla causa principale.

Erano anni in cui noi militanti di  Al Fatah subivamo in silenzio le critiche e le accuse, spesso pesanti ed ingiuste, dalle quali non era immune neanche Arafat che fino a ieri è stato più volte considerato ambiguo, di destra, dittatore corrotto … Accuse poi riversatesi su  Abu Mazen con l’aggiunta di essere definito l’uomo di Israele e dell’occidente, il Karzay palestinese, il collaborazionista e il traditore…

Oggi, e dopo tanta pazienza e sofferenza, abbiamo voluto dire basta a questo massacro mediatico e politico.  Ma con sorpresa vediamo che mentre tutti  hanno il diritto di criticare e di accusare Fatah e il presidente dell’Anp, a noi il diritto di applicare la stessa pratica democratica viene bocciato: ogni nostra critica  diventa una ingiusta accusa, se non addirittura un lavoro al servizio dei nostri nemici e contro la libertà di espressione.

Michele Giorgio ci ha rivolto delle critiche e delle accuse, è un suo diritto incontestabile, ma anche la nostra replica lo è, rientrando parimenti nella libertà delle idee e del pensiero garantiti in un paese democratico.

Ma si è sollevato un finimondo, come se la replica volesse significare il bavaglio al giornalista del Manifesto e addirittura la denigrazione dell’unico giornale che rappresenta per tutti noi un patrimonio da non perdere. E’ strana questa decisione di riconoscere il diritto di espressione ad una parte e negarlo all’altra acuendo un’immagine non di contrasto di opinioni ma di inimicizia politica.

Imboccando  la strada dello scontro interno – e non poteva essere diversamente – lo sciacallaggio delle forze nemiche sioniste, è emerso in pieno, ma è un’operazione meschina e respinta al mittente. Non mi sogno davvero di condividere neanche una parola di quanto scritto dagli sciacalli sionisti che sperano di trasformare a loro vantaggio i nostri contrasti.

Non era certo mia intenzione impedire a nessuno di esercitare  il diritto alla critica e alla espressione del pensiero, quel che ho chiesto e che seguito a rivendicare con decisione è  la non criminalizzazione collettiva, la non generalizzazione  a tutto il nostro grande movimento di fenomeni negativi e condannabili ma che non sono generalizzabili, perché questo sì che rappresenta una pratica pericolosa che porta a una lettura distorta della situazione generale e di conseguenza della nostra giusta causa.

Credo che dopo questa polemica, che da propositiva che doveva essere si è trasformata in sterile e pericolosa per tutti, è compito di tutti noi, figli e sostenitori della stessa giusta causa, fare un passo indietro e ritornare a riflettere e a trarre insegnamento dallo sciacallaggio tentato per mezzo del sionismo nostrano, guardando con la testa in alto per andare avanti INSIEME per una Palestina libera, laica e democratica. Le critiche ci saranno sempre e le diversità di valutazione pure, ma cerchiamo di renderle patrimonio comune per una correzione di rotta in senso democratico e non per una  diffamazione generalizzata che serve sempre e solo lo stesso nemico.

Dr. Yousef Salman

Segretario di Al Fatah in Italia



Marted́ 29 Maggio,2012 Ore: 17:07
 
 
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